iPhone 5S e 5C, commento di Roberto Buonanno
Partiamo dal nuovo e, allo stesso tempo, vecchio iPhone 5C. Una delusione sgargiante, altro che effetto Warhol. Tutti aspettavano un iPhone economico e invece ecco un bel telefono di plastica da 600 euro. Specialità? Custodia con buchi tipo il groviera e colori trendy. Archivio il 5C come una Cenerentola di lusso. La cosa più buffa? Apple ne venderà a tonnellate e avrà margini enormi. Ancora più paradossale è che guadagnerà più soldi dalle cover bucherellate che dai dispositivi.
L'iPhone 5S invece è interessante perché, quanto meno, concentra nello spazio ristretto della scocca già vista nel 5 ancora più tecnologia. Arriva un innovativo lettore d'impronte digitali, o biometrico come dicono quelli che sanno parlare. Niente di nuovo, si tratta di tecnologia trita e ritrita che però è presentata in una confezione originale.
Bella idea anche il sensore di movimento, ma non c'è nulla per cui urlare al miracolo. Dalla dipartita della musa Jobs, l'azienda di Cupertino è diventata un produttore molto normale. Ogni nuovo dispositivo è più potente, più veloce, ha più roba dentro, ma è sempre la stessa solfa. Insomma, Apple innova ma non rivoluziona. Ho visto smartphone più interessanti al recente IFA, tanto per fare un esempio. Personalmente, sono curioso di provare il Galaxy Note 3 perché sono un po' stufo dello schermo "piccolo" degli iPhone.
Per chiudere su Apple, sono molto curioso di scoprire se, nella nuova generazione di Macbook, forse in arrivo entro fine anno, integrerà alcune delle novità viste in questi nuovi iPhone. Arriverà un po' di colore a distrarre dall'eterno grigio alluminio? Vedremo il lettore d'impronte digitali anche sui notebook con la mela? Fatto sta che per scrivere queste quattro righe ci ho messo una gran fatica, sarà emblematico del fatto che questo lancio non mi ha lasciato nulla!