Apple: quale sfruttamento? Ecco 500.000 impieghi di qualità

Apple ha commissionato uno studio secondo il quale le proprie attività hanno generato oltre mezzo milione di impieghi negli Stati Uniti. La società risponde così a chi la criticava per aver esportato troppa manodopera.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha creato oltre mezzo milione di posti di lavoro negli Stati Uniti. L'azienda impiega circa 47.000 persone nel proprio paese di origine, e gli altri impieghi sono da considerarsi parte dell'indotto. Lo studio è stato pubblicato dall'azienda stessa sul proprio sito, senza particolari celebrazioni.

Più nel dettaglio il numero si compone come segue: 47.000 dipendenti Apple negli USA (70.000 nel mondo), 257.000 attività di sviluppo, produzione, ricerca, trasporti e assicurazioni mediche legate ad Apple e 210.000 impieghi in quella che la società definisce "l'economia delle App".

Apple si prende il merito per mezzo milione di impieghi negli USA

Quella di Apple sembra una risposta all'inchiesta del New York Times intitolata iEconomy, il cui punto di partenza era proprio il fatto che l'azienda di Tim Cook offre pochi posti di lavoro in terra madre rispetto ad altri giganti statunitensi (Perché Apple progetta in California e produce in Cina? e Apple produce in Cina perché costa meno, ed è complice).  

Per molti osservatori però la ricerca pubblicata da Apple è anche un modo per rispondere a chi l'accusa non solo di aver "esportato" posti di lavoro, ma anche di alimentare un sistema nel quale i lavoratori operano in condizioni degradanti. Un aspetto sul quale l'azienda aveva già risposto in passato senza convincere.  

Proprio in questi giorni i rappresentanti di Apple e del suo partner Fair Labor Association stanno poi esaminando alcuni stabilimenti in Cina, per verificare i problemi denunciati; i primi esiti saranno pubblicati tra qualche giorno, ma saranno difficili da valutare perché per molti non si tratta di un'operazione credibile ma piuttosto di un'attività di marketing. Per quanto l'operato di Apple possa essere discutibile, comunque, il produttore dell'iPad è l'unico per ora a portare avanti campagne simili nel mondo della tecnologia.

Quanto ai posti di lavoro negli Stati Uniti i numeri sono senz'altro discutibili, perché come sempre è molto difficile stabilire la dimensione dell'indotto in qualsiasi ambito. "Apple ha un grande effetto, e grande è la cosa più precisa che posso dire", ha detto infatti il prof. Pisano della Harvard Business Scholl al New York Times.

"Molti dei lavoratori di cui Apple prende il merito starebbero facendo qualcos'altro (se non avessero lavorato per Apple, ndr), ma naturalmente potrebbero non avere un lavoro pagato altrettanto bene o gratificante. Non lo sapremo mai", ha aggiunto David Autor, professore di economia al MIT.

Insomma, i nuovi numeri raccontati da Apple sembrano proprio essere una nuova mossa difensiva. Forse l'azienda ritiene che le ultime notizie ne abbiano danneggiato troppo l'immagine pubblica, e sta cercando di correggere il problema. Forse i consumatori che chiedono un iPhone etico hanno smosso davvero qualcosa a Cupertino. Forse i dirigenti hanno deciso che bisogna sembrare più buoni degli altri. Forse è tutto marketing. Forse qualcuno a Cupertino vuole davvero rendere Apple diversa. Forse domani le aziende non saranno più entità paranoiche immuni alle considerazioni morali. Forse un giorno spenderemo il nostro denaro in modo diverso. Forse dopodomani ognuno di noi si preoccuperà un po', non troppo, del benessere altrui. Forse alla fine saremo tutti più buoni e ci regaleranno dolcetti. Forse.