Le crescenti pressioni competitive nel settore dell'intelligenza artificiale stanno spingendo Apple a rivedere la propria strategia di sviluppo interno, con i vertici aziendali che ora valutano attivamente l'acquisizione di player specializzati per colmare il gap tecnologico accumulato rispetto ai concorrenti. Secondo un nuovo rapporto di The Information, la casa di Cupertino avrebbe messo nel mirino due società particolarmente promettenti: la francese Mistral AI e l'americana Perplexity. Questa mossa rappresenterebbe un cambio di rotta significativo per un'azienda tradizionalmente restia alle acquisizioni di grande portata nel campo dell'intelligenza artificiale.
La spaccatura interna tra i dirigenti Apple
All'interno dei corridoi di Apple Park si sta consumando un dibattito strategico che vede contrapposti due approcci diametralmente opposti. Eddy Cue, vicepresidente senior dei Servizi, si è fatto portavoce della necessità di accelerare attraverso acquisizioni mirate, forte anche delle sue precedenti raccomandazioni per l'acquisto di Netflix e Tesla, poi bocciate da Tim Cook. Dall'altra parte della barricata si trova Craig Federighi, responsabile del software, convinto che Apple possieda le competenze interne necessarie per sviluppare autonomamente tecnologie AI competitive.
Questa tensione interna riflette una questione più ampia che molte aziende tecnologiche stanno affrontando: costruire internamente o acquisire dall'esterno. Per Apple, storicamente abituata a controllare ogni aspetto della propria catena del valore, l'idea di dipendere da tecnologie esterne rappresenta una sfida culturale non indifferente.
I target dell'operazione: due approcci diversi all'AI
Mistral AI rappresenta l'ambizione europea di competere con i giganti americani dell'intelligenza artificiale. La startup parigina, che si posiziona come alternativa continentale a OpenAI e ChatGPT, ha recentemente raccolto fondi per un miliardo di dollari raggiungendo una valutazione di 10 miliardi. Per Apple, un'acquisizione di questo tipo significherebbe non solo accedere a tecnologie avanzate, ma anche rafforzare la propria presenza nel mercato europeo dell'AI.
Perplexity, dall'altro canto, offre un approccio più consolidato con il suo motore di ricerca potenziato dall'intelligenza artificiale e una valutazione che tocca i 20 miliardi di dollari. Non è la prima volta che circolano voci su un possibile interesse di Apple verso questa società: già a giugno erano emersi rumor simili, prontamente smentiti dall'azienda stessa.
La pressione competitiva di Samsung e Google
Il ritardo di Apple nell'intelligenza artificiale sta creando opportunità d'oro per i concorrenti. Samsung con la serie Galaxy e Google con i suoi Pixel stanno conquistando consumatori attratti dalle funzionalità AI avanzate, lasciando indietro gli iPhone 16 nonostante siano "costruiti per Apple Intelligence". Questa situazione ha spinto Apple a considerare persino l'integrazione di Gemini AI di Google per potenziare la versione rinnovata di Siri.
La questione non è meramente tecnica, ma tocca il cuore della proposta di valore di Apple. Un'azienda che ha sempre puntato sull'eccellenza tecnologica si trova ora in una posizione di svantaggio in uno dei settori più strategici dell'informatica moderna. Tim Cook aveva recentemente dichiarato che la compagnia è "molto aperta" a fusioni e acquisizioni importanti che possano rafforzare gli sforzi nell'AI, segnalando un possibile cambio di strategia.
La via più veloce verso il recupero
Nonostante le competenze interne di Apple rimangano indiscutibili, l'acquisizione di realtà specializzate potrebbe rappresentare la strada più rapida per colmare il divario tecnologico. Costruire tecnologie di intelligenza artificiale all'avanguardia richiede tempo e risorse enormi, anche per un colosso dalle tasche profonde come Apple. Le startup del settore, più agili e focalizzate, hanno spesso sviluppato soluzioni innovative che potrebbero accelerare significativamente i piani di recupero della casa di Cupertino.
Il dilemma che Apple si trova ad affrontare è emblematico delle sfide che caratterizzano l'era dell'intelligenza artificiale: velocità di innovazione contro controllo totale della tecnologia, sviluppo interno versus acquisizione esterna. La decisione finale potrebbe definire non solo il futuro competitivo dell'azienda, ma anche il suo approccio strategico per i prossimi decenni.