Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
% Black Friday
%
Accedi a Xenforo

Quick Share: cos’è, come funziona e perché non lo stai sfruttando appieno

Da clone di AirDrop per i dispositivi Android, Quick Share sta rapidamente diventando uno standard per il settore, grazie alla sua estrema compatibilità.

Advertisement

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 26/11/2025 alle 15:00
In questo articolo
  • Cosa rende Quick Share diverso dai servizi già noti
  • Come usare Quick Share su Android
  • Quick Share su Windows: come funziona su PC
  • Quick Share su macOS: cosa è possibile (e cosa no)
  • Quick Share su iPhone: è possibile usarlo?
  • Perché Quick Share è così importante per il futuro
In questo articolo
  • Cosa rende Quick Share diverso dai servizi già noti
  • Come usare Quick Share su Android
  • Quick Share su Windows: come funziona su PC
  • Quick Share su macOS: cosa è possibile (e cosa no)
  • Quick Share su iPhone: è possibile usarlo?
  • Perché Quick Share è così importante per il futuro
  • Cosa rende Quick Share diverso dai servizi già noti
  • Come usare Quick Share su Android
  • Quick Share su Windows: come funziona su PC
  • Quick Share su macOS: cosa è possibile (e cosa no)
  • Quick Share su iPhone: è possibile usarlo?
  • Perché Quick Share è così importante per il futuro
Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più

Negli ultimi anni la condivisione dei file tra dispositivi è diventata una delle funzioni più importanti nella vita di tutti i giorni. Foto, video e documenti di dimensioni sempre maggiori vengono scambiati continuamente tra smartphone, tablet e computer.

In questo scenario, originariamente dominato dalla presenza di AirDrop sui dispositivi Apple, è entrato in gioco Quick Share, il sistema di condivisione rapida sviluppato da Google (e in parte da Samsung) per rendere il trasferimento dei file semplice, veloce e immediato, anche senza connessione a Internet.

Quick Share nasce dall’evoluzione di Nearby Share che, a partire da gennaio 2024, Google ha voluto unificare alla versione realizzata da Samsung di Quick Share. Oggi rappresenta una vera alternativa ad AirDrop di Apple, con la sostanziale differenza che non si limita solo ai dispositivi con Android, ma permette condivisioni rapide anche verso e da computer Windows.

È integrato nativamente in tutti i dispositivi Android e permette di inviare file in modalità wireless verso altri device compatibili sfruttando la combinazione di Bluetooth, Wi-Fi Direct e reti locali. Il suo principale punto di forza è la semplicità: non servono app esterne, account specifici o configurazioni particolari. Bastano pochi tocchi per inviare contenuti di qualsiasi tipo e dimensione.

Cosa rende Quick Share diverso dai servizi già noti

Quick Share abbiamo appurato che è una funzione integrata nei telefoni Android che consente di scambiare file tra dispositivi vicini in modo sicuro e veloce. Ciò che lo differenzia dai metodi tradizionali, quali email o app di messaggistica, sta tutta nel fatto che non è necessario caricare prima i file su un server. Il trasferimento avviene direttamente tra i dispositivi, riducendo i tempi di attesa, eventuali difficoltà di connessione e eliminando i problemi legati alla privacy.

Immagine id 77184

Il sistema utilizza la connessione più veloce disponibile in quel momento. Se i dispositivi sono molto vicini, sfrutta il Wi-Fi Direct per velocità elevate; se sono più lontani, può passare al Bluetooth o, in alternativa, alla rete locale. Tutto questo avviene in maniera automatica, senza che l’utente debba scegliere manualmente il tipo di connessione.

L'assenza di server, inoltre, garantisce che il file non passi attraverso nessun canale esterno, rendendo realmente privato ogni file che viene condiviso fra due, o più utenti.

Come usare Quick Share su Android

Usare Quick Share su Android è estremamente intuitivo. Dopo aver attivato la funzione dalle impostazioni rapide del device (la trovate nel menù a tendina che compare effettuando swipe dall'alto verso il basso sul display), è sufficiente selezionare un file, una foto o un video e toccare l’icona di condivisione. Tra le opzioni disponibili comparirà Quick Share. A quel punto il sistema mostrerà i dispositivi compatibili nelle vicinanze.

Una volta selezionato il dispositivo destinatario, comparirà una richiesta di accettazione sull’altro device. Dopo la conferma, il trasferimento parte immediatamente. Questa modalità funziona anche offline, perché non richiede una connessione Internet attiva, ma solo che i dispositivi siano fisicamente vicini.

È importante notare che con i dispositivi "sconosciuti" (ovvero quelli che non vengono riconosciuti nel nostro elenco contatti) bisognerà assicurarsi di abilitare la ricezione, e l'invio, verso "tutti per i prossimi 10 minuti". Una funzione che si potrà abilitare sempre dalle impostazioni rapide dello smartphone.

Immagine id 77188

Quick Share su Windows: come funziona su PC

Quello che, misteriosamente, non tutti sanno è che Google ha esteso le funzioni offerte da Quick Share anche al mondo Windows, rendendolo molto utile per chi lavora ogni giorno con smartphone Android e computer dotati del sistema operativo di Microsoft.

Su PC Windows è possibile utilizzare Quick Share attraverso un’app ufficiale la cui procedura di installazione è leggermente più complessa del solito. Quick Share per PC, difatti, non si trova comodamente su Microsoft Store, ma richiede di inviare una richiesta via mail a Google (potete farlo seguendo questo link) per poter ricevere un link unico dal quale scaricare l'applicativo per Windows.

Una volta installato, il computer verrà riconosciuto come un dispositivo disponibile per la condivisione. In questo modo è possibile inviare velocemente file dallo smartphone al PC e viceversa, senza passare da cavi USB o servizi cloud.

Basta selezionare il file sul telefono, scegliere Quick Share e indicare il PC come destinazione. Allo stesso modo, dal computer si può avviare l’invio verso uno smartphone Android in pochi click.

Questa integrazione rende equiparabile Quick Share ad AirDrop, andando a ridurre ancora di più le differenze fra ecosistema Apple e quell'ecosistema condiviso fra Android e Windows che, negli ultimi anni, si è evoluto sempre di più.

Immagine id 77187

Quick Share su macOS: cosa è possibile (e cosa no)

Su macOS la situazione è leggermente diversa. Apple utilizza ancora AirDrop, con il suo protocollo proprietario, come sistema principale di condivisione e, al momento, non esiste un’app ufficiale Quick Share per Mac. Sono presenti alternative realizzate da terze parti ma, non essendo applicazioni ufficialmente rilasciate da Google, i rischi per la privacy potrebbero essere elevati, motivo per il quale non ve le consigliamo.

Tuttavia, esistono numerose soluzioni alternative per trasferire file tra Android e Mac, come per l'appunto le già citate applicazioni di terze parti o i più tradizionali servizi basati su cloud e server di terze parti. 

Negli ultimi giorni, le nuove normative europee che stanno spingendo tutte le aziende verso una maggiore interoperabilità tra ecosistemi, hanno portato Apple a cambiare protocollo per quanto concerne AirDrop su iOS ma su macOS e iPadOS la situazione è ancora ferma, anche se in futuro questa apertura potrebbe aprire la strada a un supporto più diretto, magari proprio tramite un'applicazione proprietaria realizzata da Google.

Immagine id 77186

Quick Share su iPhone: è possibile usarlo?

Su iPhone, invece, la situazione è leggermente diversa. Come vi spiegavamo in questo articolo, Apple ha silenziosamente modificato il protocollo di condivisione usato per AirDrop su iOS permettendo a Google di aggiornare Quick Share permettendogli di riconoscere gli iPhone nelle vicinanze e condividere file con essi.

Il sistema funziona in maniera analoga a quando visto per i device Android, con l'unica differenza che su iPhone bisognerà obbligatoriamente rendere visibile AirDrop a "tutti per i prossimi 10 minuti", per poter interagire con i dispositivi Android.

Un'altra importante limitazione risiede nel fatto che, al momento, solo la linea Google PIxel 10 viene riconosciuta da AirDrop, anche se Google, così come Qualcomm, hanno già dichiarato di essere al lavoro per rendere questa nuova opzione compatibile con quanti più device possibili.

Rimane il fatto che l’Unione Europea sta spingendo molto verso l’apertura dei sistemi chiusi attraverso il Digital Markets Act, motivo per il quale potrebbe palesarsi all'orizzonte l'obbligo per entrambe le aziende di collaborare a un protocollo che funzioni senza limitazioni fra le varie piattaforme.

Come già detto per quanto concerne macOS , non esistono al momento applicativi ufficiali di Quick Share per iOS, motivo per il quale tenete sempre d'occhio lo sviluppatore quando vi incappate in applicazioni di terze parti su App Store, visto che non è garantita la privacy dei vostri dati.

Prodotto in caricamento

Perché Quick Share è così importante per il futuro

Quick Share non è solo una funzione comoda tanto se non più della controparte targata Apple, ma rappresenta un passo avanti verso un mondo più aperto, dove i dispositivi possono comunicare tra loro senza barriere. Al netto delle motivazioni dietro a questa apertura da parte di Google, l’obiettivo dichiarato dall'azienda è quello di rendere la condivisione dei contenuti il più semplice possibile, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.

Le recenti pressioni regolatorie in Europa stanno, ovviamente, accelerando questo cambiamento, spingendo le grandi aziende tecnologiche ad aprire gradualmente i propri ecosistemi, ma proprio in questo contesto Quick Share si posiziona come lo strumento chiave per questo risultato.

Laddove si poteva inizialmente additarlo a "copia di AirDrop", la realtà dei fatti è che a differenza di Apple, la maggiore apertura di Google verso le altre aziende lo potrebbero rapidamente portare a diventare uno standard adottato da tutti.

D'altronde la sicurezza dei propri dati non viene in alcun modo messa in pericolo, la sempre più alta compatibilità ne garantirà una diffusione sempre maggiore e la recente apertura verso iOS potrebbe far si che AirDrop diventi ben presto "una opzione" anche per gli utenti dei device targati Apple. 

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca quadrati

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Advertisement

Ti potrebbe interessare anche

AirDrop e Quick Share: come l’Europa sta smontando gli ecosistemi
9

Smartphone

AirDrop e Quick Share: come l’Europa sta smontando gli ecosistemi

Di Andrea Maiellano
Dal basic al premium: il Black Friday Motorola è qui per te

Sponsorizzato

Dal basic al premium: il Black Friday Motorola è qui per te

Di Dario De Vita
Frodi telefoniche, primi risultati del nuovo scudo AgCom
3

Smartphone

Frodi telefoniche, primi risultati del nuovo scudo AgCom

Di Antonello Buzzi
Addio ChromeOS: Google punta forte su Aluminium OS

Smartphone

Addio ChromeOS: Google punta forte su Aluminium OS

Di Antonello Buzzi
Sotto i 100€ per gli AirPods 4? Questo Black Friday supera ogni aspettativa

Black Friday

Sotto i 100€ per gli AirPods 4? Questo Black Friday supera ogni aspettativa

Di Dario De Vita

Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.