Fibra, l'Italia appena sotto al podio in Europa

Come si posiziona l'Italia nel panorama europeo della fibra? Appena sotto al podio, ma vediamo assieme qual è la situazione.

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Come si posiziona l'Italia nel panorama europeo della fibra ottica? Appena sotto al podio, ma vediamo assieme qual è la situazione del nostro Paese secondo i dati e le previsioni dell'FTTH Council Europe, l'associazione che promuove lo sviluppo delle reti a banda ultralarga in fibra in Europa.

Secondo l'ultimo rapporto dell'FTTH Council Europe, pubblicato ad aprile 2023, l'Italia è al quarto posto tra i Paesi dell'UE27+UK per abitazioni raggiunte dalla fibra ottica (FTTH/FTTB), con oltre 16 milioni di case coperte entro la fine del 2023 e una previsione di 23 milioni per il 2028.

Il numero di abbonati FTTH e FTTB nell'UE39 ha raggiunto i 108 milioni. I 5 mercati in più rapida crescita in termini di nuovi abbonati sono stati Francia (+3,3 milioni), Regno Unito (+1,5 milioni), Spagna (+1,1 milioni), Turchia (+898) e Italia (+822).

Questi dati mostrano che l'Italia sta investendo molto nello sviluppo delle reti in fibra ottica, considerate fondamentali per la transizione digitale e la competitività del Paese. Tra i fattori che hanno favorito questa crescita ci sono la domanda crescente di servizi a banda larga da parte dei cittadini e delle imprese, soprattutto in seguito alla pandemia di Covid-19, e il sostegno pubblico attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il quale prevede ingenti risorse per la banda ultralarga.

Tuttavia, ci sono ancora delle sfide da affrontare per consolidare e migliorare la posizione dell'Italia nel panorama europeo della fibra ottica. Una di queste è la domanda ancora bassa rispetto all'offerta. Un'altra sfida è quella di ridurre il digital divide tra le aree urbane e quelle rurali, dove la copertura e la penetrazione della fibra ottica sono ancora molto limitate.

I dati di mercato più recenti mostrano che siamo sulla buona strada per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di connettività fissati dalla Commissione europea per il 2030. Tuttavia, i dati dimostrano che sono ancora necessari sforzi per convincere gli abbonati a scegliere la fibra. I tassi di adozione sono troppo bassi in molti paesi e i driver della domanda sono molteplici e complessi e richiedono attenzione da parte dei responsabili politici e dei fornitori di servizi”, ha affermato Eric Festraets, presidente di FTTH Council Europe. “Facciamo affidamento sui responsabili politici per supportare l’introduzione in aree in cui non esiste un business case commerciale praticabile e incoraggiamo i governi e le autorità di regolamentazione a continuare a creare un ambiente favorevole a una concorrenza sana e attraente per gli investitori privati”.

In conclusione, l'Italia ha fatto grandi progressi nello sviluppo delle reti in fibra ottica negli ultimi anni e ha buone prospettive per il futuro. Tuttavia, per mantenere il ritmo e colmare il gap con i Paesi più avanzati, è necessario stimolare la domanda di servizi a banda larga da parte degli utenti e garantire una copertura capillare e omogenea del territorio nazionale.

Per maggiori informazioni riguardo la situazione dell'Europa (e dell'Italia rispetto ai principali vicini), vi rimandiamo al resoconto originale.