Google ha lanciato un programma di riparazione straordinaria per alcuni modelli della serie Pixel 9 Pro, riconoscendo ufficialmente la presenza di difetti hardware che affliggono un numero limitato di dispositivi di punta dell'azienda. Il Programma di Riparazione Estesa copre tre modelli specifici: Pixel 9 Pro, Pixel 9 Pro XL e Pixel 9 Pro Fold, con difetti che vanno da problemi evidenti del display a non meglio precisati malfunzionamenti generali del pieghevole.
L'iniziativa rappresenta un passo significativo per Google nel gestire quella che potrebbe essere una delle prime controversie hardware della generazione Pixel 9, lanciata appena pochi mesi fa come flagship di riferimento per l'ecosistema Android.
Le unità interessate di Pixel 9 Pro e 9 Pro XL manifestano due problemi distinti del pannello: la comparsa di linee verticali che attraversano lo schermo dalla base alla sommità e fenomeni di flickering intermittente.
Questi difetti, tipicamente associati a problemi nei circuiti di controllo del display OLED o a difetti nel bonding tra pannello e digitalizzatore, possono compromettere significativamente l'esperienza d'uso quotidiana. Google non ha specificato la causa tecnica alla radice del problema né l'entità effettiva dei dispositivi coinvolti, limitandosi a parlare di un "numero limitato" di unità difettose.
La copertura offerta da Google è particolarmente generosa sul fronte temporale: tre anni dalla data di acquisto originale al dettaglio, un periodo che supera di gran lunga la garanzia standard di un anno prevista nella maggior parte dei mercati. Tutte le sostituzioni del display per i modelli Pro e Pro XL saranno completamente gratuite per gli utenti che rientrano nei parametri del programma, ma solo dopo che un centro di assistenza autorizzato avrà ispezionato e verificato la presenza effettiva dei difetti dichiarati. Le riparazioni eseguite nell'ambito del programma esteso saranno a loro volta coperte da una garanzia di 90 giorni.
Per quanto riguarda il Pixel 9 Pro Fold, la situazione appare più nebulosa. L'azienda di Mountain View ha incluso il pieghevole nel programma ma senza specificare quali difetti esatti riguardino il dispositivo, facendo riferimento genericamente a problemi che compromettono "la funzionalità del dispositivo". Questa formulazione vaga potrebbe indicare una gamma più ampia di malfunzionamenti, forse legati al complesso meccanismo della cerniera o al display pieghevole interno, notoriamente soggetto a problematiche nella prima generazione di qualsiasi foldable.
Esistono tuttavia alcune limitazioni all'ammissibilità al programma. Google ha chiarito che dispositivi con schermi rotti, vetro di copertura danneggiato o segni evidenti di infiltrazione di liquidi non saranno considerati idonei per le riparazioni gratuite nell'ambito di questa iniziativa. Gli utenti con unità danneggiate dovranno invece affidarsi alla garanzia standard, se ancora valida, o pagare di tasca propria per riparazioni fuori garanzia. Questa clausola esclude automaticamente qualsiasi caso in cui il danno al display possa essere attribuito a usi impropri o incidenti, concentrando l'assistenza gratuita esclusivamente sui difetti di fabbricazione.
Il programma è già operativo e accessibile attraverso diversi canali: centri di assistenza Google diretti, partner autorizzati e opzioni di riparazione online. Per il mercato europeo, compresi gli utenti italiani, sarà necessario verificare la disponibilità dei centri autorizzati sul territorio, considerando che la rete di assistenza fisica di Google rimane meno capillare rispetto ai competitor tradizionali come Samsung o Apple. La normativa europea sulla garanzia dei prodotti elettronici prevede comunque tutele aggiuntive rispetto al mercato statunitense, offrendo ai consumatori una protezione di base di due anni indipendentemente dai programmi del produttore.
La gestione proattiva della situazione con un programma di riparazione estesa triennale rappresenta comunque un approccio positivo, simile alle iniziative intraprese in passato da altri produttori come Apple per i problemi di tastiera dei MacBook o Samsung per le batterie dei Galaxy Note 7, anche se su scala decisamente minore. Resta da vedere se Google fornirà ulteriori dettagli tecnici sulle cause dei difetti o sulla percentuale effettiva di dispositivi coinvolti, informazioni che sarebbero preziose per valutare l'entità reale del problema e decidere se procedere all'acquisto di questi modelli per chi li sta ancora considerando.