iPhone 5 supporta solo l'LTE italiano approvato da Apple

Apple ha il potere di veto sul supporto dei servizi LTE compatibili con i suoi prodotti. Secondo Swisscom l'azienda californiana esegue test in autonomia: la bocciatura non consente di attivare i servizi LTE per l'iPhone 5.

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a cura di Dario D'Elia

Il supporto LTE dell'iPhone 5 viene concesso solo agli operatori mobili che superano i test realizzati da Apple. Come ha confermato Swisscom, la possibilità di offrire ai propri clienti un servizio di connettività 4G per i prodotti del marchio della mela non è più solo una questione tecnica o di compatibilità. Apple ha l'ultima parola su tutto e non si fida neanche dei test altrui.

Secondo Telecom.com, la nuova policy è entrata in vigore da ottobre ma nessun operatore mobile fino ad ora aveva deciso di esporsi sull'argomento. "Apple attiva l'accesso 4G dopo aver testato il suo dispositivo sulla rete attiva dell'operatore", ha confermato un portavoce Swisscom alla testata anglosassone. Bengt Nordstrom, fondatore della società di consulenza IT NorthStream sostiene che questa sia l'ennesima dimostrazione del controllo che ha l'azienda sull'intero settore. "Apple si è seduta al posto di guida", ha commentato Nordstrom. "Sta veramente cambiando le regole del gioco".

Apple ha qualche preferenza

L'attività di testing dei terminali sulle reti mobili c'è sempre stata sia per valutare ogni funzione, che per avere un quadro più chiaro sulla qualità dei servizi e dei prodotti stessi. Siamo di fronte però a un'inversione: non si è mai visto un produttore di smartphone avere il potere di veto sull'eventuale attivazione delle opzioni di connettività. Nordstrom è convinto infatti che un potere di questo genere nelle mani di un'azienda "che non investe nelle reti" è senza dubbio una situazione unica.

In verità Marcus Weldon, responsabile tecnico di Alcatel, ha sollevato almeno una questione normalmente poco considerata: l'esperienza utente è sempre più importante. Gli operatori mobili in passato hanno potuto permettersi di chiudere un occhio di fronte alla qualità dei loro servizi. Oggi qualsiasi problema di connettività mobile si riverbera pesantemente sia sui service provider che sui produttori di smartphone. Ad esempio quando Skype non funziona a dovere con chi bisogna prendersela? Con l'operatore mobile, lo sviluppatore o il produttore del terminale?

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Insomma, lo strapotere Apple spaventa ma forse è solo perché siamo all'inizio di una nuova stagione di equilibri tra aziende, provider e operatori. L'unico timore è che possano pagarne le conseguenze i consumatori. Prima sapevamo che per l'LTE erano richieste specifiche frequenze, adesso abbiamo scoperto che ci vuole anche la benedizione Apple per gli operatori. Se questo consentisse di avere servizi di qualità potrebbe essere un compromesso accettabile?