La rete Find My Device di Google è in ritardo e la colpa è tutta di Apple

Ritardo di Apple blocca il lancio di Google Find My Device: utenti Android ancora senza soluzione per la localizzazione di tracker nascosti.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Per chi ha provato la frenetica ricerca di uno smartphone smarrito, il sollievo di localizzarlo utilizzando uno smartwatch o un altro dispositivo nelle vicinanze è impareggiabile. Ma cosa succede quando il dispositivo viene smarrito in un luogo lontano? Mentre gli utenti di iPhone hanno a disposizione l'affidabile rete Find My, gli utenti Android attendono da tempo una soluzione analoga. La rete Find My Device di Google, annunciata al Google I/O 2023, dovrà però aspettare: purtroppo, il suo lancio è ostacolato da Apple.

La rete Find My Device di Google promette un sistema di localizzazione opt-in che utilizza dispositivi Android dotati di Bluetooth. Attraverso questa rete, i dispositivi si contattano l'un l'altro, consentendo la localizzazione anche senza accesso a Internet. In particolare, alcuni dispositivi che supportano l'API Powered Off Finder di Android 15, come l'imminente serie Pixel 9, possono essere tracciati anche quando sono spenti.

Il vantaggio della rete di Google risiede nella sua universalità, grazie a tutti i dispositivi Android con accesso al Google Play Store. Con una partecipazione potenziale di miliardi di dispositivi, Google mira a rivaleggiare con la vasta rete Find My di Apple. Inoltre, come la rete di Apple, la soluzione di Google supporta i tag dei tracker di terze parti, aumentando la sua sicurezza.

il ritmo di Apple determina la tempistica del lancio della rete Find My Device di Google.

Tuttavia, il lancio della rete Find My Device di Google sta subendo una battuta d'arresto a causa dell'insistenza di Apple sull'implementazione del rilevamento di tracker indesiderati. Mentre i dispositivi Android dispongono di "avvisi di tracker sconosciuto", che consentono di rilevare tracker Bluetooth come gli AirTag, iOS non dispone di un meccanismo simile per i dispositivi non Apple. Di conseguenza, Google ha scelto di ritardare il lancio della sua rete fino a quando Apple non incorporerà questa funzione nel suo ecosistema.

Il ritardo riguarda la specifica nota come Detecting Unwanted Location Trackers (DULT), attualmente in fase di perfezionamento da parte della Internet Engineering Task Force (IETF). Apple ha affermato di voler attendere una "implementazione di produzione" di DULT, già disponibile da dicembre e che è pronta per essere integrata nelle piattaforme Android e iOS.

Nonostante la preparazione di Google, il ritmo di Apple nell'adozione delle principali funzioni di sicurezza determina la tempistica del lancio della rete Find My Device di Google. Sebbene lo sviluppo e il collaudo di tali funzioni richiedano tempo, qualsiasi ritardo da parte di Apple non fa che aggravare la situazione degli utenti Android alla ricerca di un localizzatore di oggetti smarriti affidabile. Questo controllo sul lancio garantisce senza dubbio ad Apple un vantaggio strategico nel panorama competitivo.

L'impasse tra Google e Apple sottolinea le intricate dinamiche della concorrenza tecnologica. Mentre gli utenti attendono con impazienza la comodità della rete Find My Device di Google, la sua realizzazione rimane soggetta alle tempistiche di Apple.