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L'app per lo stalking arriva su Android, iOS e Google Glass

Con NameTag fotografi uno sconosciuto e scopri chi è, ma si discute sul rispetto della privacy.

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Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 10/01/2014 alle 12:50 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:48
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NameTag è un'applicazione per iOS, Android e Google Glass che deve ancora uscire ma già sta facendo discutere perché incute timore, tanto che Lisa Vaas di Naked Securiy la etichetta come "amica degli stalker" (stalker-friendly app).

Ma cos'ha di tanto terribile? NameTag prende la foto di una persona fatta con il cellulare e la confronta con tutte le immagini che trova online, poi incrocia i dati e ci dice chi è la persona che abbiamo fotografato, insieme a molte delle informazioni che ha reso disponibili online.

NameTag si propone al pubblico

"NameTag collega il tuo volto a una singola e unificata presenza online che include le informazioni di contatto, profili sui social media, interessi, hobby, passioni", spiega infatti il sito dell'applicazione. La descrizione tuttavia è per gli utenti di NameTag, che possono creare un profilo e controllare con precisione le informazioni accessibili.

Tutti gli altri invece non sono che bersagli inermi, commenta ancora Vaas. Un problema di privacy molto rilevante, ma alcuni contesteranno che se NameTag usa solo informazioni pubbliche il problema allora non sussiste; forse sarebbe solo una mezza verità, di certo se ne può discutere.

Prendiamo l'esempio di un potenziale stalker che vede una bella ragazza in metropolitana. Le fa una foto, magari senza farsi notare, e dopo pochi minuti ha un bel po' d'informazioni su di lei. Nome, altre immagini, alcuni degli amici che ha su Facebook, magari gli ultimi post su Twitter. Quanto sarebbe difficile recuperare indirizzo e numero di telefono per completare il quadro, e cominciare poi a perseguitarla?

Magari non si verificheranno casi tanto gravi, ma l'idea di curiosare nella vita di belle sconosciute è proprio il tema che NameTag usa per la propria promozione. Insomma, per evitare di essere riconosciuti e "tracciati" da uno smartphone qualsiasi dovremmo tenerci al corrente di ogni nuova società che fa questo tipo di cose, registrarci e regolare le impostazioni della privacy. Oppure dovremmo gestire con molta più cura le informazioni personali accessibili presenti su Facebook, Twitter, Google+ e altri servizi, compresi alcuni siti di appuntamenti - NameTag usa anche questi infatti. Dovremmo sobbarcarci un lavoraccio solo per evitare l'intromissione di gente troppo curiosa, un quadro non certo entusiasmante.

Facile da usare

"NameTag è stata creata con un grande rispetto per la privacy ed è uno strumento che porterà grandi benefici alla nostra società e alla vita delle persone", ha commentato Kevin Alan Tussy di FacialNetwork.com, la società dietro a quest'applicazione.

Loro ritengono di aver trovato il giusto equilibrio tra privacy e tecnologia, ma siamo certi che in molti non saranno d'accordo. "Ecco, prendetela come un'altra scusa per controllare le impostazioni di privacy sui vostri social network e, come sempre, tenete le foto intime e i dati personali il più al sicuro possibile, per evitare alle applicazioni che si nutrono d'informazioni accessibili di banchettare con i vostri dati", conclude Lisa Vaas.

Che cosa ne pensate, NameTag si spinge troppo oltre?

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