L'acquisizione da 82,7 miliardi di dollari di Warner Bros. da parte di Netflix continua a far discutere oltreoceano, tanto che il colosso dello streaming ha sentito la necessità di inviare una comunicazione diretta ai propri abbonati per placare le preoccupazioni.
La mossa arriva in un momento delicato, con diversi esponenti politici americani che hanno sollevato il timore di un impatto negativo sui consumatori, tra aumenti dei prezzi e riduzione della concorrenza nel mercato dello streaming. Il messaggio di rassicurazione inviato via email promette sostanzialmente che nulla cambierà nell'immediato, almeno fino alla chiusura definitiva dell'operazione.
La comunicazione agli utenti, che IGN ha potuto visionare, specifica che Netflix e HBO Max continueranno a operare come piattaforme separate fino al completamento della transazione. L'azienda ha precisato che sono necessari ancora diversi passaggi burocratici prima che l'accordo diventi effettivo, incluse le approvazioni da parte degli enti regolatori e degli azionisti.
I tempi previsti per la conclusione dell'operazione oscillano tra i 12 e i 18 mesi, il che significa che nella migliore delle ipotesi si parla di dicembre 2026, ma potrebbe slittare fino all'estate del 2027.
Le critiche all'operazione sono arrivate da entrambi gli schieramenti politici statunitensi. La senatrice democratica Elizabeth Warren non ha usato mezzi termini, definendo l'acquisizione "un incubo antitrust" e chiedendo al Dipartimento di Giustizia di intervenire.
Secondo Warren, un colosso formato dall'unione di Netflix e Warner Bros. rischierebbe di controllare quasi la metà del mercato dello streaming, con conseguenze negative per i consumatori americani in termini di prezzi più alti e minore libertà di scelta. Non solo: la senatrice ha anche espresso preoccupazione per potenziali tagli occupazionali.
Anche dal fronte repubblicano sono arrivate perplessità significative. Il senatore Mike Lee, che guida la commissione antitrust del Senato, ha dichiarato che l'idea di vedere Netflix proprietaria di Warner Bros. dovrebbe far scattare l'allarme presso le autorità garanti della concorrenza in tutto il mondo. A rincarare la dose ci ha pensato la rappresentante Pramila Jayapal, co-presidente della Commissione parlamentare contro i monopoli, che ha definito l'accordo un "incubo" prevedendo più aumenti di prezzo, più pubblicità e contenuti standardizzati, oltre a una minore autonomia creativa per gli artisti e salari più bassi per i lavoratori.
Nell'email inviata agli abbonati, Netflix elenca i franchise iconici che si unirebbero al proprio catalogo: da Harry Potter a Friends, da Il Trono di Spade all'intero universo DC, fino a classici del cinema come Casablanca e The Big Bang Theory. Questi titoli andrebbero ad affiancarsi alle produzioni originali di successo della piattaforma, da Stranger Things a Squid Game, passando per Bridgerton e Wednesday. Tuttavia, l'azienda non fornisce indicazioni precise su quando questo catalogo unificato diventerà realtà per gli utenti.
Le domande frequenti pubblicate nel Centro Assistenza di Netflix cercano di chiarire alcuni dubbi. Per quanto riguarda la disponibilità dei contenuti Warner Bros. sulla piattaforma, la risposta è che non ci saranno cambiamenti fino alla chiusura della transazione. Stesso discorso per i piani tariffari: gli abbonamenti attuali resteranno invariati almeno fino al perfezionamento dell'accordo. Interessante notare che Netflix non esclude esplicitamente futuri aumenti di prezzo, limitandosi a garantire la stabilità delle tariffe correnti durante il periodo di transizione.
Durante una conference call con gli investitori, il co-CEO di Netflix Ted Sarandos si è mostrato estremamente fiducioso riguardo all'approvazione regolatoria dell'operazione. Sarandos ha definito l'accordo vantaggioso per i consumatori, per l'innovazione, per i lavoratori, per i creatori di contenuti e per la crescita complessiva del settore. La sua posizione contrasta nettamente con le preoccupazioni espresse dai legislatori americani, configurando uno scontro che si preannuncia lungo e complesso.
Un aspetto particolare dell'accordo riguarda la distribuzione cinematografica. Sarandos ha confermato che Netflix continuerà a distribuire i film Warner Bros. nelle sale cinematografiche, almeno per il momento. Tuttavia, ha lasciato intendere che le finestre di uscita tra cinema e streaming potrebbero ridursi progressivamente, diventando più "user friendly" secondo la sua definizione. Questa strategia riflette la tensione costante tra il modello tradizionale di distribuzione cinematografica e le nuove logiche dello streaming.
Secondo alcune indiscrezioni, dietro l'interesse di Netflix per l'immenso catalogo di Warner Bros. ci sarebbe anche la volontà di potenziare le capacità legate all'intelligenza artificiale. La piattaforma starebbe puntando a sviluppare strumenti di generazione di contenuti basati sull'AI, una strategia che ricorda quella recentemente annunciata da Bob Iger per Disney+.
L'acquisizione di una biblioteca così vasta di contenuti fornirebbe il materiale necessario per addestrare e sviluppare questi sistemi di intelligenza artificiale, aprendo scenari futuri ancora da definire nel panorama dell'intrattenimento digitale.