Google si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia degli smartphone Android con la presentazione della serie Pixel 10, prevista per il 20 agosto prossimo. Quattro modelli sono pronti a fare il loro debutto: Pixel 10, Pixel 10 Pro, Pixel 10 Pro XL e Pixel 10 Pro Fold, rappresentando l'evoluzione più significativa della linea dal rilancio del 2021 con la serie Pixel 6. Le aspettative sono particolarmente elevate, considerando che Mountain View ha finalmente l'opportunità di dimostrare la propria indipendenza tecnologica con il primo processore completamente progettato internamente.
Il lungo percorso verso l'autonomia tecnologica
La strada percorsa da Google per raggiungere questo traguardo non è stata priva di ostacoli. I primi modelli della serie Pixel 6 avevano rappresentato un ambizioso tentativo di sfidare direttamente l'iPhone, ma si erano scontrati con problematiche tecniche significative che avevano deluso molti utenti. Il modem 5G problematico e il sensore di impronte digitali poco affidabile erano stati i talloni d'Achille di dispositivi altrimenti promettenti, spingendo diversi acquirenti a orientarsi verso alternative come i Galaxy S Ultra di Samsung o gli iPhone Pro Max.
Il Tensor G5 che alimenterà la nuova generazione rappresenta una svolta decisiva: per la prima volta, Google ha potuto progettare completamente da zero il proprio sistema-on-chip, senza dover dipendere dall'architettura Samsung Exynos. La produzione è stata inoltre affidata a TSMC anziché a Samsung Foundry, una scelta che dovrebbe garantire maggiore controllo qualitativo e prestazioni ottimizzate per le funzionalità esclusive Pixel.
Autonomia migliorata ma con sorprese
Le etichette normative dell'Unione Europea, individuate da YTechB, rivelano dati interessanti sulle capacità delle batterie e sulle prestazioni complessive dei dispositivi. Il sistema di classificazione europeo, che assegna voti dalla "A" alla "G" basandosi su fattori come riparabilità e durata, ha premiato il Pixel 10 Pro con una "A", mentre gli altri modelli hanno ottenuto una "B".
Il Pixel 10 standard integra una batteria da 4835 mAh, rappresentando un incremento del 6% rispetto ai 4558 mAh del predecessore, anche se l'autonomia effettiva aumenta di appena 11 secondi. Il Pixel 10 Pro monta una batteria da 4707 mAh (+3,3% rispetto al Pixel 9 Pro), con un miglioramento dell'autonomia più consistente che porta il runtime a 51:09 contro i precedenti 50:44.
Paradossalmente, il Pixel 10 Pro XL presenta un calo nelle prestazioni di autonomia nonostante la batteria più capiente da 5078 mAh (+2,8%). Il runtime scende infatti da 49:30 a 48:38, un dato che suggerisce come l'incremento della capacità non sempre si traduca automaticamente in maggiore durata d'uso, dipendendo da molteplici variabili come le impostazioni attive e le applicazioni utilizzate.
Resistenza e longevità al centro del design
I test di resistenza condotti sui nuovi dispositivi mostrano standard elevati di durata e affidabilità. Le batterie mantengono una percentuale significativa della capacità originale anche dopo 1000 cicli di ricarica, mentre i dispositivi hanno superato 270 test di caduta senza subire danni alle batterie. La certificazione IP68 garantisce protezione completa dalla polvere e resistenza all'immersione in acqua dolce fino a oltre un metro di profondità per massimo 30 minuti.
Google conferma inoltre il proprio impegno nel supporto software a lungo termine, promettendo sette anni di aggiornamenti Android per tutti i modelli della serie Pixel 10, un aspetto che distingue nettamente questi dispositivi dalla concorrenza Android e li avvicina agli standard di longevità software di Apple.
L'intelligenza artificiale come arma vincente
Il momento sembra particolarmente propizio per Google nel settore dell'AI mobile, soprattutto considerando le difficoltà incontrate da Apple nel lancio di Apple Intelligence. Ironicamente, alcune delle funzionalità che Cupertino sta promuovendo come novità erano già presenti sui Pixel da anni: la funzione "Clean Up" di Apple corrisponde sostanzialmente al Magic Eraser introdotto con la serie Pixel 6, mentre l'Hold Assist, che debutterà solo con iOS 26, replica la funzionalità Hold for Me già disponibile sui dispositivi Google.
Questa situazione offre a Google un vantaggio competitivo significativo, permettendo all'azienda di capitalizzare sulla propria esperienza pluriennale nell'integrazione dell'intelligenza artificiale nei dispositivi mobili. Con il Tensor G5 progettato specificamente per ottimizzare le funzionalità AI esclusive, la serie Pixel 10 potrebbe finalmente realizzare la visione originale di Google di uno smartphone che sfrutta appieno le potenzialità dell'intelligenza artificiale.