Immagine di RedMagic 9 Pro, più potente di tutti gli altri flagship e costa la metà | Recensione
Smartphone

RedMagic 9 Pro, più potente di tutti gli altri flagship e costa la metà | Recensione

Il nuovo smartphone da gaming arriva anche in Italia con la sua scheda tecnica da urlo ed un prezzo fino troppo allettante. Dov'è la "fregatura"?

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Una nuovo chip top di gamma è stato annunciato da Qualcomm, una nuova generazione di flagship e smartphone da gaming è all'orizzonte pronta a soddisfare gli utenti più esigenti. Fa parte di questa cricca anche il nuovissimo RedMagic 9 Pro, il quale costruisce sulle già ottime basi dei modelli che l'hanno preceduto.

I miglioramenti sono tanti e importanti. Per ogni passo in avanti fatto da ZTE/Nubia, tuttavia, rimanere sempre irrisolto qualche problema così ovvio che sembra impossibile l'azienda non riesca metterci una pezza da generazioni. Con un prezzo così, però, è difficile non farsi tentare da queste specifiche.

Finalmente tante novità

Ad un primo sguardo superficiale, poco sembra essere cambiato rispetto a RedMagic 8 Pro e RedMagic 8S Pro. Il design di RedMagic 9 Pro rimane squadrato, con un display privo di interruzioni e dai bordi sottili, mentre restano prevalenti le funzionalità uniche dello smartphone come le prese d'aria per il raffreddamento attivo e lo switch rosso laterale per attivare la "modalità di gioco". Prestando un po' più di attenzione, tuttavia, si possono notare cambiamenti importanti fatti dal marchio cinese per migliorare l'esperienza utente.

Guardando la scocca, oltre al nuovo design che personalmente trovo davvero attraente, si può notare quella che forse è la novità estetica più importante. Il pannello di vetro posteriore è piatto ed è interrotto solamente da una piccola fessura necessaria ad ospitare il flash LED. Le fotocamere sono perfettamente integrate al di sotto di esso, senza sporgenze ingombranti di alcun tipo. Questo permette a RedMagic 9 Pro di non dondolare mai quando posizionato su una superficie piatta e di non disturbare la presa dell'utente durante il gioco, qualsiasi sia il tipo di grip scelto. Tale cambiamento rende il RedMagic di ultima generazione ancora più elegante.

Sul lato destro, il tasto di accensione non ha più una forma allungata ma è di tipo circolare. La scelta non mi dispiace affatto, tanto il lettore di impronte ottico è integrato sotto al display e la nuova forma del tasto permette di distinguerlo immediatamente dal bilanciere del volume e dal selettore di modalità. Probabilmente l'azienda ha riorganizzato le componenti per ottenere ancora più spazio all'interno del dispositivo.

Per la prima volta da davvero tanto tempo, RedMagic ha anche cambiato i due tasti capacitivi laterali rimappabili. Ora hanno una superficie più grande e nascondono due LED RGB, i quali si integrano in maniera perfetta nel sistema di illuminazione dello smartphone. Parlando di questo, RedMagic 9 Pro ora mostra i LED RGB che da sempre contraddistinguono il marchio solamente sui tasti capacitivi laterali e nella scritta "09", oltre che ovviamente a fianco della ventola per il raffreddamento.

Il sistema di LED è stato rivisto anche in quest'ultimo caso (finalmente!, N.d.R.), permettendo agli utenti di decidere di che colore illuminare questa zona dello smartphone, non limitandosi a utilizzare semplicemente quattro LED fissi di colore diverso come invece succedeva nei modelli precedenti. Purtroppo non è ancora possibile scegliere manualmente il colore di ogni singolo LED, non capisco davvero il motivo, ma si può scegliere tra una gamma abbastanza vasta di preset

L'estetica di RedMagic 9 Pro non è proprio definibile sobria, ma è molto meno esagerata rispetto al passato se si tengono i LED spenti. Questo è probabilmente un passo fatto dal brand per attirare anche l'attenzione di chi vuole la potenza ma non vuole tra le mani un prodotto troppo appariscente. La colorazione nera è forse quella che si avvicina di più ad uno smartphone classico, mentre il nostro sample "Snowfall" tende di più verso l'altro estremo dello spettro.

Nella parte frontale lo smartphone non è cambiato molto, d'altro canto una volta che il pannello frontale è tutto display non è che ci si possono aspettare cambiamenti poi così grossi. Lato tecnico, tuttavia, lo schermo ha ricevuto l'attenzione che ci si aspettava con un miglioramento delle sue specifiche.

Il pannello OLED da 6,8" fa parte della famiglia BOE Q9+, dispone di una risoluzione FullHD+ (2480 x 1116 pixel), una frequenza di aggiornamento variabile fino a 120Hz e può toccare i 1600 nit di luminosità. Tutto questo mantenendo inalterata l'ottima tecnologia UDC (Under Display Camera) che da ormai diverse generazioni caratterizza i prodotti RedMagic. Non esiste smartphone che sia in grado di nascondere in modo migliore la fotocamera frontale. Sebbene in determinate rare situazioni sia possibile vedere la zona dove è posizionato il sensore (precisamente quando l'area del display visualizza delle tonalità di grigio), nella maggior parte dei casi la risoluzione e la luminosità di tale area è perfettamente in linea con il resto del pannello. Samsung deve prendere appunti!

La frequenza di campionamento del tocco è stata portata ad un massimo di 2000Hz per una reattività immediata in gioco, con un valore medio di 960Hz che è comunque molto più alto di quello di altri smartphone sul mercato.

A livello di qualità visiva, BOE ha fatto un ottimo lavoro con questo display. I colori sono vivaci, brillanti e le tinte unite sono mostrate in modo uniforme. Non si distinguono i singoli pixel nemmeno avvicinandosi, cosa che non posso dire di altri pannelli FullHD+ che utilizzano delle matrici di subpixel diverse. Il sensore per luminosità automatica fa bene il proprio lavoro e non disturba in modo eccessivo durante le sessioni di gioco. Il fatto di poter bloccare in automatico la luminosità del display quando si apre un gioco è sicuramente un punto a favore.

Un precario equilibrio tra potenza, calore ed efficienza

Questo è il primo smartphone da noi provato con a bordo Snapdragon 8 Gen 3, se escludiamo i brevi momenti passati in compagnia dei reference device di Qualcomm durante lo Snapdragon Summit 2023. C'è molto di cui discutere, quindi.

Il nuovo SoC top di gamma dell'azienda americana è una vera potenza, ma ovviamente non ci aspettavamo nulla di diverso. Sebbene per molti il miglioramento possa sembrare marginale e iterativo rispetto all'8 Gen 2, già decisamente molto potente, il nuovo chip dimostra invece che è ancora possibile fare passi avanti considerevoli nelle prestazioni. Piccolo spoiler, questo purtroppo si rispecchia in consumi di picco maggiori e più calore da dissipare, ma a questo ci arriviamo tra poco.

Com'è possibile vedere dai benchmark effettuati sulla CPU e sulla GPU di RedMagic 9 Pro, lo Snapdragon di nuova generazione è in grado ancora una volta di staccare in modo deciso il suo predecessore. I risultati dei test su singolo core, in multi-core e persino gli effettivi frame al secondo nei vari benchmark mostrano miglioramenti decisi.

Come ha fatto Qualcomm a raggiungere questi risultati? Oltre ai miglioramenti generali nell'architettura del chip, l'azienda ha deciso di sfruttare un altro fattore a propria disposizione: i consumi.

Rispetto allo Snapdragon 8 Gen 2, infatti, lo Snapdragon 8 Gen 3 ha un budget di potenza maggiore su tutte e tre le sue componenti fondamentali: CPU, GPU e NPU. Il test effettuato con Burnout Benchmark mette in evidenza questo cambiamento. Con un consumo massimo di quasi 20W, questo chip per smartphone si posiziona in linea con i consumi delle più famose console portatili da poco arrivate sul mercato e con chip x86.

RedMagic 9 Pro

RedMagic 8S Pro

Sebbene se spinto al 100% delle sue potenzialità i consumi siano più alti, però, nell'uso reale di RedMagic 9 Pro abbiamo notato come la maggiore potenza massima del chip permetta al dispositivo di consumare molta meno energia a parità di operazioni.

Mi spiego, giocando ai titoli mobile più diffusi, come Genshin Impact, Wild Rift o Diablo immortal, la GPU Adreno 750 fa meno "fatica" della precedente unità grafica, consentendo al chip di assorbire meno potenza. Lo stesso vale nell'uso classico da smartphone, quindi nella navigazione web, nella messaggistica e nell'uso dei social.

In breve, qualsiasi operazione fatta al giorno d'oggi con un top di gamma che monta lo Snapdragon 8 Gen 3 viene eseguita consumando meno del passato. Allo stesso tempo, il chip ha più margine per poter gestire le più complesse operazioni che arriveranno in futuro, anche se in quel caso i consumi saranno più elevati.

Parlando nello specifico di RedMagic 9 Pro, il sistema di raffreddamento del nuovo smartphone da gaming gestisce il tutto egregiamente. Sebbene negli stress test il chip diminuisca le proprie prestazioni di più in percentuale se comparato al modello precedente, nonostante tale calo dovuto al calore rimane più prestante.

Non solo, come dimostrato dal Bornout Benchmark, quando la ventola è attiva il RedMagic 9 Pro a pieno regime si scalda decisamente meno del RedMagic 8S Pro.

RedMagic ha quindi fatto dei grandi miglioramenti nel proprio sistema di dissipazione del calore. Uno dei cambiamenti più ovvi è il minor rumore della ventola da 22.000 RPM che ora è ancora più difficile da individuare se non nel completo silenzio (si ferma a soli 4dB).

Smartphone

Geekbench 6

AnTuTu

3DMark

Single-core

Multi-core

Solar Bay Solar Bay Stress test

Wild Life Extreme

Wild Life Extreme Stress Test

RedMagic 9 Pro (ventola ON) 2261 7113 2138988

8585

(32,64 fps)

8570 - 8512

(99,3%)

5111

(30,61 fps)

5092 - 4812

(94,5%)

RedMagic 9 Pro (ventola OFF) 2262 7084 2102780

8575

(32,61 fps)

8670 - 8469

(97,7%)

5097

(30,52 fps)

5146 - 4767

(92,6%)

RedMagic 8S Pro

(ventola ON)

1743

5585

1632571

5637

(21,44 fps)

5650 - 5634

(99,7%)

3859

(23,10 fps)

3911 - 3848

(98,4%)

RedMagic 8 Pro

(ventola ON)

1502

5166

1300454

-

-

3718

(22,30 fps)

3666 - 3632

(99,1%)

ROG Phone 7 Ultimate

2009

5658

1324060

-

-

3774

(22,60 fps)

3765 - 3753

(99,7%)

Samsung Galaxy S23 Ultra

1918

5149

1237965

5441

(20,69 fps)

5573 - 3509

(63%)

3813

(22,80 fps)

3803 - 3165

(83,2%)

Xiaomi 13 Ultra

1988

5493

1541030

-

-

3450

(20,00 fps)

3712 - 2999

(80,8%)

Xiaomi 13 Pro

1394

5148

1276523

-

-

3003

(18,00 fps)

2974 - 2920

(98,2%)

OnePlus 11

1286

4672

1136977

-

-

3589

(21,50 fps)

3618 - 1505

(41,6%)

Google Pixel 8 Pro

1585 3562 762441 - -

2412

(14,45 fps)

2411 - 1601

(66,4%)

Lato connettività l'unica mancanza che potrebbe un po' far storcere il naso è l'assenza di una eSIM, tuttavia lo smartphone dispone di un carrellino DualSIM le quali possono essere collegate entrambe in 5G. Presente il Wi-Fi 7 Tri-band, il Bluetooth 5.3 LE, l'NFC e persino il GPS dual band (L1+L5).

La porta USB 3.2 Gen 2 Tipo-C supporta l'output video con il protocollo DisplayPort, cosa che non si può dire di altri top di gamma di ben più alta caratura. C'è persino un LED IR per il controllo delle apparecchiature "non smart" come climatizzatori e impianti audio.

I due speaker sono potenti e riproducono un audio molto ricco e piacevole, anche se storicamente i ROG Phone di Asus in questo campo sono sempre stati imbattibili, posizionandosi un gradino al di sopra di questo RedMagic 9 Pro. Ottimo trovare ancora il jack da 3,5mm per l'audio in gioco a bassa latenza, presa posizionata in posizione strategica per non infastidire troppo.

Autonomia da urlo, ricarica rapida e non solo: il sogno di ogni gamer

La cosa peggiore che può capitare durante una sessione di gioco è quella di ricevere il fastidioso avviso di batteria in esaurimento. Ciò comporta di dover cercare velocemente un caricatore a cui collegarsi per finire il proprio match e poi attendere la ricarica dello smartphone prima di poter continuare.

RedMagic 9 Pro combatte quest'ansia con una batteria da ben 6500mAh, la più grande che abbiamo fino ad oggi visto su uno smartphone top di gamma. Questa si traduce in un'ottima autonomia, è davvero difficile scaricarlo utilizzandolo come uno smartphone classico e anche con titoli poco impegnativi.

Sebbene se stressato a dovere lo Snapdragon 8 Gen 3 abbia dei consumi non trascurabili, l'ampia cella messa a disposizione da RedMagic permette di ottenere comunque un'autonomia migliore rispetto al modello precedente. Con titoli mobile quali Call of Duty, Wild Rift, Heartstone, Warcraft Rumble, ma anche TFT e Diablo Immortal, lo smartphone non verserà una goccia di sudore e vi permetterà di divertirvi per ore e ore. Honkai Star Rail e Genshin Impact hanno un impatto un po' più pesante sull'autonomia, così come anche gli emulatori di console recenti, ma davvero non ci si può lamentare.

Solo per il rapporto autonomia potenza questo RedMagic 9 Pro andrebbe promosso a pieni voti. Il sistema di ricarica a 80W è più che buono, migliore di quello di molti top di gamma sebbene non infranga alcun record. In Cina esiste una variante Pro+ che rinuncia a 1000mAh di batteria in cambio della ricarica a 165W, ma noi crediamo che questa combinazione di capacità e velocità di ricarica siano la scelta migliore.

Ovviamente non mancano funzioni utilissime come il bypass della ricarica, opzione che permette di alimentare lo smartphone dalla porta USB senza caricare la batteria per diminuire il calore e non stressare la cella, e diverse modalità di risparmio energetico configurabili a piacimento, per esempio scegliendo di limitare la potenza dell'SoC nelle app che non ne hanno troppa necessità.

Rimangono irrisolti i due più grandi problemi

RedMagic OS 9.0 è un aggiornamento abbastanza iterativo rispetto alla versione precedente. Questa volta si basa su Android 14, molto bene siccome RedMagic non è mai stata famosa per supportare in modo adeguato con aggiornamenti di Android i suoi modelli precedenti. Almeno si parte dalla versione più recente.

La skin ha ricevuto diversi OTA nel corso del nostro mesetto in compagnia di RedMagic 9 Pro, tuttavia, ad eccezione di poche e rare patch di sicurezza, i modelli passati non sono mai stati supportati come ci si aspetterebbe da un vero top di gamma moderno. Peccato, perché spesso ce ne sarebbe stato davvero bisogno.

  • Immagine 1 di 6
  • Immagine 2 di 6
  • Immagine 3 di 6
  • Immagine 4 di 6
  • Immagine 5 di 6
  • Immagine 6 di 6

Non fa eccezione RedMagic 9 Pro, il quale viene fornito con un software che, seppur alla fine dei conti funzionale al 100%, fluido e ricco di funzionalità dedicate al gaming, non è esente da crash e problemi riconducibili alla poca cura messa nei dettagli. A partire dalla mancanza di funzionalità presenti anche nei modelli passati (dov'è finito il quick toggle per accendere e spegnere la ventola!?) e arrivando all'occasionale traduzione errata, non siamo nemmeno questa volta di fronte ad un sistema che sembra nella sua versione finale. Lo smartphone è godibile e non abbiamo trovato alcun bug che ne impedisca l'utilizzo nella vita quotidiana, tuttavia a livello di pulizia e cura non siamo ai livelli dei grandi marchi come Asus, Samsung, Oppo e Xiaomi, per fare degli esempi.

  • Immagine 1 di 7
  • Immagine 2 di 7
  • Immagine 3 di 7
  • Immagine 4 di 7
  • Immagine 5 di 7
  • Immagine 6 di 7
  • Immagine 7 di 7

Lo stesso discorso già fatto in passato vale anche per le fotocamere. RedMagic 9 Pro arriva con un nuovo sistema di fotocamere e lenti che è davvero molto apprezzato, viste le poche novità che l'azienda aveva riservato ai modelli precedenti. Tuttavia non sembra che il nuovo hardware sia in grado di fare miracoli senza un software altrettanto buono alle spalle.

La fotocamera principale utilizza un sensore Samsung GN5 da 50MP, ha la stabilizzazione ottica OIS e monta un sistema di lenti 7P con trattamento APL anti riflesso. Se quindi si parte da un'ottima base, e le foto lo dimostrano, il software non permette a RedMagic 9 Pro di fare il salto necessario a farlo competere con gli altri flagship.

Anche la fotocamera secondaria segue la stessa strada: è stata aggiornata con un sensore Samsung JN1 da 50MP ma non supporta la messa a fuoco automatica per gli scatti macro. Questi sono ancora una volta delegati ad un sensore da 2MP che poteva benissimo non esserci.

Migliora, si fa per dire, anche la fotocamera frontale UDC da 16MP. Sebbene i risultati siano lodevoli per una fotocamera nascosta in modo così preciso dietro al display, non aspettatevi di utilizzarla per dei selfie di buona qualità. Va bene per le videochiamate ed è soggetta ad interferenze importanti se colpita in modo diretto dal sole. Generalmente le foto scattate con questa lente hanno sempre quell'effetto artificiale dovuto alla troppa elaborazione e al buio sembra quasi ci sia dello sporco sulla lente che rende le immagini per niente nitide.

Certo, si dice sempre che chi vuole uno smartphone da gaming non abbia interesse a delle fotocamere di qualità, però sarebbe bello per una volta vedere combattuto questo pregiudizio. RedMagic 9 Pro migliora il sistema fotografico in modo deciso rispetto ai vecchi modelli, ma siamo ancora lontani dagli altri prodotti di fascia alta della concorrenza.

Conclusioni

RedMagic 9 Pro continua la tradizione del brand, sia nel bene che nel male. Se da un lato siamo di fronte ad un hardware impressionante, capace di restituire agli utenti un'esperienza di gioco sopraffina, dall'altra dobbiamo ancora una volta scontrarci con un software pieno di bug e un livello di cura davvero sotto alla sufficienza. Un peccato, perché di potenziale gli smartphone del marchio ne hanno davvero tantissimo!

Se un sistema di fotocamere mediocri e un software poco curato non sono per voi un vero ostacolo, non c'è davvero nulla che vi possa fermare dall'acquistare un RedMagic 9 Pro, soprattutto se ciò che cercate è quello che probabilmente sarà lo smartphone più potente dell'anno a venire, o quasi.

Le varianti disponibili sono tre e sono così configurate:

  • RedMagic 9 Pro Sleet 12GB + 256GB
  • RedMagic 9 Pro Snowfall 16GB + 512GB
  • RedMagic 9 Pro Cyclone 16GB + 512GB

Con un prezzo di partenza di appena 649,00 euro per il modello "Sleet" possiamo con confidenza dire che non esisterà altro smartphone in grado di battere il rapporto prezzo/potenza di RedMagic 9 Pro nemmeno quest'anno. Le altre due versioni, consigliabili sono se davvero vi piace l'estetica diversa e avete necessità di 512GB di memoria interna, hanno un costo di 799,00 euro, comunque molto meno di altri flagship di pari equipaggiamento hardware.

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Design ritoccato in meglio

  • LED RGB più personalizzabili che mai

  • Schermo di qualità sopraffina

  • Hardware di nuova generazione

  • Buon sistema di raffreddamento

  • Batteria enorme e ricarica rapida

  • Rapporto potenza/prezzo

  • Jack da 3,5mm

Contro

  • Fotocamere posteriori solo mediocri

  • Fotocamera sotto il display di bassa qualità

  • Nessuna certificazione IPXX

  • Software poco curato

Commento

L'offerta di RedMagic è ancora una volta impareggiabile se tutto ciò che si cerca è un prodotto dalle specifiche tecniche da urlo e con la potenza dei flagship di ultimissima generazione. Peccato che, nonostante i decisi passi avanti, non si siano risolti due dei principali problemi di questa serie: un software poco curato e fotocamere di qualità appena sufficiente. Per il prezzo a cui è proposto, però, è davvero impossibile non essere tentati da quello che tutto sommato è uno smartphone di qualità davvero elevata.

Informazioni sul prodotto

Immagine di RedMagic 9 Pro

RedMagic 9 Pro

RedMagic 9 Pro è stato il primo smartphone ad arrivare in Italia con Snapdragon 8 Gen 3 di Qualcomm, offrendo prestazioni sorprendenti e un sistema di raffreddamento migliorato. Il design presenta uno schermo AMOLED da 120Hz e una fotocamera nascosta sotto il display, con una batteria da 6500mAh ricaricabile a 80W.