Il controllo delle comunicazioni globali passa attraverso una rete invisibile che si snoda sui fondali oceanici di tutto il mondo. I cavi sottomarini, che trasportano il 99% del traffico internet mondiale, sono diventati il nuovo campo di battaglia della competizione tecnologica tra superpotenze. Gli Stati Uniti hanno deciso di rafforzare drasticamente la propria posizione in questo settore strategico, lanciando un chiaro messaggio a Cina e Russia: l'America intende mantenere saldamente la leadership digitale del pianeta.
La nuova dottrina americana per le autostrade digitali degli oceani
La Federal Communications Commission (FCC), guidata dal presidente Brendan Carr, ha varato un pacchetto di regole che rivoluziona l'approccio statunitense alle infrastrutture sottomarine. Le nuove norme seguono pedissequamente il memorandum "America First" del presidente Donald Trump, creando un sistema a doppio binario: massima semplificazione per gli investimenti americani e alleati, barriere quasi insormontabili per quelli provenienti da "avversari stranieri".
Il regolatore americano ha introdotto quello che tecnicamente viene definito "presumption of denial", un meccanismo che ribalta l'onere della prova per le aziende controllate da paesi considerati ostili. In pratica, invece di dover dimostrare che un'entità rappresenta una minaccia, saranno i richiedenti a dover provare la propria innocuità per ottenere le autorizzazioni necessarie.
I numeri di un'infrastruttura da proteggere
L'entità degli interessi in gioco emerge chiaramente dai dati forniti dalla FCC. Attualmente esistono 90 sistemi via cavo con licenza americana, mentre a dicembre 2022 i licenziatari hanno dichiarato oltre 5,3 milioni di Gbps di capacità disponibile e 6,8 milioni di Gbps di capacità pianificata per il 2024. Si tratta di numeri che testimoniano l'importanza cruciale di queste infrastrutture digitali per l'economia e la sicurezza nazionale.
Le nuove regole non si limitano a questioni burocratiche, ma stabiliscono requisiti stringenti di sicurezza informatica e fisica. Il documento prevede limitazioni sui contratti di leasing di capacità verso entità considerate problematiche, il divieto di utilizzare determinate apparecchiature e l'implementazione di protocolli di sicurezza che proteggano i cavi da minacce fisiche e cyber.
L'Europa corre ai ripari con il proprio piano strategico
Anche l'Unione Europea ha compreso l'urgenza di mettere in sicurezza le proprie comunicazioni sottomarine. La Commissione europea, insieme al gruppo informale di esperti degli Stati membri, ha concordato un piano di mappatura delle infrastrutture e di valutazione coordinata dei rischi. Questo rappresenta il primo tassello operativo dell'EU Action Plan on Cable Security, il cui documento finale sarà pubblicato nell'autunno del 2025.
Il piano europeo prevede un'analisi articolata che copre capacità, specifiche tecniche, proprietà degli impianti, incidenti registrati e siti di approdo. L'approccio considera tanto le minacce fisiche quanto gli attacchi informatici, distinguendo tra danni intenzionali come sabotaggi e atti terroristici, e quelli accidentali dovuti a guasti o errori umani.
La partita del futuro si gioca sui fondali oceanici
La mossa americana rappresenta molto più di una semplice regolamentazione tecnica. Si tratta di una strategia complessiva per mantenere il predominio tecnologico in un momento cruciale dello sviluppo dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie di nuova generazione. Come ha sottolineato il presidente Carr, i cavi sottomarini stanno affrontando "crescenti minacce da parte di paesi come Cina e Russia", configurando "un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti".
La FCC ha inoltre lanciato una consultazione pubblica per valutare misure aggiuntive, tra cui l'incentivazione dell'impiego di navi americane per la riparazione e manutenzione dei cavi e la promozione di tecnologie affidabili all'estero. L'obiettivo dichiarato è garantire che gli Stati Uniti rimangano "il leader mondiale indiscusso nelle tecnologie critiche ed emergenti", mantenendo il predominio in un settore che determinerà gli equilibri geopolitici del futuro digitale.