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Vivo V50, un ottimo smartphone ma il prezzo è da valutare con attenzione | Recensione

Vivo ritorna sul mercato italiano con il suo smartphone di fascia medio-alta. Le ottime fotocamere sono abbastanza per giustificare il prezzo?

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

  • Pro
    • Qualità fotografica elevata per la fascia media
    • Batteria di grande capacità
    • Ricarica rapida da 90W
    • Certificazione IP69
    • Prestazioni stabili senza eccessivo throttling
    • Design sottile ed elegante
  • Contro
    • Assenza di una fotocamera teleobiettivo
    • Chipset non aggiornato rispetto al modello precedente
    • Non supporta la ricarica wireless
    • Manca il supporto eSIM
    • Qualità del suono degli altoparlanti stereo solo nella media

Il verdetto di Tom's Hardware

Vivo V50 si posiziona come un buono smartphone di fascia media focalizzato sulla fotografia, eccellendo in particolare nei ritratti e negli scatti d'azione grazie alla collaborazione con ZEISS e a sensori performanti. I suoi punti di forza includono anche un'ottima autonomia e una buona durabilità. Tuttavia, presenta compromessi come l'assenza di un teleobiettivo (nonostante il focus sui ritratti), l'utilizzo di un chipset non aggiornato e la mancanza di ricarica wireless o eSIM. Sebbene offra un pacchetto bilanciato, il prezzo elevato nel competitivo mercato italiano lo rende una scelta consigliata soprattutto a chi mette al primo posto le capacità fotografiche e la durata della batteria, mentre utenti più esigenti potrebbero trovare alternative più appetibili, soprattutto tra i flagship offerti in promozione a prezzo scontato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Vivo V50

Vivo V50

Uno smartphone che punta tutto su fotocamere di qualità e tantissima autonomia. L'hardware potrebbe però essere migliore.

Vivo V50: la recensione in un minuto

Il Vivo V50 si presenta sul mercato italiano come uno smartphone che punta fortemente sulle capacità fotografiche, in particolare sui ritratti, proseguendo la strategia di Vivo di portare innovazioni in questo campo anche in segmenti di prezzo più accessibili.

Il design riprende elementi familiari, risultando sottile e piacevole da maneggiare, con pannelli curvi fronte/retro (la curvatura dello schermo è stata ridotta rispetto al passato) e una cornice in plastica lucida. Un punto di forza notevole è la certificazione IP68/IP69 per la resistenza ad acqua e polvere, rara in questa fascia. Il display è un AMOLED da 6,77 pollici (risoluzione leggermente inferiore ai predecessori) con refresh rate a 120Hz, buona luminosità e supporto HDR10+. Il sensore di impronte sotto il display è veloce e affidabile.

Il cuore del V50 è lo Snapdragon 7 Gen 3, lo stesso chipset dei V40/V30. Sebbene non sia un aggiornamento, le prestazioni quotidiane sono adeguate e fluide, supportate da 12GB di RAM (espandibile virtualmente) e 512GB di memoria (purtroppo ancora UFS 2.2). Un pregio è l'ottima gestione termica, senza throttling anche sotto sforzo.

Uno dei maggiori punti di forza è la batteria BlueVolt da 6000mAh, che garantisce un'eccellente autonomia, contenuta in un corpo sottile. Supporta la ricarica rapida a 90W, ma il caricabatterie non è incluso nella confezione. Manca la ricarica wireless.

Troviamo tre sensori da 50MP (principale, ultra-grandangolare, frontale), co-ingegnerizzati con ZEISS. La fotocamera principale (OmniVision OV50E) ha OIS con mini-gimbal integrato e offre una qualità d'immagine eccellente per la fascia, con ottima gamma dinamica e sorprendenti capacità negli scatti d'azione, anche in condizioni difficili. L'ultra-grandangolare e la selfie (entrambe con autofocus) si comportano molto bene. L'AI Aura Light 2.0 (luce LED ad anello) migliora i ritratti in notturna ed è regolabile in potenza e temperatura. La grande assenza è quella di un teleobiettivo dedicato, affidando lo zoom al crop digitale del sensore principale. I video possono essere registrati in 4K a 30fps da tutte le fotocamere con buona qualità e stabilizzazione.

Vivo V50 monta Android 15 con Funtouch OS 15. L'interfaccia appare un po' datata, ma le funzionalità sono complete, incluse diverse integrazioni AI (Circle to Search, Gemini, tool di editing). Vivo promette 3 major update di Android.

Prezzi

Considerando il suo posizionamento e il prezzo di 599 euro, il Vivo V50 offre un pacchetto abbastanza bilanciato, dove i punti di forza legati alla fotografia, alla batteria e alla durabilità compensano le poche mancanze. Non è per tutti, e alcuni flagship proposti in offerta potrebbero risultare decisamente più appetibili per gli utenti più esigenti.

Con la fortissima concorrenza presente nel nostro Paese, giustificare una spesa così elevata per un prodotto di fascia media diventa spesso molto difficile, soprattutto per un marchio che da noi deve ancora guadagnare la notorietà che vorrebbe. Su Amazon, al momento della scrittura di questa recensione, supera i 700 euro. Consigliamo di affidarvi a canali alternativi come Euronics.

Vivo V50: la recensione completa

Il mercato degli smartphone di fascia media è da tempo un terreno fertile per l'innovazione, e ogni anno vediamo produttori spingere i confini di ciò che è possibile in questa categoria. Con il lancio del Vivo V50 in Italia, dopo l'arrivo della serie V40 nel 2024, Vivo mira a rafforzare la sua posizione con un dispositivo che pone l'accento in modo significativo sulle capacità fotografiche, in particolare sui ritratti. Ho avuto modo di provare questo nuovo modello per capire se riesce a mantenere le promesse di eccellenza fotografica e se il suo pacchetto complessivo giustifica il prezzo relativamente elevato.

Un design iterativo ma piacevole

Fin dal primo sguardo, il Vivo V50 mi è sembrato un dispositivo dal design familiare, che riprende molti elementi dal precedente modello. Si presenta come uno smartphone sottile, con una linea che personalmente ho trovato piacevole da maneggiare. Le sue dimensioni variano leggermente a seconda della colorazione: l'edizione Satin Black misura 163,29 mm × 76,72 mm × 7,39 mm e pesa 189g, mentre l'edizione Mist Purple che abbiamo provato noi è leggermente più spessa (7,57mm) e pesante (199g).

Il dispositivo è caratterizzato da pannelli curvi sia sul fronte che sul retro. Ho apprezzato molto la scelta di Vivo di ridurre la curvatura del display quest'anno, passando da un design simile ai Galaxy Edge a una finitura più comune che i brand spesso chiamano 2.5D. Questo rende lo schermo più comodo da visualizzare e utilizzare, a mio parere. La protezione dello schermo è affidata al Diamond Shield Glass, sviluppato in collaborazione con Schott. Vivo afferma che questo vetro dovrebbe offrire una resistenza alle cadute fino al 50% migliore rispetto al vetro Schott Xensation Alpha utilizzato sul V40. È presente anche una pellicola protettiva pre-applicata di fabbrica.

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La cornice è realizzata in plastica e presenta una finitura lucida che, se da un lato offre un minimo di presa, dall'altro tende ad attrarre molto le impronte digitali. Il retro del dispositivo, nel modello Mist Purple che ho testato, è in vetro con una superficie opaca che non solo è piacevole alla vista, ma resiste anche bene allo sporco.

Un elemento distintivo del design è sicuramente il modulo fotografico Dual Ring, che Vivo ha reso un segno distintivo della serie V. Si tratta di un'isola con un vetro circolare per le fotocamere e un piano di forma ovale che contiene il LED Aura Light. Le fotocamere sono circondate da un anello con incisione diamond cut.

Un aspetto che ho trovato notevole per un dispositivo di questa fascia di prezzo è la certificazione IP68 e IP69 per la resistenza alla polvere e all'acqua. Questo significa che il prodotto è stato testato per l'immersione in acqua dolce fino a 1,5 metri per 30 minuti (IP68) e per resistere a getti d'acqua ad alta pressione a 360 gradi (IP69). È importante notare, come specificato dal marchio, che i danni causati da liquidi non sono coperti dalla garanzia.

Ho apprezzato lo sforzo di Vivo nel migliorare la durabilità complessiva, cosa che include anche il nuovo vetro protettivo. Vivo include una custodia in silicone nella confezione che ho trovato abbastanza piacevole grazie al suo contorno opaco.

Passando al display, il Vivo V50 monta uno schermo AMOLED da 6,77 pollici con una risoluzione di 2392x1080 pixel. Questa risoluzione si traduce in una densità di circa 388 ppi. Ho notato che si tratta di un leggero downgrade rispetto ai modelli precedenti V40 e V30, che presentavano uno schermo da 6,78 pollici con risoluzione 1260p. Sebbene la differenza sia minima, è un dettaglio da considerare.

Lo schermo supporta una frequenza di aggiornamento di 120Hz, che contribuisce a un'esperienza visiva fluida, specialmente nello scorrimento sui siti web e sui social. Sono presenti tre modalità: Alta (120Hz), Standard (60Hz) e Smart Switch. Le modalità High e Smart Switch riducono la frequenza a 60Hz quando lo schermo visualizza contenuti statici. Tuttavia, ho osservato che la modalità Smart Switch può essere più restrittiva, spesso limitando le app a 90Hz o persino a 60Hz.

Il pannello è certificato HDR10+ e supporta una profondità di colore a 10 bit, il che si traduce in colori ricchi e contrasto elevato, ideali per la visione di contenuti multimediali. App come Netflix e YouTube sono in grado di riprodurre contenuti HDR10 ad alta risoluzione. La luminosità dichiarata è di 1300 nit HBM (High Brightness Mode) e 4500 nit di picco

Per lo sblocco biometrico, il V50 è dotato di un lettore ottico di impronte digitali integrato sotto il display. Durante la mia prova, ho trovato che questo sensore funziona in modo piacevolmente veloce e affidabile. È una soluzione comoda e discreta.

Un hardware collaudato

Vivo V50 è mosso dal processore Qualcomm Snapdragon 7 Gen 3. Si tratta di un chipset basato su un processo produttivo a 4nm di TSMC, con una CPU octa-core composta da 1x core Cortex-A715 a 2,63GHz, 3x core Cortex-A715 a 2,4GHz e 4x core Cortex-A510 a 1,8GHz. La grafica è gestita dalla GPU Adreno 720.

Una decisione insolita da parte di Vivo, in un settore che evolve rapidamente, è stata quella di non aggiornare il chipset per la seconda volta, mantenendo lo stesso processore già presente nei modelli V40 e V30.

Il V50 è disponibile con 12GB di RAM e 512GB di memoria interna, numeri che aiutano un po' di più a giustificare il prezzo. Supporta la RAM Estesa, una funzionalità software che consente di espandere la RAM attingendo memoria virtuale dallo spazio di archiviazione libero. Tutte le configurazioni utilizzano purtroppo ancora lo standard di memoria UFS 2.2.

Nell'uso quotidiano, tuttavia, le prestazioni del V50 sono state assolutamente adeguate. Non ho riscontrato particolari intoppi o rallentamenti nelle operazioni di routine, il telefono è in grado di gestire simultaneamente oltre 40 applicazioni senza mostrare segni di rallentamento.

Nei benchmark, il Vivo V50 non ci ha riservato sorprese: le prestazioni sono in linea con altri dispositivi equipaggiati con lo Snapdragon 7 Gen 3. Tuttavia, è importante notare che alcuni concorrenti, come il POCO X7 Pro, pur avendo un prezzo simile, offrono chipset di fascia superiore che superano il V50 nei benchmark. Nonostante questo, il V50 si posiziona bene all'interno della fascia mid-range che mira a servire.

Un punto di forza che ho constatato è l'eccellente gestione termica del processore. La CPU e la GPU dello Snapdragon 7 Gen 3 sul V50 non sono suscettibili a throttling. Lo smartphone mantiene le sue prestazioni al 100% per molto tempo e rimane relativamente fresco anche sotto carico. Questa performance sostenuta è un pregio notevole. 

Smartphone

Geekbench 6

AnTuTu

3DMark

Single-core

Multi-core

Steel Nomad Steel Nomad Stress Test

Wild Life Extreme

Wild Life Extreme Stress Test

Vivo V50

1135 28311 816599

479

(3,55 fps)

482 - 477

(99%)

1441

(8,63 fps)

1443 - 1432

(99,2%)

Google Pixel 9a

1684 4283 1167961

1048

(7,77 fps)

1054 - 692

(65,6%)

2612

(15,64 fps)

2635 - 1689

(64,1%)

Nothing Phone (3a) Pro 1166 3306 820390

380

(2,82 fps)

380 - 377

(99,2%)

1058

(6,34 fps)

1057 - 1046

(99%)

Oppo Reno13 Pro 1323 4013 1155482

1187

(8,79 fps)

1186 - 786

(66,3%)

2868

(17,18 fps)

2898 - 1690

(58,3%)

realme 14 Pro+ 1187 3186 835507

370

(2,75 fps)

373 - 370

(99,2%)

1079

(6,47 fps)

1077 - 1049

(97,4%)

OnePlus 13R 2184 6520 1807138

1691

(12,53 fps)

1703 - 1196

(70,2%)

4825

(28,89 fps)

4963 - 3428

(69,1%)

Uno dei punti di forza del Vivo V50 che mi ha colpito maggiormente è la sua batteria di grandi dimensioni. Il dispositivo è dotato di una batteria BlueVolt da 6000 mAh. Vivo ha integrato questa grande capacità in un corpo ultra-sottile grazie alla tecnologia proprietaria di slim stacking, utilizzando un anodo al silicio-carbonio di seconda generazione e un sistema di incapsulamento proprietario per garantire affidabilità. Personalmente, ho trovato impressionante che una batteria di queste dimensioni potesse essere contenuta in un dispositivo così sottile.

La capacità supera quella di molti dei flagship attuali e rappresenta un notevole aumento rispetto ai 5500mAh del V40 e ai 5000mAh del V30. Questo si traduce in un'ottima autonomia, sufficiente per affrontare giornate intense, che si tratti di gaming, lavoro o streaming.

Per quanto riguarda la ricarica, il V50 supporta la tecnologia 90W FlashCharge, un piccolo miglioramento rispetto agli 80W dei modelli precedenti. È importante notare che il caricabatterie compatibile non è incluso nella confezione.

Lo smartphone offre opzioni per la salute della batteria, come l'attivazione/disattivazione della ricarica veloce, la possibilità di impostare un limite di carica (70%-100%) e l'Optimized Charging. Lo Smart Charging Engine, grazie all'AI, si adatta alle abitudini dell'utente per preservare l'efficienza della batteria e garantire prestazioni affidabili anche dopo quattro anni di utilizzo. Un neo in questo comparto, comune nella fascia media, è la mancanza della ricarica wireless.

Il vero cavallo di battaglia

Le capacità fotografiche sono senza dubbio il fulcro del Vivo V50. Lo smartphone è dotato di un sistema di tre fotocamere da 50MP: due sul retro e una frontale. Come sottolineato da Vivo, questa configurazione beneficia della partnership e della co-ingegnerizzazione con ZEISS, volta a raggiungere elevati standard di qualità ottica e di imaging.

La fotocamera principale posteriore utilizza il sensore OmniVision OV50E da 1/1,55 pollici, lo stesso del V30, con pixel da 1,0µm. Ha un'apertura f/1.9 e una lunghezza focale equivalente di 23mm. Un aspetto cruciale è la presenza della stabilizzazione ottica (OIS), che in questo modello include un mini gimbal integrato, la cui stabilizzazione è stata testata secondo lo standard CIPA 4.0.

La fotocamera ultragrandangolare utilizza il sensore Samsung ISOCELL JN1, riciclato dai modelli precedenti V30 Pro e V40, con dimensioni di 1/2,76 pollici e pixel da 0,64µm. Ha un'apertura f/2.0 e un campo visivo di 119°. Un punto di forza è l'inclusione dell'autofocus, che aiuta a comporre meglio le immagini macro.

La fotocamera frontale è anch'essa basata sul sensore Samsung ISOCELL JN1 (presente sin dal V29), con apertura f/2.0 e lunghezza focale equivalente di 21mm. Il V50 è uno dei pochi smartphone a offrire una fotocamera selfie da 50MP con autofocus. Ha un obiettivo grandangolare da 92° per le foto di gruppo.

Una notevole assenza in questa configurazione è la mancanza di un teleobiettivo dedicato, il che limita le opzioni di zoom ottico. Lo smartphone si affida allo zoom digitale basato sul sensore principale ad alta risoluzione. È presente un pulsante 2x nell'interfaccia di scatto, e le foto 2x hanno una qualità sufficiente, sebbene più morbide rispetto a quelle a 1x. Strano manchi una lente teleobiettivo visto il focus dello smartphone sulle foto ritratto.

Sul fronte delle funzionalità software, il V50 è ricco di opzioni per migliorare l'esperienza fotografica, molte delle quali derivano dalla collaborazione con ZEISS e dalle ottimizzazioni software. L'AI Aura Light Portrait 2.0 è una tecnologia di illuminazione tridimensionale di nuova generazione sviluppata da Vivo. Utilizza algoritmi AI e una luce di riempimento, descritta come circa 143 volte più morbida di un flash normale (qualsiasi cosa voglia dire).

Ho trovato l'Aura Light molto versatile; pur essendo enfatizzata per i ritratti di persone, funziona bene anche come luce di riempimento per oggetti o per aiutare a scattare foto in condizioni di scarsa illuminazione. La possibilità di regolare manualmente la temperatura (calda/fredda) e l'intensità della luce aggiunge un tocco creativo. Sono stati introdotti due nuovi stili di illuminazione per i ritratti: Rembrandt Lighting (per un effetto drammatico e tridimensionale) e Butterfly Lighting (per enfatizzare i contorni del viso e un look glamour).

La modalità ZEISS Portrait consente di scattare ritratti a diverse lunghezze focali (23mm, 35mm, 50mm equivalenti), gli ultimi due ottenuti tramite crop. È possibile controllare il bokeh virtuale scegliendo tra sette stili ZEISS. La modalità fotografica ZEISS Colori Naturali è un'opzione disponibile accanto agli stili Vivid e Texture, permettendo di scegliere la "pellicola" preferita.

Altre funzionalità includono la Modalità Fotocamera Film, che emula l'estetica delle vecchie pellicole o delle Polaroid, sebbene l'abbia trovata per lo più un po' ridondante. Le Foto Live con Cornici-Bordo Adattivo e la filigrana ZEISS Border aggiungono tocchi creativi. L'AI Image Studio offre funzioni avanzate come Miglioramento Photo AI e Cancellazione AI 2.0 per rimuovere elementi di disturbo. Il sistema VCS Camera-Bionic Spectrum è pensato per migliorare la qualità dell'immagine simulando la visione umana per colori più nitidi e realistici.

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Parlando della qualità d'immagine, la fotocamera principale mi ha stupito per la sua pipeline di imaging eccezionale per uno smartphone di questo calibro. La gamma dinamica è seriamente competitiva con molti flagship attuali, un vero merito per ciò che Vivo e ZEISS hanno realizzato. Il V50 gestisce molto bene le fonti di luce esposte e le variazioni di contrasto. Anche in condizioni di scarsa illuminazione, il V50 riesce a mantenere buone composizioni. Tende a smorzare le luci intense, come i neon, a volte in modo un po' irrealistico, ma questo può essere facilmente corretto. Quando si ingrandiscono molto le immagini, si nota una certa morbidezza, ma questo è comprensibile per un mid-range e meno evidente quando si visualizzano le foto sullo smartphone o si pubblicano sui social.

Un aspetto che mi ha colpito particolarmente è la capacità del V50 nella fotografia d'azione. Non è comune vedere un dispositivo di fascia media a questo prezzo gestire scatti in movimento così bene, superando persino modelli di marchi più noti come iPhone e Galaxy (di fascia alta) in questo specifico scenario senza ricorrere a modalità Pro o manuali. Il dispositivo gestisce bene gli scatti in movimento anche in condizioni di illuminazione meno ideale, anche se al buio è normale che le prestazioni peggiorino un po'.

L'ultragrandangolare, pur essendo basata su un sensore riciclato, offre una qualità d'immagine buona per la sua fascia di prezzo, con dettagli e colori piacevoli. C'è una certa morbidezza ai bordi e la gamma dinamica potrebbe essere migliore, ma resta una delle migliori fotocamere ultragrandangolari nella sua categoria.

La fotocamera selfie offre prestazioni eccellenti. Le immagini sono nitide, dettagliate, con colori realistici e tonalità della pelle naturali. Gestisce bene la gamma dinamica anche in condizioni di scarsa illuminazione. L'autofocus è un grande vantaggio. Per gli amanti dei selfie, questa fotocamera è una delle migliori nel suo segmento.

Quando cala il sole, la fotocamera principale scatta foto generalmente pulite e dettagliate con poco rumore. Ombre e luci sono ben sviluppate. Le fonti di luce possono essere leggermente sovraesposte. Il V50 attiva una modalità notturna automatica, ma è disponibile anche una modalità Notte dedicata, che estende i tempi di acquisizione e applica un'elaborazione più intensa per risultati migliori in termini di dettaglio, gamma dinamica e gestione delle luci. Lo zoom 2x al buio risulta piuttosto morbido, ma la modalità Notte dedicata lo migliora significativamente.

L'ultragrandangolare di notte mostra un po' di rumore, ma il livello di dettaglio è buono per la sua categoria, con una gamma dinamica sufficiente. La modalità Notte non migliora molto gli scatti con questo sensore. La fotocamera selfie, in queste situazioni, si comporta invece in modo impressionante. L'autofocus è affidabile e aiuta a mantenere i soggetti nitidi. Dettaglio e tonalità della pelle sono eccellenti. L'attivazione della modalità Notte per i selfie migliora ulteriormente texture e dettaglio.

Per quanto riguarda i video, Vivo ha continuato a migliorare le capacità di registrazione sulla serie V. Ho trovato la fotocamera principale posteriore migliore per il vlogging rispetto alla selfie, grazie a una gestione più efficace delle fluttuazioni di luce e colore. Si può registrare in 4K a 30fps con tutte e tre le fotocamere, una cosa da non dare per scontata. La qualità è molto buona: contrasto forte, nitidezza, dettagli ricchi e colori vibranti. Anche l'ultragrandangolare produce video 4K di qualità simile, una piacevole sorpresa. La qualità video della fotocamera frontale è altrettanto alta. Il formato predefinito è HEVC/h.265, ma è possibile cambiare in AVC/h.264 per maggiore compatibilità. La stabilizzazione è presente nei video 4K standard, e c'è una modalità Ultra Stabilization a 1080p che imita la stabilità delle action cam, usando la fotocamera principale. Ho notato un leggero tremolio nel filmato stabilizzato, ma i risultati complessivi sono notevoli.

Funtouch OS ha bisogno di un design più moderno

Il Vivo V50 arriva con Android 15 preinstallato, sormontato dalla skin proprietaria di Vivo, Funtouch OS 15. Ho apprezzato l'impegno di Vivo nel fornire tre aggiornamenti principali del sistema operativo, un buon livello per un prodotto di questa fascia, seppur non il migliore.

Visivamente, il Funtouch OS 15 non si discosta molto dalle iterazioni precedenti e, a mio avviso, conferisce un'aria un po' datata all'interfaccia. Tuttavia, le funzionalità moderne sono presenti e complete. Ho trovato utili funzioni standard come le cartelle di grandi dimensioni e l'implementazione semplice dello split screen e delle finestre pop-up. La selezione dei widget è ancora stranamente posizionata all'interno del drawer delle app.

Vivo ha integrato diverse funzionalità basate sull'Intelligenza Artificiale, molte delle quali sono legate all'ecosistema Google. Il V50 include Circle to Search e l'assistente Gemini. È presente anche una funzione di traduzione dello schermo basata su Google Lens. Ulteriori funzionalità AI includono un assistente AI nell'app Note e un'utility AI Transcript Assist per creare riassunti di conversazioni vocali.

L'IA gioca un ruolo significativo anche nell'editor della galleria, dove ho potuto sperimentare funzioni come la cancellazione di oggetti, la rimozione di persone e dei riflessi, con risultati buoni ma variabili.

Vivo promuove anche la sua tecnologia per la "60-Month Smooth Experience". Questa indicazione deriva da test di laboratorio in Vivo e si basa su un'ottimizzazione completa di software, hardware e altre tecnologie. Sebbene, come specificato, non garantisca l'assoluta assenza di lag e l'esperienza effettiva possa differire in base a vari fattori, suggerisce un focus sulla fluidità a lungo termine. L'Intelligenza Artificiale contribuisce anche alla gestione della batteria, con la modalità AI Sleep che ottimizza i consumi notturni e lo Smart Charging Engine che si adatta alle abitudini di ricarica per preservare l'efficienza della batteria nel tempo.

Sebbene Funtouch OS possa sembrare meno moderno rispetto ad altre interfacce, l'integrazione di funzionalità utili e avanzate, unitamente all'impegno per gli aggiornamenti e la fluidità a lungo termine, offre un pacchetto software funzionale.

Conclusioni

Vivo V50 si posiziona sul mercato italiano come un mid-range con una forte identità fotografica, rafforzando la strategia di Vivo di portare innovazioni nell'imaging mobile in segmenti di prezzo più accessibili. Durante la mia prova, ciò che emerge con più forza sono le sue eccellenti capacità fotografiche, in particolare per i ritratti, e le sue buone prestazioni nella fotografia d'azione. La collaborazione con ZEISS e l'introduzione di caratteristiche come l'AI Aura Light e le modalità di scatto ZEISS Portrait lo distinguono dalla concorrenza. Ho trovato la qualità d'immagine, soprattutto dalla fotocamera principale, di altissimo livello per la sua categoria.

Al di là della fotografia, il V50 offre un pacchetto complessivo molto solido. Ci sono alcuni compromessi, tipici della fascia media. La mancanza di un teleobiettivo dedicato è curiosa vista l'enfasi posta sui ritratti. L'utilizzo dello stesso chipset della generazione precedente potrebbe deludere chi si aspettava un salto prestazionale. Mancano il supporto eSIM e la ricarica wireless. Anche il display, seppur buono, è stato leggermente ridimensionato in risoluzione.

Se la fotografia è una priorità assoluta per te, e cerchi un'eccellente autonomia con ricarica rapida e un design resistente, il Vivo V50 è senza dubbio una delle opzioni da tenere in considerazione nella fascia media. È un dispositivo che, pur non rivoluzionando la formula dei suoi predecessori, la perfeziona ulteriormente, offrendo capacità fotografiche che si avvicinano a quelle di dispositivi di fascia superiore.

 

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