Winamp torna su Android

A gran sorpresa Winamp ritorna sugli schermi di Andorid, a dieci anni dalla sua ultima comparsa, con ambizioni a dir poco elevate.

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a cura di Andrea Maiellano

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Gli MP3 hanno cambiato il modo di ascoltare la musica e per molti di noi crescere con gli MP3 ha significato crescere con Winamp. Ok, è vero, la generazione z sicuramente non saprà di cosa stiamo parlando ma per chiunque abbia vissuto la propria adolescenza negli anni di Napster e dei software per "rippare" i CD musicali, Winamp, con le sue skin discutibili e tutte quelle opzioni per personalizzarlo al limite del delirante, era una presenza fissa sul desktop a ogni avvio di Windows.

Purtroppo, come tutte le mode di quel breve, ma intenso, periodo di transizione tecnologica, Winamp scomparve dai radar man mano che piattaforme quali iTunes, Spotify, Apple Music e YouTube, cominciarono la loro ascesa verso l'attuale panorama votato allo streaming.

Lo scorso aprile, però, gli attuali proprietari di Winamp hanno annunciato il suo rilancio con un nuovo look e nuove funzionalità, fra le quali un'ovvio acceso a un nuovo servizio di streaming musicale chiamato Fanzone. Il nuovo Winamp, inoltre supporterà l'ascolto di brani salvati in locale offrendo un software che, almeno nelle funzionalità presentate, ricorda l'attuale applicazione Musica presente di default sugli iPhone di Apple.

Il nuovo Winamp, dopo mesi da quell'annuncio, è stato finalmente rilasciato in versione beta lo scorso 5 luglio, pronto per cancellare dalla memoria degli utenti il precedente tentativo dell'azienda, risalente a circa dieci anni fa, di proporre un lettore musicale che si limitasse, semplicemente, a riprodurre, e a organizzare, i file audio presenti nei dispositivi degli utenti.

Winamp ha lavorato a lungo per un reboot che cerca di mescolare vecchio e nuovo, provando a far leva proprio sull'effetto nostalgia per invogliare gli utenti a spintonarsi per accaparrarsi un posto per testare l'attuale beta chiusa.

La novità più importante di questo nuovo Winamp, seppur con tutte le incognite date dall'essere al limite del "fuori tempo massimo", è proprio la Fanzone, ovvero una sezione concepita come un modo per gli artisti indie, e non, di interagire con il pubblico e vendergli sia l'accesso alla loro libreria di file audio che direttamente il merchandise da essi prodotto. L'accesso ala libreria di un singolo artista è attualmente stanziata a 1 dollaro al mese, andando a offrire una sorta di sistema "on demand" molto più settorializzato, ma anche più costoso se si ascoltano molteplici band, rispetto alle piattaforme concorrenti.

Ovviamente, questa nuova versione di Winamp, permette di riprodurre la propria musica salvata in locale, così come di creare delle playlist, da condividere in puro stile social, contenenti brani presi sia dalle librerie personali che da quelle digitali a cui ci si abbona. Proprio in merito alla parte social, sembra che il nuovo Winamp punti molto sul voler connettere artisti e ascoltatori  in un unico flow privo di barriere dove l'unico filo conduttore sia la musica.

Al momento non sappiamo dirvi se questo esperimento funzionerà o se la Llama Group di Radionomy, l'attuale responsabile dello sviluppo di Winamp, si ritroverà a fare un buco nell'acqua come molte altre aziende che hanno tentato la via dei "social musicali" prima di loro. Indubbiamente, però, il target di 250 milioni di utenti come base di utenza nel prossimo futuro ci sembra davvero ambizioso ma si sa... la nostalgia, a volte, agisce per vie misteriose.