Motorola e HTC denunciate per violazione di copyright: i nomi Xoom (Motorola Xoom, tutti i dettagli e i golosi listini) e ChaCha (HTC Salsa e ChaCha, i Facebook Phone) non possono essere usati perché marchi commerciali già registrati. In particolare, Motorola avrebbe scelto per il suo tablet il nome della Xoom Corporation, un'azienda attiva nel settore dei pagamenti online.
HTC ha usato per il suo nuovo smartphone lo stesso nome della Chacha Serarch Inc, un provider di ricerca che ha registrato il marchio del 2007 e ne possiede i diritti negli Stati Uniti e in Europa. Il ChaCha, presentato ha HTC all'ultimo Mobile World Congress, dovrebbe esordire sugli scaffali in primavera in Asia, Stati Uniti e in Europa.
Lo smartphone ChaCha ha lo stesso nome della Chacha Search Inc., che ha depositato una denuncia contro HTC
Xoom Corporation non crede nella casualità e ha denunciato Motorola per violazione “consapevole e volontaria” di marchio commerciale. ChaCha ha chiesto ad HTC un risarcimento danni di cui non si conosce ancora l'ammontare, inoltre pretende un'ingiunzione permanente per vietare che il telefono si presenti sul mercato con il suo nome. La causa è stata depositata martedì scorso nella Southern Disctrict Court dello stato dell'Indiana. Potrebbe verosimilmente concludersi con il pagamento da parte di HTC di royalty per lo sfruttamento del marchio.
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Le denunce per violazione dei diritti non riguardano quindi un brevetto o una tecncologia, ma il nome vero e proprio dei prodotti, che sarebbe in entrambi i casi, casualmente, identico a quello di altrettante società . Di precedenti simili ce ne sono diversi: quello più celebre era capitato ad Apple all'esordio dell'iPhone: Cisco aveva denunciato la società di Cupertino per violazione di copyright (Cisco e Apple: accordo sul marchio), poiché iPhone era un marchio registrato da Cisco. La vicenda si era conclusa con accordo extragiudiziario.
Motorola è stata denunciata dalla Xoom Corp. per violazione consapevole e volontaria di marchio commerciale - clicca per ingrandire
Google, invece, aveva dovuto rispondere del marchio Nexus One a Integra Telecom, che ne deteneva le proprietà (Il Nexus One rischia di perdere il nome). Sia Google sia Apple hanno dovuto mettere mano al portafogli per chiudere i contenziosi e continuare a usare i nomi che avevano scelto per i propri prodotti.