Dopo averlo sviscerato, completato e analizzato in ogni suo brutale dettaglio, DOOM: The Dark Ages si è rivelato un'esperienza che ha ripagato senz'altro le aspettative. Pur non raggiungendo l'amore incondizionato per DOOM Eternal, questo nuovo capitolo si candida prepotentemente a un posto dei contendenti per il Gioco dell'Anno, offrendo una miscela esplosiva di azione adrenalinica, lore approfondita e una nuova, brutale estetica medievale.
Ovviamente, come sempre, abbiamo sviluppato anche l'articolo che vi racconta i 5 motivi per non acquistare o giocare al gioco, così da potervi fare una vostra idea più chiara sul gioco.
Un prequel epico e narrativamente ricco
DOOM: The Dark Ages (acquistabile su Amazon) non è un semplice seguito, bensì un prequel che fa luce sugli eventi precedenti a DOOM (2016). Per la prima volta nella trilogia moderna, la narrazione riceve un'attenzione decisamente più marcata. id Software ha investito maggiormente sulla componente narrativa, dando vita a un'avventura che svela retroscena e motivazioni del DOOM Slayer, in un capitolo dalla durata di oltre 20 ore di gioco.
Preparatevi quindi a immergervi in una storia brutale, arricchita da personaggi, cutscene e dialoghi più presenti (sebbene il nostro Slayer rimanga un protagonista di poche parole). Per i fan della lore, questo è un vero e proprio sogno a occhi aperti.
Gameplay brutale e anche strategico
Dimenticate il DOOM Slayer agile come un jet di Eternal. The Dark Ages presenta un protagonista più ancorato al terreno, un vero e proprio carro armato. La verticalità lascia il posto a una gestione tattica dello spazio e all'utilizzo dello Scudo Motosega, un'arma brutale e versatile che definisce il nuovo ritmo degli scontri.
Parate colpi, lanciate lo scudo come un proiettile letale oppure stordite i nemici con parate perfette: il sistema di combattimento è profondo, appagante e si arricchisce con potenziamenti che ne espandono le possibilità.
Insomma, un vero e proprio ritorno alle origini che farà piacere soprattutto ai puristi del franchise di id Software.
Un arsenale esagerato
Accanto alle iconiche armi da fuoco, DOOM: The Dark Ages introduce un inedito focus sulle armi da mischia, con tre tipologie principali (guanto elettrificato, flagello e mazza), ognuna con caratteristiche uniche.
Preparatevi quindi a un campionario di armi vasto ed esagerato, con graditi ritorni e a folli novità come un'arma che spara schegge di teschi triturati e tanto, tantissimo altro. Non manca, ovviamente, l'equivalente del BFG, pronto a fare piazza pulita nelle situazioni più disperate.
Level design labirintico e ricco di segreti
id Software ha superato sé stessa con un level design di alto livello, un connubio perfetto tra livelli lineari, comunque vasti, e aree più aperte che invitano all'esplorazione. Potete scoprire scorci mozzafiato, arene con molteplici approcci tattici e una miriade di segreti nascosti.
L'esplorazione non è mai fine a sé stessa: ogni anfratto può celare oro, gemme, giocattoli collezionabili, codex che approfondiscono la lore, o addirittura boss e mini-boss secondari. Questa enfasi sull'esplorazione avvicina The Dark Ages alla filosofia dei primi DOOM, pur rimanendo un'esperienza adrenalinica e moderna.
Splendore visivo, ma anche accessibilità e sound
Dal punto di vista tecnico, DOOM: The Dark Ages è semplicemente incredibile. Ottimizzato alla perfezione, offre performance soddisfacenti anche con impostazioni grafiche elevate (come dimostrato nella nostra recensione).
Il comparto sonoro è un trionfo di heavy metal, rock industriale e sonorità tipicamente epiche. Un plauso particolare va anche all'accessibilità: il gioco offre un livello di personalizzazione della difficoltà senza precedenti nella serie, permettendo a ogni giocatore di cucirsi addosso l'esperienza DOOM perfetta.
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