Crytek detesta il mercato dell'usato e vorrebbe ucciderlo

Crytek si schiera dalla parte di chi non ama il mercato dell'usato e vorrebbe che venisse fatto qualcosa per limitarlo o annientarlo. La software house tedesca, scottata dalle vendite non esaltanti di Crysis 2 e dall'alta tasso di pirateria, spera che le console di prossima generazione abbiano qualche tecnologia in cantiere.

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a cura di Manolo De Agostini

Crytek si schiera a favore della presenza di tecnologie anti-giochi nelle console di prossima generazione. Dell'argomento si dibatte da tempo (Xbox 720 contro i giochi usati, sviluppatori in estasi - Xbox 720 contro i giochi usati, è polemica: c'è chi dice no), poiché le indiscrezioni sulla prossima Xbox e Playstation fanno riferimento a un qualche tipo di sistema che impedirà, limiterà o renderà remunerativo per editori e software house lo scambio di giochi tra privati o la rivendita in negozio. 

"Sarebbe assolutamente grandioso", ha dichiarato Rasmus Hojengaard, direttore dello sviluppo creativo di Crytek, interpellato in merito da Computer and Videogames. Crysis 2 ha venduto tre milioni di copie nei primi quattro mesi, un quantitativo adeguato per convincere EA a pubblicare Crysis 3 (Crysis 3 in trailer promette grafica PC anche su console), ma poco considerato il battage pubblicitario e le attese. Crytek ritiene che il mercato dell'usato abbia sicuramente avuto un impatto e appoggia l'idea di un sistema che intervenga a riguardo, ma non senza qualche preoccupazione.

"La cosa peggiore che possa succedere è che facciano qualcosa di molto complesso per gli sviluppatori, indipendentemente da quanto impressionante potrebbe essere in teoria", ha affermato Hojengaard. "Da una prospettiva di business questo sarebbe assolutamente grandioso. È strano che il mercato dell'usato sia ancora consentito, perché non funziona come in tutte le altre industrie software, quindi sarebbe bello se potessero (i produttori di console, NdR) risolvere questa faccenda in qualche modo".

Anche la pirateria (Crysis 2 è stato il più piratato del 2011) è un grave problema secondo Crytek. "È molto lusinghiero e sconvolgente allo stesso tempo", ha detto Hojengaard. "Ovviamente si perdono un sacco di entrate. Un sacco di gente vuole giocare il vostro titolo ma in realtà non vuole pagare per farlo, e questo è purtroppo davvero deludente". 

"È anche un po' lusinghiero perché le persone si preoccupano di scaricare file da 10 GB o più perché pensano che il gioco ne valga la pena. Ovviamente vogliamo evitare che succeda anche questa volta, e se possiamo convertire il 25% di quei giocatori in clienti paganti avremo un milione di copie vendute in più".

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Su come intende proteggere Crysis 3 dalla pirateria Crytek non dice nulla. Non resta che attendere per capire se Microsoft e Sony, di comune accordo con gli sviluppatori e le catene come Gamestop, troveranno un modo per arginare un fenomeno che tutto si può fare tranne che condannare: c'è l'opportunità, e spesso anche una ragione valida visto che per certi giochi il prezzo di 60 euro sembra un furto.

Il problema dei mancati introiti però esiste e impatta sulla qualità (Il mercato dell'usato uccide i giochi single player di valore), anche se molti videogiocatori ritengono che i prezzi attuali vadano ben oltre la decenza e per questo si sentono legittimati ad acquistare a basso prezzo o scambiarsi titoli con gli amici. 

Senza dimenticare che forse in tanti acquistano "al day one" consci di poter recuperare in poco tempo quasi tutto l'esborso…per cui il mercato dell'usato potrebbe essere un circolo virtuoso più che vizioso, ma dipende sempre da che parte della barricata si guardano i fatti e soprattutto bisognerebbe avere dei numeri a sostegno di una o dell'altra tesi per valutare l'attendibilità.