Il genere degli sparatutto in prima persona (FPS) rappresenta da decenni una delle colonne portanti dell'industria videoludica. Capace di offrire adrenalina pura, sfide basate sull'abilità, immersione profonda e, molto spesso, esperienze multiplayer intense e coinvolgenti, l'FPS continua ad attrarre milioni di giocatori in tutto il mondo. Sebbene il flusso di nuove uscite possa sembrare meno torrenziale rispetto ad alcuni anni d'oro del passato, il panorama attuale rimane incredibilmente ricco e vibrante. Accanto ai nuovi capitoli delle saghe storiche, assistiamo alla continua evoluzione di titoli "live service" che dominano le scene competitive, all'emergere di perle indipendenti innovative e alla persistenza di classici intramontabili che rifiutano di andare in pensione. Proprio per questa abbondanza, orientarsi e scegliere quali titoli meritino il nostro tempo e il nostro denaro può diventare complesso.
Questa guida nasce con l'obiettivo di fare chiarezza, selezionando quelli che, secondo noi rappresentano alcuni dei migliori FPS disponibili oggi sul mercato, esperienze che valgono assolutamente la pena giocare o riscoprire. Sappiamo che molti di voi avranno già consumato i caricatori virtuali su alcuni dei nomi che seguiranno, ma siamo altrettanto certi che questa selezione possa riservare qualche gradita sorpresa o risvegliare la curiosità verso titoli magari trascurati in passato.
Non ci limiteremo a un semplice elenco, ma cercheremo di approfondire cosa rende unico ciascun gioco, esplorandone le meccaniche, l'atmosfera e il target di riferimento. Dalle vaste campagne fantascientifiche alle arene multiplayer frenetiche, dalle simulazioni belliche realistiche agli scontri tattici ragionati, preparatevi a un viaggio nel cuore pulsante dell'azione in prima persona.
Quali sono i diversi tipi di giochi FPS?
Il termine "FPS" è un'etichetta ampia che racchiude al suo interno una sorprendente varietà di sotto-generi, ciascuno con le proprie peculiarità e il proprio pubblico. Comprendere queste differenze è il primo passo per identificare il tipo di sparatutto più adatto ai propri gusti. Gli Arena Shooter (come DOOM Eternal o i classici Quake) puntano tutto sulla velocità estrema, il movimento acrobatico, la raccolta di armi e power-up sulla mappa e scontri diretti adrenalinici. I Tactical Shooter (Rainbow Six Siege, Counter-Strike, Valorant) enfatizzano invece la strategia, la comunicazione di squadra, il posizionamento attento, la gestione delle risorse (operatori, equipaggiamento) e spesso presentano una letalità elevata (pochi colpi per uccidere).
I Military Shooter si dividono ulteriormente: alcuni, come la serie Call of Duty, offrono un'esperienza più arcade, veloce e cinematografica, mentre altri, come Battlefield o simulatori come Hell Let Loose o Squad, puntano su larga scala, veicoli, distruttibilità ambientale e/o un maggiore realismo balistico e tattico. Gli Looter Shooter (Borderlands, Destiny) fondono le meccaniche FPS con elementi RPG e un forte focus sulla raccolta di equipaggiamento (loot) sempre migliore per potenziare il proprio personaggio.
Gli Hero Shooter (Overwatch 2, Apex Legends) introducono personaggi (Eroi/Leggende) con abilità uniche che definiscono ruoli e sinergie di squadra, mescolando elementi da sparatutto e MOBA. Esistono poi FPS con forti elementi Immersive Sim (Dishonored, Prey, System Shock), che privilegiano la libertà d'approccio, l'interazione ambientale e la narrazione emergente, o FPS prettamente Single Player narrativi (BioShock, Metro). Questa diversità è uno dei punti di forza del genere.
Halo Infinite
L'icona di Xbox, Master Chief, è tornato in grande stile con Halo Infinite (qui la recensione), l'ultimo capitolo (sviluppato da 343 Industries) di una delle saghe fantascientifiche più amate e influenti della storia videoludica. Questo titolo segna un'evoluzione importante per la serie, introducendo per la prima volta una struttura della campagna semi-open world. Ambientata sull'enigmatico Anello Zeta Halo, la storia, che si dipana per una decina di ore e oltre, offre un'esplorazione più libera rispetto ai capitoli precedenti, permettendo di affrontare obiettivi principali e secondari con maggiore flessibilità, scoprire segreti e godere di panorami mozzafiato. Il tutto è sostenuto da una narrazione dal tono epico ma anche sorprendentemente intimo ed emotivo, che approfondisce il legame tra Chief e la sua nuova compagna IA, "The Weapon".
Il gameplay rimane fedele al classico "sandbox" di Halo: il combattimento è un balletto strategico basato sull'uso combinato di armi da fuoco (con il celebre "triangolo" pistola-fucile-granata), abilità dell'armatura (tra cui spicca l'inedito e versatile Rampino, che aggiunge una notevole verticalità e mobilità) e veicoli iconici. Tuttavia, il vero cuore pulsante di Halo, per molti, risiede nel suo comparto multiplayer, che in Infinite è stato reso free-to-play, abbattendo le barriere d'ingresso. Offre una pletora di modalità classiche (Massacro a squadre, Cattura la bandiera, Re della collina) e nuove, sia PvP (Giocatore contro Giocatore) che PvE (Giocatore contro Ambiente, come la modalità Orda Sparatoria), supportate da un sistema di progressione stagionale e personalizzazione estetica. Ciliegina sulla torta è la Fucina (Forge), un editor di mappe incredibilmente potente e versatile che permette alla community di creare e condividere le proprie arene e modalità di gioco, garantendo una longevità potenzialmente infinita. Nonostante alcune critiche iniziali legate ai contenuti post-lancio, Halo Infinite rappresenta oggi un pacchetto ricco e un'esperienza imprescindibile per chiunque possieda una console Xbox o un PC da gioco e ami gli sparatutto sci-fi con un gameplay rifinito e un multiplayer iconico.
DOOM Eternal
Se Halo è strategia e sandbox, DOOM Eternal (qui la recensione) è pura, catartica e brutale violenza coreografata a ritmo di heavy metal. Seguito dell'acclamato reboot DOOM (2016), questo capolavoro di id Software non è semplicemente uno sparatutto, è l'incarnazione moderna dell'FPS più viscerale e adrenalinico. Abbandonando qualsiasi velleità di realismo o copertura, DOOM Eternal spinge il giocatore ad abbracciare la filosofia del "push-forward combat": l'unico modo per sopravvivere alle orde demoniache è attaccare senza sosta, muovendosi a velocità folle nell'arena, alternando armi devastanti e abilità specifiche per recuperare salute, munizioni e corazza direttamente dai nemici smembrati.
Le Uccisioni Epiche (Glory Kills), finisher brutali eseguite su nemici barcollanti, non sono solo uno spettacolo splatter, ma una meccanica fondamentale per recuperare salute. Allo stesso modo, l'uso della motosega su nemici minori garantisce munizioni, mentre il Lanciafiamme integrato nell'armatura fa rilasciare pezzi di corazza. Questo ciclo continuo di aggressione e recupero risorse crea un balletto di distruzione incredibilmente frenetico e strategico. Il level design è intricato, pieno di segreti e sfide platform che spezzano l'azione, mentre la colonna sonora martellante di Mick Gordon (e successori) accompagna perfettamente il massacro su schermo. La campagna è lunga, impegnativa e ricca di boss fight spettacolari, con un'elevatissima rigiocabilità data dai livelli di difficoltà crescenti, dalle sfide opzionali e dai Master Level (versioni remixate e più difficili delle mappe). Graficamente sontuoso e tecnicamente impeccabile, DOOM Eternal è un'esperienza intensa, quasi fisica, che richiede riflessi pronti e pensiero tattico rapidissimo. È l'FPS perfetto per chi cerca azione pura, senza compromessi, e una scarica di adrenalina senza eguali.
Call of Duty: Black Ops 6
La serie Call of Duty è un gigante dell'industria, un appuntamento quasi annuale che definisce le tendenze del multiplayer arcade su larga scala. Call of Duty: Black Ops 6 (qui la recensione) è il capitolo più recente, uscito nel 2024. Il titolo continua le vicende viste in Black Ops Cold War e siamo poco dopo la Guerra Fredda. Oltre a questo, abbiamo sempre la modalità Zombie, con le sue mappe complesse, easter egg e orde di non-morti da affrontare e chiaramente il comparto multiplayer online.
Titanfall 2
Ecco un titolo che, nonostante non sia una nuova uscita (risale al 2016), continua a risplendere come una gemma nel panorama FPS, tanto da essere frequentemente riscoperto e celebrato: Titanfall 2 di Respawn Entertainment (gli stessi creatori di Apex Legends, ambientato nello stesso universo). Questo gioco è un esempio magistrale di come fondere due stili di combattimento apparentemente diversi in un'esperienza unica e incredibilmente fluida. Il cuore di Titanfall 2 risiede nella straordinaria mobilità del Pilota: wall-running, doppi salti, scivolate e l'uso di un rampino (che ha poi ispirato molti altri giochi) permettono di attraversare le mappe con una libertà e una velocità vertiginose, trasformando ogni scontro a fuoco in un balletto acrobatico. A questo si aggiunge la possibilità di chiamare in campo il proprio Titan, un enorme mech da combattimento pilotabile, ognuno con abilità, armi e personalità distinte (grazie all'IA che li anima).
Il passaggio tra il combattimento agile e verticale come Pilota e la potenza di fuoco devastante all'interno del Titan è senza soluzione di continuità e incredibilmente appagante. Oltre a un multiplayer online profondo e ancora oggi attivo (grazie anche a una rinnovata popolarità legata ad Apex Legends), Titanfall 2 vanta una delle campagne single player più creative e sorprendenti degli ultimi anni. La storia esplora il legame tra il protagonista, il fuciliere Jack Cooper, e il suo Titan BT-7274, ma brilla soprattutto per un level design eccezionale, con livelli memorabili (come il celebre "Effect and Cause", basato sulla manipolazione temporale) che sfruttano in modo geniale le meccaniche di movimento uniche del gioco. Se non l'avete mai giocato, Titanfall 2 è un titolo che merita assolutamente di essere recuperato: unisce una campagna indimenticabile a un multiplayer dinamico e originale che ancora oggi ha pochi eguali.
Battlefield 2042
La serie Battlefield di DICE ed Electronic Arts è sinonimo di guerra totale su larga scala, e Battlefield 2042, pur avendo avuto un lancio travagliato nel 2021, ha percorso una lunga strada di redenzione, trasformandosi oggi in un'esperienza FPS multiplayer decisamente più solida e apprezzata. Abbandonando la campagna single player, il gioco si concentra interamente sul multiplayer, spingendo l'acceleratore sulla scala degli scontri con mappe progettate per supportare fino a 128 giocatori su PC e console di nuova generazione.
Questo si traduce in battaglie caotiche ed epiche, dove fanteria, veicoli terrestri, aerei ed elicotteri si scontrano in scenari vasti e spesso soggetti a eventi climatici dinamici (come tornado o tempeste di sabbia) che modificano il campo di battaglia. Il gioco introduce il sistema degli Specialisti, personaggi con abilità e gadget unici (simili agli eroi degli hero shooter), una scelta che inizialmente ha diviso la community ma che è stata poi affinata e integrata meglio nel classico sistema a classi di Battlefield. Uno dei punti di forza più acclamati è la modalità Battlefield Portal, un potentissimo editor che permette ai giocatori di creare le proprie modalità di gioco personalizzate mescolando mappe, armi, veicoli e fazioni provenienti da capitoli storici della serie (Battlefield 1942, Bad Company 2, Battlefield 3) insieme ai contenuti di 2042. Grazie a numerosi aggiornamenti post-lancio, DICE ha migliorato il bilanciamento, introdotto nuove mappe (spesso ridisegnando anche quelle iniziali), aggiunto contenuti e rifinito il gameplay, riconquistando la fiducia di molti fan. Se cercate un'esperienza che vi faccia sentire veramente parte di un conflitto su vasta scala, con una spettacolarità visiva e sonora di prim'ordine e la libertà di combattere a piedi o a bordo di potenti veicoli, Battlefield 2042 oggi merita sicuramente una possibilità.
Hell Let Loose
Se la spettacolarità arcade di Call of Duty o la guerra totale ma accessibile di Battlefield non fanno per voi, e cercate invece un'esperienza profondamente tattica, realistica e immersiva ambientata nella Seconda Guerra Mondiale, allora Hell Let Loose potrebbe essere il vostro campo di battaglia ideale. Sviluppato da Black Matter Pty Ltd, questo titolo si distingue nettamente dagli altri sparatutto per il suo approccio simulativo e hardcore. Qui, la cooperazione, la comunicazione e l'organizzazione di squadra non sono opzionali, ma assolutamente fondamentali per la sopravvivenza e la vittoria. Le partite vedono due fazioni da 50 giocatori scontrarsi su mappe vaste e realistiche, basate su battaglie storiche del fronte occidentale. La letalità è estremamente elevata: spesso basta un solo colpo per essere abbattuti, rendendo ogni movimento avventato potenzialmente fatale. Il gameplay è incentrato sulla gestione strategica delle risorse, sulla costruzione di fortificazioni e punti di respawn da parte dei Genieri, e sulla catena di comando.
I giocatori si inquadrano in diverse unità (fanteria, corazzati, ricognizione), ciascuna con ruoli specifici (Ufficiale, Medico, Mitragliere, Anticarro, Supporto) che devono collaborare sotto la guida degli Ufficiali di squadra e del Comandante generale. La comunicazione vocale tramite chat di prossimità e radio di squadra/comando è essenziale per coordinare gli attacchi, difendere le posizioni e richiedere supporto. Non ci sono mirini personalizzati, né indicatori di colpo, né rigenerazione automatica della salute (serve un Medico). Hell Let Loose offre un'esperienza brutale, tesa e incredibilmente gratificante per chi apprezza il realismo, la tattica di squadra e un ritmo di gioco più ragionato e punitivo. È un gioco che richiede pazienza e dedizione, ma che ripaga con un senso di immersione e cameratismo difficile da trovare altrove.
Rainbow Six Siege
Nel panorama degli sparatutto tattici a squadre, Rainbow Six Siege di Ubisoft Montreal si è imposto da anni come uno dei punti di riferimento assoluti, un titolo complesso, profondo e in continua evoluzione che premia la strategia, la comunicazione e la conoscenza delle mappe tanto quanto la mira pura. Basato su scontri 5 contro 5 in ambienti chiusi e distruttibili, il gioco vede due squadre, Attaccanti e Difensori, alternarsi in round con obiettivi specifici (disinnescare bombe, mettere in sicurezza ostaggi, controllare aree). Il cuore del gameplay risiede negli Operatori, personaggi unici dotati di gadget specifici che definiscono il loro ruolo e le possibili sinergie con i compagni. Gli Attaccanti devono pianificare l'infiltrazione, utilizzando droni per la ricognizione, cariche da irruzione per aprire brecce in muri e pavimenti (quasi tutto è distruttibile!), e i gadget dei loro Operatori per neutralizzare le difese nemiche.
I Difensori, d'altro canto, devono fortificare l'obiettivo rinforzando muri, piazzando trappole, telecamere e utilizzando i loro gadget per rallentare, individuare o eliminare gli assalitori. La distruttibilità ambientale è fondamentale: creare nuove linee di tiro, aprire passaggi inaspettati o distruggere il pavimento sopra/sotto l'obiettivo sono tattiche all'ordine del giorno. La comunicazione vocale è vitale per coordinare le azioni, condividere informazioni sull'intelligence e reagire alle mosse avversarie. Siege ha una curva di apprendimento ripida: richiede tempo per imparare le mappe, le capacità dei numerosi Operatori e le strategie più efficaci. Tuttavia, una volta superato lo scoglio iniziale, regala un'esperienza tattica incredibilmente profonda e gratificante, dove ogni round è una partita a scacchi ad alta tensione. Grazie a un supporto post-lancio costante con nuove stagioni, Operatori, mappe e aggiornamenti, Rainbow Six Siege rimane uno dei tactical shooter più giocati e apprezzati al mondo.
The Finals
Emergendo come una delle sorprese più piacevoli e innovative degli ultimi anni (lanciato a fine 2023), The Finals di Embark Studios (fondato da ex sviluppatori di DICE) ha rapidamente conquistato un pubblico considerevole grazie alla sua formula unica che mescola azione frenetica a squadre, obiettivi dinamici e, soprattutto, una distruzione ambientale basata su fisica server-side senza precedenti. Ambientato in un adrenalinico game show virtuale, il gioco vede squadre (solitamente trio) composte da concorrenti appartenenti a tre classi distinte (Leggera, Media, Pesante), ciascuna con abilità, armi e gadget unici, scontrarsi per recuperare casseforti piene di denaro e depositarle in punti di estrazione specifici, difendendoli dagli assalti nemici.
Ciò che rende The Finals speciale è la possibilità di radere al suolo quasi ogni elemento dello scenario: muri, pavimenti, soffitti, ponti possono essere fatti esplodere, creando nuove linee di tiro, aprendo percorsi alternativi o facendo crollare intere strutture addosso agli avversari. Questa distruzione persistente e realistica, gestita lato server per garantire coerenza tra tutti i giocatori, rende ogni partita imprevedibile e tatticamente dinamica. Il gunplay è solido e soddisfacente, il movimento è agile (con gadget come rampini o dash), e la cooperazione di squadra per combinare le diverse classi e gestire la distruzione/ricostruzione (limitata) è fondamentale per la vittoria. Con il suo stile visivo vibrante e la sua enfasi sul caos controllato e l'emergent gameplay, The Finals offre un'esperienza FPS multiplayer fresca, spettacolare e altamente rigiocabile, disponibile gratuitamente su PC e console di nuova generazione.
Apex Legends
Nato come una sorta di spin-off Battle Royale nell'universo di Titanfall e sviluppato dalla stessa talentuosa Respawn Entertainment, Apex Legends si è rapidamente affermato come uno dei giganti del genere, distinguendosi per la sua forte identità da Hero Shooter all'interno della formula BR. Il gioco vede squadre, solitamente composte da tre giocatori, scegliere i propri personaggi da un vasto roster di Leggende, ciascuna dotata di abilità uniche (Passiva, Tattica e Ultimate) che ne definiscono il ruolo (offensivo, difensivo, supporto, ricognizione) e le sinergie con i compagni. L'obiettivo è quello classico dei Battle Royale: sopravvivere su una mappa che si restringe progressivamente, eliminando le altre squadre.
Ciò che eleva Apex Legends è la qualità superlativa del gunplay e del movimento: pur senza il wall-running e i Titan del gioco "padre", il feeling delle armi è eccellente e il movimento (scivolate, arrampicate) è estremamente fluido e reattivo. L'enfasi sul gioco di squadra è fortissima, incoraggiata non solo dalle abilità complementari delle Leggende, ma anche da un sistema di "ping" contestuale rivoluzionario, che permette una comunicazione non verbale incredibilmente efficace per segnalare nemici, oggetti, pericoli o intenzioni tattiche. Aggiungiamo meccaniche come gli Scudi Evo che si potenziano infliggendo danni, stazioni di creazione per migliorare l'equipaggiamento, e un supporto post-lancio costante con nuove Leggende, mappe (o modifiche a quelle esistenti), armi ed eventi stagionali, e otteniamo un Battle Royale profondo, dinamico e costantemente aggiornato. Disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme con cross-play, Apex Legends è una scelta eccellente per chi ama l'azione BR veloce, il gioco di squadra basato sulle abilità e l'universo narrativo di Titanfall.
Valorant
Sviluppato da Riot Games, i creatori del fenomeno globale League of Legends, Valorant si è rapidamente affermato come uno dei principali contendenti nel genere dei Tactical Shooter 5v5, combinando elementi presi da Counter-Strike con meccaniche da Hero Shooter. Il nucleo del gameplay è familiare agli appassionati di CS: due squadre, Attaccanti e Difensori, si sfidano in round con l'obiettivo di piazzare o disinnescare una bomba (lo Spike). Il gunplay è estremamente preciso e tecnico, con un forte accento sul controllo del rinculo, sui colpi alla testa (spesso letali istantaneamente) e sul movimento ponderato. La gestione dell'economia round per round per acquistare armi e abilità è cruciale.
Ciò che distingue Valorant è l'introduzione degli Agenti, personaggi unici dotati di quattro abilità specifiche (due acquistabili, una distintiva ricaricabile e una Ultimate che si carica nel tempo o raccogliendo sfere). Queste abilità (fumogeni, flashbang, muri, droni da ricognizione, cure, teletrasporti, ecc.) aggiungono un profondo strato strategico al gioco, permettendo tattiche complesse, sinergie di squadra e la possibilità di controllare aree, raccogliere informazioni o creare diversivi in modi impossibili in shooter più tradizionali. La combinazione tra gunplay esigente e uso intelligente delle abilità definisce l'alto skill ceiling del gioco. Con il suo stile grafico pulito e colorato, un forte impegno per l'integrità competitiva (ottimo netcode, anti-cheat robusto) e un modello free-to-play supportato da contenuti cosmetici, Valorant è diventato un gigante sulla scena esport e una scelta primaria per chi cerca un tactical shooter profondo che mescoli abilità di mira pura e strategia basata sulle capacità uniche degli Agenti. Inizialmente esclusiva PC, l'arrivo su console (PS5 e Xbox Series X|S) è stato annunciato e potrebbe essere imminente o già avvenuto nel nostro contesto temporale (Aprile 2025), ampliandone ulteriormente l'utenza.
Counter-Strike 2
Non si può parlare di tactical shooter senza menzionare il re indiscusso, l'ultima incarnazione di una leggenda che ha definito il genere per oltre due decenni: Counter-Strike 2. Lanciato nel 2023 come un aggiornamento gratuito e sostituzione di Counter-Strike: Global Offensive (CS:GO), CS2 rappresenta un significativo upgrade tecnologico basato sul motore Source 2 di Valve. Sebbene il gameplay fondamentale rimanga fedele alle sue radici – scontri 5v5 tra Terroristi (T) e Anti-Terroristi (CT) con obiettivi basati su bombe o ostaggi, economia round-based, e un focus quasi assoluto sul gunplay purissimo e sull'abilità meccanica – il passaggio a Source 2 ha introdotto miglioramenti tangibili.
La grafica è stata rinnovata con illuminazione e materiali basati sulla fisica (PBR), rendendo le mappe storiche (alcune completamente ricostruite, altre aggiornate) più realistiche e leggibili. Una delle novità più impattanti sono le granate fumogene volumetriche e dinamiche, che reagiscono realisticamente a proiettili ed esplosioni, creando nuove possibilità tattiche. Valve ha inoltre introdotto una nuova architettura "sub-tick" per i server, progettata per registrare i movimenti e gli spari dei giocatori in modo più preciso tra un "tick" (aggiornamento) del server e l'altro, mirando a una maggiore coerenza tra ciò che il giocatore vede e ciò che accade nel gioco. Counter-Strike 2 rimane l'epitome dello shooter tattico basato sulla skill pura: non ci sono abilità speciali, classi o elementi casuali significativi. Tutto si basa sulla padronanza del rinculo delle armi, sulla precisione dei colpi alla testa, sulla conoscenza profonda delle mappe, sull'uso strategico delle utility (flash, smoke, molotov) e sulla coordinazione di squadra. Con la sua scena esportiva monumentale e una community appassionata, CS2 è il punto di riferimento per chi cerca la sfida tattica più esigente e gratificante nel panorama PC.
Half-Life 2
Concludiamo questa carrellata con un titolo che, pur non essendo un multiplayer competitivo o una nuova uscita, rimane una pietra miliare assoluta nella storia degli FPS e un'esperienza single player che chiunque si definisca appassionato del genere dovrebbe aver giocato: Half-Life 2. Rilasciato da Valve nel lontano 2004, questo gioco ha rivoluzionato la narrazione, la fisica e l'interazione ambientale negli sparatutto in prima persona, stabilendo standard che influenzano ancora oggi lo sviluppo di molti titoli. Nei panni del silenzioso fisico Gordon Freeman, ci si ritrova in una Terra distopica soggiogata da una forza aliena nota come Combine. La genialità di Half-Life 2 risiede nella sua capacità di raccontare una storia avvincente e ricca di atmosfera senza quasi mai ricorrere a cutscene tradizionali.
La narrazione avviene attraverso l'ambiente stesso, i dialoghi degli NPC che reagiscono dinamicamente alla presenza del giocatore e sequenze scriptate vissute sempre in prima persona, mantenendo un'immersione totale. Il gameplay è un mix magistrale di sparatorie intense contro soldati Combine e creature aliene, sezioni esplorative in ambientazioni incredibilmente evocative (come la decadente City 17 o la spettrale Ravenholm), fasi di guida con veicoli unici e, soprattutto, puzzle basati sulla fisica resi possibili dal rivoluzionario motore Source e dall'iconica Gravity Gun, un'arma capace di manipolare oggetti nell'ambiente per creare percorsi, scagliare detriti contro i nemici o risolvere enigmi ingegnosi. Anche a distanza di oltre vent'anni, Half-Life 2 (insieme alle sue espansioni Episode One ed Episode Two) stupisce per il suo level design intelligente, il ritmo perfetto, l'IA nemica reattiva e la capacità di creare momenti memorabili e iconici. È un capolavoro senza tempo, fondamentale per comprendere l'evoluzione del genere FPS narrativo.
Cos’è un FPS?
La sigla FPS sta per First Person Shooter, che tradotto letteralmente significa Sparatutto in Prima Persona. Questo termine definisce un genere di videogiochi caratterizzato da una specifica prospettiva della telecamera: il giocatore vive l'azione attraverso gli occhi del protagonista, vedendo il mondo di gioco direttamente davanti a sé. Tipicamente, sullo schermo sono visibili le mani e l'arma impugnata dal personaggio, ma non il suo corpo completo (a differenza dei TPS, Third Person Shooter, dove la telecamera è posizionata dietro le spalle del protagonista). Questa visuale in prima persona è progettata per massimizzare l'immersione e il senso di presenza nel mondo virtuale, facendo sentire il giocatore direttamente coinvolto nell'azione.
Sebbene l'elemento centrale sia quasi sempre il combattimento basato sull'uso di armi da fuoco (da cui il termine "shooter"), il genere FPS è incredibilmente variegato. Include esperienze focalizzate sulla narrazione e l'esplorazione (come BioShock o Metro), titoli multiplayer competitivi ad altissima velocità (come DOOM Eternal o Quake), simulatori militari realistici (Arma, Squad), giochi tattici basati sulla cooperazione (Rainbow Six Siege), avventure con elementi RPG e loot (Borderlands, Destiny), e molto altro. La prospettiva in prima persona è il tratto comune, ma le meccaniche, il ritmo e gli obiettivi possono differire enormemente, rendendo l'FPS uno dei generi più popolari e diversificati dell'intera industria videoludica, con esempi celeberrimi come Counter-Strike, Call of Duty, Halo, Battlefield, Half-Life e innumerevoli altri.
FPS vs TPS (Third-Person Shooter): Qual è la differenza?
La differenza fondamentale risiede nella posizione della telecamera. Negli FPS, la visuale è dagli occhi del personaggio, offrendo massima immersione e un controllo diretto della mira (ciò che vedi nel mirino è dove spari). Negli TPS (Sparatutto in Terza Persona), la telecamera è posizionata dietro le spalle del personaggio, mostrando il suo corpo e una porzione maggiore dell'ambiente circostante.
Questo offre una maggiore consapevolezza situazionale (si vede cosa c'è ai lati e dietro il personaggio più facilmente) e spesso si integra meglio con meccaniche di copertura (permettono di vedere oltre l'ostacolo senza esporsi) e movimenti acrobatici o corpo a corpo. Giochi come Gears of War, Uncharted (nelle sezioni di sparatoria), The Division o Fortnite sono esempi di TPS. La scelta tra FPS e TPS influenza profondamente il feeling del gioco: l'FPS è più diretto e immersivo, il TPS offre maggiore visione d'insieme e spesso favorisce tattiche basate sulla copertura.
Quanto costa un FPS?
Il costo di uno sparatutto in prima persona varia enormemente a seconda di diversi fattori, rendendo difficile stabilire un prezzo unico. Possiamo però identificare diverse fasce e modelli di prezzo. I nuovi titoli AAA, ovvero le grandi produzioni ad alto budget sviluppate da studi affermati (come i nuovi capitoli di Call of Duty, Battlefield, Halo, o grandi uscite single player), vengono solitamente lanciati al prezzo pieno standard per le piattaforme di nuova generazione, che attualmente si attesta tra i 70 e gli 80 euro. Questo prezzo riflette i costi di sviluppo, il marketing e la novità. Tuttavia, questi stessi titoli tendono a calare di prezzo nel tempo o ad essere proposti in sconto durante i saldi stagionali, diventando più accessibili dopo alcuni mesi o anni dal lancio.
Esiste poi un vasto mercato di titoli più vecchi o appartenenti a generazioni precedenti, che possono essere acquistati a prezzi molto più contenuti, spesso tra i 10 e i 30 euro, specialmente in formato digitale o durante promozioni. Recuperare classici o capitoli precedenti di una saga è quindi un'opzione molto conveniente.
Un fenomeno sempre più dominante nel mondo FPS è il modello Free-to-Play (F2P). Molti degli sparatutto multiplayer più popolari oggi (come Apex Legends, Valorant, Counter-Strike 2, Warzone - la componente F2P di CoD, il multiplayer di Halo Infinite) sono scaricabili e giocabili gratuitamente. Questi titoli si sostengono economicamente tramite microtransazioni, solitamente legate a contenuti cosmetici (skin per armi e personaggi), Battle Pass stagionali che offrono ricompense sbloccabili giocando, o talvolta acceleratori di progressione, senza (idealmente) influenzare direttamente le prestazioni in gioco (evitando il "pay-to-win").
Infine, c'è il mondo degli FPS indipendenti (Indie) o produzioni AA (di medie dimensioni), che spesso vengono venduti a un prezzo inferiore rispetto ai titoli AAA, magari tra i 20 e i 40 euro, offrendo esperienze più focalizzate, originali o di nicchia.
Da non dimenticare, poi, i servizi in abbonamento come Xbox Game Pass o PlayStation Plus Extra/Premium, che includono nel loro catalogo un gran numero di FPS, sia recenti che meno recenti, offrendo un accesso a una vasta libreria a fronte di un canone mensile o annuale.
Ci sono buoni giochi FPS gratuiti?
Assolutamente sì! Il modello Free-to-Play ha prodotto alcuni dei migliori e più popolari FPS attualmente sul mercato. Titoli come Apex Legends (un frenetico Battle Royale con eroi unici), Valorant (un tactical shooter 5v5 estremamente competitivo), Counter-Strike 2 (l'evoluzione del leggendario CS:GO, anch'esso tattico e competitivo), il multiplayer di Halo Infinite, Call of Duty: Warzone (la modalità Battle Royale di CoD), Overwatch 2 (Hero Shooter a squadre), Destiny 2 (nella sua componente base, un looter shooter sci-fi) e molti altri offrono esperienze di altissima qualità senza alcun costo iniziale. Sono giochi supportati da aggiornamenti costanti, con enormi basi di giocatori e scene competitive attive. La monetizzazione avviene tramite acquisti opzionali (principalmente cosmetici o Battle Pass), permettendo a chiunque di giocare e competere gratuitamente.
Qual è la miglior piattaforma per giocare un FPS?
Questa è una domanda classica, quasi filosofica, nel mondo del gaming. Dal punto di vista puramente oggettivo e orientato alla massima performance competitiva, la piattaforma d'elezione per gli FPS è tradizionalmente considerata il PC. Le ragioni sono molteplici: l'accoppiata mouse e tastiera (M&K) offre una precisione e una velocità di mira intrinsecamente superiori rispetto a un controller analogico, permettendo movimenti fulminei e aggiustamenti millimetrici del puntatore. Inoltre, un PC da gaming di fascia alta può raggiungere frame rate (FPS) molto più elevati e stabili rispetto alle console (144Hz, 240Hz e oltre), garantendo una fluidità visiva e una reattività ai comandi che possono fare la differenza in scontri rapidi. Il PC offre anche maggiore personalizzazione delle impostazioni grafiche, la possibilità di regolare il campo visivo (FOV) a piacimento (un FOV più ampio offre maggiore consapevolezza periferica) e l'accesso a una libreria di titoli più vasta, includendo classici, mod e la scena indie più sperimentale.
Tuttavia, affermare che le console non siano piattaforme valide per gli FPS sarebbe completamente errato. Negli ultimi anni, l'esperienza su console è diventata estremamente godibile e competitiva. Le console moderne (Xbox Series X|S, PS5) offrono prestazioni solide, con molti FPS che girano a 60fps o addirittura a 120fps, riducendo il gap prestazionale con il PC. I controller moderni sono ergonomici e precisi, e l'implementazione di un efficace sistema di mira assistita (aim assist) aiuta a compensare parzialmente la minore precisione intrinseca degli stick analogici rispetto al mouse, creando un campo di gioco più equilibrato, specialmente quando il cross-play è attivo (anche se il dibattito sull'aim assist rimane acceso). La scelta tra le console stesse dipende dai gusti: il pad Xbox è lodato da molti per la sua ergonomia e la disposizione asimmetrica degli stick, mentre il DualSense di PlayStation 5 offre un'immersione tattile unica grazie al feedback aptico e ai trigger adattivi, che alcuni FPS sfruttano in modi creativi (simulando il rinculo, la resistenza del grilletto, ecc.). Inoltre, le console offrono semplicità d'uso (plug and play), un ambiente di gioco ottimizzato e standardizzato, e un costo d'ingresso spesso inferiore rispetto a un PC da gaming di pari prestazioni.
In conclusione, se la priorità assoluta è la performance competitiva ai massimi livelli e la precisione chirurgica della mira, il PC con mouse e tastiera rimane la scelta tecnicamente superiore. Ma per la stragrande maggioranza dei giocatori, le console moderne offrono un'esperienza FPS eccellente, fluida, divertente e assolutamente competitiva, con il vantaggio della semplicità e dell'ottimizzazione. La preferenza tra controller Xbox e DualSense è in gran parte soggettiva.
Mouse e tastiera sono migliori del controller per gli FPS?
Dal punto di vista della pura precisione e velocità di puntamento, sì, il mouse offre un controllo diretto e potenzialmente illimitato della visuale che è difficile da eguagliare con uno stick analogico. Questo si traduce in una maggiore facilità nell'eseguire movimenti rapidi e precisi ("flick shots") e nel tracciare bersagli in movimento.
La tastiera, d'altro canto, offre un numero maggiore di tasti immediatamente accessibili per comandi rapidi (cambio arma, uso abilità, ecc.). Per questi motivi, a parità di abilità del giocatore, l'accoppiata mouse e tastiera (M&K) è generalmente considerata più efficiente per l'aiming negli FPS competitivi. Tuttavia, il controller offre vantaggi in termini di comfort per lunghe sessioni, controllo analogico del movimento (più sfumato rispetto ai tasti WASD), vibrazione/feedback aptico per l'immersione e, soprattutto, beneficia spesso dell'aim assist implementato dagli sviluppatori su console (e talvolta su PC quando si usa un controller) per ridurre il gap di precisione. Molti giocatori sono estremamente abili con il controller e raggiungono livelli competitivi altissimi. La scelta "migliore" dipende quindi dallo stile di gioco, dalla piattaforma, dalle preferenze personali e dal livello di competitività desiderato.
L'importanza di performance e connessione stabile negli FPS
Al di là della piattaforma e delle periferiche, due fattori tecnici sono cruciali per godere appieno degli sparatutto in prima persona, specialmente in ambito multiplayer: le prestazioni grafiche e la qualità della connessione internet. Sul fronte delle prestazioni, l'obiettivo è ottenere un frame rate (FPS - Fotogrammi Per Secondo) il più alto e stabile possibile.
Un frame rate elevato (idealmente 60 FPS come minimo, con 120 FPS o superiori considerati ottimali per il gioco competitivo) si traduce in un'immagine più fluida, movimenti più nitidi e una minore latenza di input percepita, ovvero un ritardo inferiore tra il comando impartito e l'azione visualizzata a schermo. Questo è fondamentale per la reattività e la precisione. Per supportare alti frame rate, è necessario anche un monitor o una TV con un'elevata frequenza di aggiornamento (misurata in Hertz - Hz), idealmente pari o superiore al frame rate generato dalla console o dal PC (es. monitor a 120Hz, 144Hz, 240Hz). Un altro fattore è l'input lag complessivo del sistema, che include il ritardo introdotto dal display, dal controller/mouse/tastiera e dall'elaborazione interna del gioco.
Per il gioco online, la qualità della connessione internet è altrettanto vitale. Un ping basso (latenza di rete, ovvero il tempo che impiegano i dati a viaggiare dal vostro dispositivo al server di gioco e ritorno, misurato in millisecondi) è essenziale per un'esperienza reattiva e per evitare svantaggi rispetto agli avversari ("morire dietro gli angoli" è spesso sintomo di ping elevato). Idealmente, un ping sotto i 50-60ms è buono, mentre valori sotto i 20-30ms sono ottimali. È altrettanto importante avere una connessione stabile, priva di packet loss (pacchetti di dati persi durante la trasmissione) o jitter (variazione della latenza), che possono causare lag, disconnessioni o comportamenti anomali nel gioco. Per massimizzare la stabilità, una connessione cablata tramite cavo Ethernet è quasi sempre preferibile a una connessione Wi-Fi, specialmente se il router è lontano o ci sono molte interferenze.
Supporto del gioco
Soprattutto per gli FPS con una forte componente multiplayer, la scelta di un titolo non si esaurisce nelle sue meccaniche o contenuti al lancio, ma si estende all'ecosistema che lo circonda. La presenza di una comunità di giocatori attiva e numerosa è fondamentale per garantire tempi di matchmaking brevi e partite popolate a qualsiasi ora. Un gioco con una community sana è anche un luogo dove è più facile trovare compagni di squadra, guide, consigli e partecipare a discussioni.
Molti FPS moderni adottano un modello "live service", ovvero ricevono un supporto post-lancio continuo da parte degli sviluppatori sotto forma di aggiornamenti gratuiti e/o a pagamento. Questo può includere nuove mappe, nuove modalità di gioco, nuove armi, nuovi personaggi/operatori, eventi a tempo limitato, stagioni competitive con classifiche e ricompense, e Battle Pass che offrono contenuti cosmetici e bonus sbloccabili giocando o pagando. Un buon supporto post-lancio mantiene il gioco fresco, bilanciato e interessante nel tempo, fidelizzando la community. È utile informarsi sulla "roadmap" degli sviluppatori e sulla loro reputazione nel supportare i propri titoli.
Infine, la funzionalità di cross-play sta diventando sempre più comune e importante. Permette ai giocatori su piattaforme diverse (es. PC, PlayStation, Xbox) di giocare insieme nello stesso matchmaking. Questo amplia enormemente il bacino di utenza, riduce i tempi di attesa per le partite e permette di giocare con amici che possiedono console diverse. Sebbene possa sollevare questioni sul bilanciamento tra utenti M&K e controller, è generalmente vista come una caratteristica positiva per la salute a lungo termine di un gioco multiplayer.
Cos'è il cross-play e perché è importante negli FPS?
Il cross-play è la tecnologia che consente a giocatori su piattaforme hardware diverse (come PC, Xbox Series X|S, PlayStation 5) di giocare insieme nello stesso gioco online e nelle stesse partite. La sua importanza negli FPS multiplayer è enorme per diverse ragioni. Innanzitutto, unifica la base di giocatori: invece di avere server separati per ogni piattaforma, si crea un unico, grande bacino d'utenza. Questo si traduce in tempi di matchmaking più brevi (è più facile e veloce trovare una partita a qualsiasi ora) e garantisce una maggiore longevità al gioco, specialmente per quelli meno popolari o nelle regioni con meno giocatori. In secondo luogo, permette di giocare con amici che possiedono piattaforme diverse dalla propria, abbattendo le barriere degli ecosistemi chiusi. Sebbene possa introdurre complessità nel bilanciamento (principalmente legate alla differenza tra mouse/tastiera e controller), molti giochi implementano opzioni per scegliere se abilitare o meno il cross-play o separano i giocatori in base al tipo di input, cercando di mitigare queste problematiche. Nel complesso, il cross-play è considerato un grande vantaggio per la salute e l'accessibilità dei giochi FPS multiplayer moderni.