Immagine di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty | Recensione - Il riscatto di CD Projekt RED
Recensione DLC

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty | Recensione - Il riscatto di CD Projekt RED

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty è finalmente arrivato e con la sua qualità segna il riscatto di CD Projekt RED

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Cyberpunk 2077
è stato uno di quei casi che succedono una volta ogni mai ma che, quando accadono, sono in grado di smottare le fondamenta di un’intera industria. Il disastro delle versioni Old Gen dell’ultima opera di CD Projekt RED, difatti, non si limitò a macchiare, quasi indelebilmente, la credibilità che lo studio si creò, faticosamente, nel corso degli anni ma mise in discussione tutto il settore.

Non importa che fossero studi di sviluppo, publisher, addetti ai lavori, o stampa specializzata… tutti furono coinvolti in quello che, ben presto, diventò un punto di non ritorno per l’intera industria, capace di mettere a nudo problemi, reali e faceti, di un settore vittima di una necessità, non imposta, di foraggiare di contenuti sempre nuovi, e sempre più ambiziosi, i suoi fruitori.

Il “crunch” (ovvero lo spremere i dipendenti per raggiungere deadline altrimenti impossibili) iniziò a venire condannato aspramente dai giocatori; rilasciare prodotti che necessitavano di patch aggiuntive, post day one, per sistemare eventuali problematiche, divenne una pratica da accusare di truffa seduta stante; la sempiterna politica dei preorder venne messa al rogo, poiché proprio la produzione di CD Projekt RED dimostrava che non ci si poteva fidare degli sviluppatori e che tutti, nel bene o nel male, si era diventati dei beta tester; dare voti alti alle versioni di Cyberpunk 2077 che funzionavano divenne un insulto nei confronti di chi non poteva fruirne, poiché aveva acquistato una versione letteralmente ingiocabile, al punto da mettere in dubbio la credibilità stessa delle testate che scrissero quelle recensioni. Insomma l’intero settore, in ogni sua forma, accusò quello che si potrebbe, tranquillamente, definire uno dei più grandi flop della storia. 

Insomma fu una situazione al limite del surreale, talmente anomala da portare Sony a rimuovere il gioco dal suo store digitale e CD Projekt RED a impegnarsi nel rimborsare completamente ogni singola copia del gioco, a chiunque si ritenesse insoddisfatto del prodotto finale. Una manciata di mesi che videro, l’oramai defunto, Google Stadia avere un’impennata di sottoscrizioni proprio in virtù della migliore versione di Cyberpunk disponibile per chiunque non avesse a disposizione un PC High End. 

In tutto questo marasma, CD Projekt RED accusò il colpo, ammise i propri errori e si rimboccò le maniche, in silenzio, mettendosi al lavoro per offrire ai suoi clienti quello per cui avevano pagato. Sono passati, circa, tre anni da allora e a oggi, Cyberpunk 2077, è paragonabile a una fenice che risorge dalle ceneri.

Aggiornamento dopo aggiornamento, gli sviluppatori resero giocabile la versione Old Gen, realizzarono quella per console di attuale generazione, sistemarono le varie problematiche e, oggi, sono pronti per offrire, gratuitamente a tutti, un nuovo aggiornamento, ribattezzato semplicemente 2.0, il quale si impegna a stravolgere il titolo fin nelle sue fondamenta e a offrire, finalmente, quell’esperienza promossa anni fa attraverso quei tanto discussi video di gameplay.

Insieme a questo aggiornamento, arriva anche Phantom Liberty, la prima, e unica, espansione dedicata a Cyberpunk 2077. Una decisione mutuata dalla necessità del team, di dedicarsi completamente al ricostruire il gioco praticamente da zero, andando, inevitabilmente, a cannibalizzare quel tempo previsto inizialmente per realizzare un numero maggiore di contenuti aggiuntivi per Cyberpunk 2077.

Phantom Liberty, però, non è un DLC di poco conto, né tantomeno un’espansione breve e insoddisfacente. Si tratta di un contenuto che riporta alla mente quella CD Projekt RED capace di stupire i suoi clienti con espansioni del calibro di Hearts Of Stone e Blood & Wine, per il pluripremiato The Witcher 3.

Prima di cominciare, però, dobbiamo fare la stessa precisazione che facemmo al tempo della nostra recensione di Cyberpunk 2077. Noi abbiamo provato la versione Xbox Series S|X di questa espansione e lo abbiamo fatto su una Xbox Series X. Ci atterremo alla nostra esperienza e, visto che siamo sprovvisti di una sfera di cristallo, non possiamo garantire alcunché in merito alle versioni per PC e PlayStation 5, anche se siamo certi che questa volta CD Projekt RED non abbia commesso gli stessi errori che in passato. 

Chiarito questo aspetto e anche giusto avvisarvi che Phantom Liberty è un’espansione inserita all’interno della storia principale, non richiede che abbiate completato il gioco ma necessita che la missione principale “Trasmissione” sia stata portata a termine, in modo tale da poter ricevere la telefonata di Songbird e avere accesso a tutte le nuove attività introdotte con l’espansione.

Come già visto con The Witcher 3, CD Projekt RED ha reso disponibile anche una sorta di “accesso anticipato” ai contenuti dell’espansione, offrendo la possibilità di cominciare una nuova partita al termine dell’Atto 1, con un personaggio a livello 20, cyberware, abilità ed equipaggiamento predefinito, e in linea con la progressione, e la possibilità di compiere un respec per riassegnare tutte le skill come meglio si crede.

Infine, è obbligatorio aver aggiornato Cyberpunk alla versione 2.0, se quindi non avete effettuato l’update per questa, o quella, ragione (lo sappiamo che fra di voi c’è qualcuno affezionato ai glitch di duplicazione) sappiate che fino a che non aggiornerete, non potrete avere accesso a Phantom Liberty.

Bentornati a Night City

Chiariti tutti questi aspetti, possiamo cominciare con il dirvi che Phantom Liberty cambia radicalmente i toni della narrazione e dall’introspettivo arco narrativo di V, si sposta verso una trama di più ampio respiro, la quale coinvolge i differenti fronti politici che definiscono le regole del mondo di Cyberpunk 2077, intrighi governativi di ogni sorta e una forte influenza a quelle spy story cinematografiche, tanto in voga negli anni 70 e 80.

Il cambio di paradigma è netto e, per certi versi, positivamente disorientante. Dogtown, il nuovo quartiere disponibile in Phantom Liberty, sposta pesantemente la direzione del comparto artistico, verso uno stile militare/futuristico che, nella visione d’insieme dell’opera, risulta molto più omogeneo rispetto a quanto potesse sembrarci dalle anteprime mostrate da CD Projekt RED nelle scorse settimane. 

Phantom Liberty si snocciola attraverso una trentina di missioni inedite, ripartite fra principali e secondarie, che terranno tranquillamente impegnati i giocatori per una ventina di ore, prima di poterle portare tutte a termine, scalfendo solamente la superficie di questa espansione. 

Perché vi diciamo questo? Perché Phantom Liberty offre due finali differenti, i quali non si limiteranno a differenziare nell’ultima missione a disposizione ma prenderanno forma nel momento in cui si dovrà prendere una decisione cruciale, capace di modificare le missioni a venire da quel momento, oltre che mutare tutto quello che ruoterà attorno a V in termini di comprimari e di schieramenti.  

Se questo, da solo, non bastasse a garantire un'elevata rigiocabilità a questa espansione, sappiate che tutte le decisioni che prenderete all’interno di Phantom Liberty, daranno forma a un nuovo epilogo per il gioco base, il quale terrà in considerazione tutte le nuove aggiunte, in termini di trama, introdotte con questa espansione. 

Insomma, in parole povere possiamo dirvi che tutte le nostre paure di trovarci di fronte a un lavoro meno curato, frettoloso e fatto giusto perché “era stato promesso ai giocatori” sono svanite al termine della nostra prima run di Phantom Liberty.

In questa espansione si respira la migliore CD Projekt RED, quella che si prodiga nella cura al dettaglio, nell’offrire una narrazione coerente con ciò che è stato e capace di fornire motivazioni più che valide per rigiocare l’opera nel suo insieme per capire quanto l’arrivo di una nuova parte di trama, influenzi attivamente tutto il mondo di gioco.

Volendo muovere una critica a Phantom Liberty, possiamo dire che non farà impazzire chi ama maggiormente un approccio stealth. Le missioni ci sono sembrate tutte perfettamente in linea con le tematiche introdotte, anche se questo vuol dire che, sovente, queste ultime imporranno al giocatore uno stile più aggressivo e votato alle “armi spianate”, rispetto a metodi più eleganti e silenziosi.

Finalmente Cyberpunk 2077

L’aggiornamento 2.0 è imprescindibile da Phantom Liberty e i motivi sono tutti da ritrovarsi nel quanto questa espansione spinga proprio sulle nuove meccaniche di gameplay introdotte da CD Projekt RED. 

I combattimenti a bordo dei veicoli, le forze dell’ordine ripensate, l’intelligenza degli avversari migliorata e la revisione della gestione delle abilità di V, sono tutti elementi che permettono a Phantom Liberty di essere vario nelle attività offerte e appagante in termini di, mera, difficoltà. 

L’aggiunta di 10 livelli (il cap da 50 passa a 60), il nuovo ramo dei talenti e la nuova gestione di statistiche e Cyberware, permettono a Phantom Liberty di inserirsi all’interno di Cyberpunk 2077 senza sbilanciare gli equilibri di gioco, andando a rendere l’esperienza finale più omogenea e a offrire molti meno spiragli a “rotture totali” del gioco.

È ancora possibile rendere V un superuomo capace di “passare in mezzo” a tutte gli ostacoli che gli si pareranno davanti ma farlo, ora, risulta molto meno semplice, garantendo quel giusto bilanciamento che, fino a ora, non era perfettamente a fuoco in Cyberpunk 2077.

In termini di attività aggiuntive, oltre alle missioni presenti nell’espansione, troviamo il furto di veicoli (degli incarichi opzionali disponibili per tutta Night City) e i rifornimenti aerei (disponibili esclusivamente a Dogtown e che permettono di ottenere bottino molto raro individuando il punto di atterraggio di queste casse di rifornimento).

Quello che è doveroso precisare è che, al netto di tutte le revisioni delle abilità, di un miglior bilanciamento dell’esperienza e, ovviamente, delle nuove attività aggiunte da Phantom Liberty, questa espansione non stravolge l’esperienza finale offerta da Cyberpunk 2077 ma la migliora in ogni suo aspetto, rendendo Night City più viva e offrendo maggiore libertà al giocatore in termini di esplorazione. 

Dogtown è un quartiere che, in termini di dimensioni, è tranquillamente paragonabile a quelli già presenti nel gioco base e l’unica reale diversità, che non neghiamo stona leggermente rispetto al resto dell’esperienza, è la maggiore densità di cose che si potranno fare al suo interno. A livello di ambientazione tutto risulta perfettamente amalgamato con il resto e il cambio, in termini di direzione artistica, non si accusa mai, rendendo le aree più militarizzate un tratto distintivo del quartiere, paragonabile tranquillamente a quelli presenti nelle altre aree di Night City. 

All’interno di Dogtown, però, si trovano molti più locali con interni visitabili, zone molto più ampie dove spostarsi con i veicoli (chiaramente concepite per i combattimenti a bordo di questi ultimi) e un level design basato su architetture molto più ragionate e figlie di un esperienza maturata nel corso degli ultimi tre anni. questo non vuol dire che Night City sia diventata “brutta” ma, come in ogni caso analogo, risulta ovvio che le planimetrie originali della città non siano perfettamente cucite attorno ad alcune delle nuove meccaniche di gameplay.

Tecnicamente Parlando…

Phantom Liberty mostra chiaramente che è stato realizzato con solamente le console di attuale generazione come punto di riferimento. Non possiamo parlare per la versione PC (anche se arriverà un pezzo dedicato, stay tuned), che sembra avere dalla sua una spinta verso il fronte tecnico letteralmente incredibile, ma su console risulta chiaro quanto il poter lavorare su delle macchine “odierne” abbia fatto un gran bene a Phantom Liberty. I nuovi modelli poligonali dei comprimari sono incredibili e mostrano, in maniera ancora più evidente, lo stacco tecnico fra loro e i passanti che circolano per le strade di Night City. 

Dogtown è un festival di luci colorate che offre il meglio di se quando ci si appollaia su di un tetto per osservare i neon e le insegne che si amalgamano in scorci mozzafiato. Su Xbox Series X le performance sono quelle che già abbiamo avuto modo di saggiare con il titolo originale nella sua versione Next Gen, la stabilità del frame rate è ottimo e optando per sacrificare il frame rate, in virtù di una migliore qualità dell’immagine, abbiamo onestamente rimpianto il non poter provare, per il momento, Phantom Liberty su PC, perché siamo sicuri sia uno spettacolo mozzafiato. 

Resta indubbio, però, che il REDEngine abbia raggiunto il suo termine ultimo ma, considerando come gli sviluppatori siano riusciti a spremere in ogni dove il loro motore grafico, siamo onestamente curiosi di vedere cosa riusciranno a tirare fuori con le prossime produzioni. 

Niente da eccepire, infine, per quanto riguarda la colonna sonora (galvanizzante tanto quanto quella del gioco originale e dell’anime Edgerunners) e l’ottimo doppiaggio italiano, il quale, ancora una volta, ci ricorda cosa voglia dire lavorare anche sotto questo aspetto in maniera curata e non frettolosa. 

Voto Recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty - Xbox Series X|S


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Storia di grande pregio

  • - Tantissime migliorie che esaltano la produzione

Contro

  • - Missioni secondarie ripetitive

Commento

Phantom Liberty è un’espansione che, da sola, riesce a compensare al cambio di programma effettuato da CD Projekt RED, non facendo sentire la mancanza di una, futura, seconda espansione. Contenutisticamente parlando si mostra solidissima e capace, come pochi altri contenuti aggiuntivi, di giustificare un nuovo playthrough dell’intera avventura di V.

L’aggiornamento 2.0, inoltre, riesce a mantenere quasi tutte le promesse fatte da CD Projekt RED, rendendo Cyberpunk 2077, finalmente, completo. Ovviamente, Phantom Liberty, non farà cambiare idea i detrattori del gioco originale, così come non stravolge, drasticamente, l’offerta iniziale di Cyberpunk 2077 ma è indubbio che CD Projekt RED, dopo l’enorme tonfo di quell'oramai lontano Dicembre 2020, abbia recuperato terreno nella maniera migliore: parlando poco e lavorando al meglio per riottenere la fiducia di tutti quei videogiocatori che si sono sentiti traditi.

Ovviamente, se in questi anni avete provato, amato e vissuto Cyberpunk 2077, non dovete assolutamente lasciarvi scappare Phantom Liberty, soprattutto perché, a un prezzo davvero competitivo per il periodo storico in cui stiamo vivendo, riesce a garantire tanta qualità e altrettanta longevità.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty - Xbox Series X|S

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty - Xbox Series X|S