Immagine di Death Stranding Director's Cut è magnifico anche su PC | Recensione
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Death Stranding Director's Cut è magnifico anche su PC | Recensione

Death Stranding Director's Cut è arrivato anche su PC per colmare, definitivamente, il gap contenutistico fra le versioni PC e console.

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a cura di Andrea Maiellano

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Era inevitabile che, dopo il costante alternarsi di contenuti aggiuntivi fra le differenti versioni rilasciate dal 2019, Death Stranding Director's Cut sarebbe arrivato anche su PC. L'opera di Kojima, fin dal suo esordio, ha spaccato, letteralmente in due, l'opinione di pubblico e critica. Fra chi lo ha affiancato a quel Metal Gear Solid 2 in grado di ottenere lo stesso effetto sul pubblico nel lontano 2001, sostenendo che il viaggio di Sam Porter Bridges sia un "opera concettualmente troppo proiettata nel futuro per essere compresa oggi", e chi lo ha semplicemente catalogato come un progetto dal gameplay poco ispirato, figlio della forte volontà di Hideo Kojima di voler "sorprendere a tutti i costi".

La realtà dei fatti, però, si colloca come sempre nel mezzo. L'ultima produzione di Hideo Kojima è, indubbiamente, atipica sia nel suo concept che nella sua messa in atto. La storia di Sam Porter Bridges è una storia molto complessa, a tratti eccessivamente cervellotica e che si apre volontariamente a differenti chiavi di lettura. Uno dei suoi punti di forza, però, risiede nel condividere la pesantezza di ogni passo mosso da Sam assieme al giocatore, domandando a quest'ultimo di compiere uno sforzo "reale", attraverso delle dinamiche di gioco indubbiamente peculiari, per far percepire nella maniera più interattiva possibile, gli sforzi compiuti da Sam per perpetrare il suo compito.

Un concetto che risulta dannatamente complesso da spiegare con le semplici parole e che non può trasparire nella sua forma reale in nessun video di gameplay. Il motivo è tutto da ritrovarsi in un gameplay che risulta tanto banale, e ridondante, quando viene solamente spiegato a parole, o mostrato attraverso un video, quanto complesso, stratificato e appagante quando ci si ritrova a provare a consegnare un pacco in  prima persona.

Un concept che permane anche con tutte le aggiunte al gameplay introdotte in Death Stranding Director's Cut che, al netto di alcune novità non propriamente convincenti, prova non solo a espandere l'avventura di Sam Porter Bridges ma cerca di renderla maggiormente fruibile al pubblico, riuscendo allo stesso tempo a non snaturarne il suo importante DNA.

Sulle splendide note di Don’t be so Serious, abbiamo quindi cominciato una nuova partita su Death Stranding Director's Cut. Il nostro obiettivo? Andare a caccia di ogni singola aggiunta e comprendere se, questa nuova versione, si riveli un acquisto indispensabile per chi ha già portato a termine, su PC, il viaggio di Sam Porter Bridges. 

Nuovi metodi per riconnettere l'America

I primi istanti della storia, accompagnati da una serie di immagini molto suggestive, testimoniano ancora una volta come l’immaginario messo in piedi da Kojima Productions fosse di assoluto livello, inedito, una nuova fantascienza, attualissima e fresca ancora oggi. Lo stesso vale per il comparto tecnico, che non sembra invecchiato di una virgola: i volti e le espressioni dei personaggi sono ancora tra i più credibili dell’industria videoludica, e i paesaggi mozzano il fiato. Una menzione d’onore va indubbiamente fatta per la nuova realizzazione delle sorgenti d'acqua presenti in Death Stranding Director's Cut, completamente stravolte rispetto alla versione originale. 

Si avanza così all’interno di un prologo dai risvolti molto interessanti ma pressoché identici a quelli del gioco base, esattamente come le meccaniche di gameplay che rimangono del tuto invariate nelle prime fasi di gioco. Soltanto qualche ora più tardi, durante quello che potremmo etichettare come “il primo, vero ordine”, le novità introdotte in Death Stranding Director's Cut hanno cominciato a bussare alla nostra porta.

Innanzitutto, i tutorial di gioco e l’esperienza utente generale sono stati migliorati: le finestre di dialogo hanno adesso un tempismo migliore e la calibrazione del percorso da affrontare beneficia di un’introduzione del tutto inedita, perfetta per spiegare ai novizi come impostare la rotta e affrontare le consegne più ardue.

Per quanto l'ultima fatica di Hideo Kojima si è rivelata una produzione divisiva, un elemento ha messo sempre tutti d’accordo: la progressione sempre incalzante che alternava sapientemente, momenti di narrazione, sblocco di nuovi strumenti e nuovi approcci per affrontare le consegne.

Già nella versione base del titolo, queste dinamiche venivano gestite in maniera brillante, con pochissimi momenti in cui la progressione costante, faceva spazio a momenti maggiormente tediosi e ridondanti. Death Stranding Director’s Cut prova a correggere proprio quelle situazioni, facendo combaciare l’accesso ai nuovi strumenti a disposizione di Sam, proprio con in momenti in cui il continuo stimolo ludico veniva meno nella versione originale del titolo.

Così facendo, dall’inizio alla fine dell'avventura, si avrà sempre la possibilità di approcciarsi in maniere diverse alle consegne, trovandosi fra le mani qualcosa di realmente concreto che offra una maggiore varietà alle dinamiche di gioco. Quello che ci ha convinto è che gli strumenti introdotti in Death Stranding Director’s Cut, non si limitano a essere delle banali versioni potenziate di quelli precedenti ma si rivelano essere degli accessori completamente nuovi che necessiteranno di "test sul campo" per comprenderne il potenziale prima di sfruttarli per le consegne.

Una volta appurato che l’ingresso in partita di questi strumenti è ben dosato, resta da analizzare come si relazionano le novità introdotte in Death Stranding Director’s Cut, con gli accessori, e i gadget, presenti nel gioco base. Possiamo dirvi fin da subito che per quanto stabilizzatori potenziati, rampe e assistenti robot rendano indubbiamente le consegne più semplici da portare a termine, il bilanciamento fra bonus malus per chi vorrà abusare di questi nuovi accessori risulta ben realizzato.

Se da una parte è vero che, attraverso le rampe, avrete modo di eseguire un violentissimo "balzo chirale" capace di farvi superare fiumi e percorsi invalicabili, d’altra parte, facendo un’attenta analisi, risulta chiaro come l’utilizzo, per quanto efficace, non vada in alcun modo ad interferire con le teleferiche, che contrariamente dalle rampe permettono di dar vita a veri e propri percorsi da combinare, un po’ come se fossimo a bordo di una funivia. Idem per l’assistente Robot, che non è un sostituto degli overcarri, dal momento che l’IA farà non poca fatica a seguirvi durante i percorsi più complicati; per non parlare del fatto che il suo utilizzo come Robot da consegna (non come assistente) impedisce a Sam di ottenere il massimo del punteggio.

Utilità a parte, dato che lo spazio di Sam è parecchio limitato, alcuni di questi strumenti andranno anche analizzati e comparati con il proprio stile di gioco. Ad esempio, il potentissimo stabilizzatore di livello tre occupa quasi l'intero zaino, impedendo il trasporto di batterie e borse ben più capienti delle normali. Tutti questi esempi sono solo per spiegare, ulteriormente, come le migliorie, che in fase di annuncio furono percepite come distruttive, sono in realtà inserite con intelligenza e, se associate al nuovo livello di difficoltà, in grado di garantire un tasso di sfida ancora più ferreo, seppur sempre equilibrato.

Consegnare pacchi non è mai stato così difficile 

Il nuovo livello di difficoltà introdotto in Death Stranding Director's Cut rende più impegnativi sia gli ordini che gli scontri con le CA o avversari umani. Tanto per fare un esempio, scarpe e batterie durano molto meno, e il carico trasportato è più fragile e sensibile agli impatti. Anche le boss fight beneficiano di alcune migliorie: segnaliamo la presenza di nuovi attacchi e una maggiore velocità di reazione. Tuttavia, in alcuni frangenti, a causa dell'elevato grado di sfida gli scontri potrebbero raddoppiare la loro durata, risultando eccessivamente lunghi e rischiando di sfociare rapidamente nel "tedioso", piuttosto che "nell'impegnativo".

Un comparto narrativo espanso?

Nei mesi che hanno preceduto il lancio di Death Stranding Director's Cut, non abbiamo percepito alcun movimento legato agli attori e alle sessioni di motion capture. Come prevedibile, i nuovi contenuti legati alla narrazione principale sono sì interessanti e focalizzati su alcuni elementi che rimanevano parecchio fumosi nella versione base, ma non vantano l'esposizione a cui siamo stati abituati con l'esperienza tradizionale. Aspettatevi documenti da leggere o, al massimo, di ascoltare un ologramma. Tali informazioni sono però custodite per bene dai Muli o dai terroristi, e immaginandovi come lo Snake della situazione dovrete infiltrarvi di soppiatto o fronteggiare a viso aperto i nemici.

Un difetto noto del titolo originale, e presente anche in Death Stranding Director's Cut, risiede nelle fasi action e stealth. Tuttavia, abbiamo notato nelle nuove missioni, un level design, e un posizionamento dei nemici, molto più intelligente. Per quanto le sezioni furtive risultino sempre immediatamente leggibili, le sparatorie, essendo concentrate in luoghi chiusi, alimentano maggiormente la pressione nemica, donando a l'IA un atteggiamento migliore e movimentato. Situazioni che, in verità, abbiamo parzialmente notato anche nei comuni campi dei Muli e dei Terroristi, a testimonianza del fatto che l'IA, soprattutto a difficoltà Molto Difficile, sia stata leggermente migliorata.

Episodio dopo episodio, poi, faranno la loro comparsa anche alcune nuove consegne: le prime riguardano il salvataggio di alcuni corrieri; le altre la consegna di materiali pericolosi da trasportare, similmente a quanto sperimentato con gli incarichi che prevedono il trasporto di una bomba.

Mostrati nel final trailer come aggiunte di contorno, le Gare e il Poligono rivestono un ruolo marginale, ma c'è una differenza tra i due contenuti: il poligono, essendo il mondo di Death Stranding parecchio pericoloso, risulta un notevole parco giochi all'interno del quale sperimentare approcci, sfidare l'IA e provare ogni singola arma senza il rischio di lasciarsi crateri alle spalle. Le gare, invece, introdotte con poco entusiasmo dallo stesso gioco e parecchio ridondanti nell'esecuzione, rappresentano il lato peggiore di Death Stranding Director's Cut. Durante la nostra prova abbiamo completato tutti i circuiti disponibili, ma a spingerci è stata la sola volontà di sbloccare qualche nuovo contenuto. Per puro sfizio e divertimento personale non le avremmo mai affrontate.

Il cuore di Death Stranding pulsa ancora di più

A distanza di due anni dal rilascio, dovrebbe ormai essere risaputo: il cuore pulsante di Death Stranding risiede nella sua componente multiplayer, fortunatamente ampliata a dovere nella Director's Cut. Innanzitutto, è finalmente possibile scegliere di avere i propri amici nel server, introduzione che potrebbe dar vita a community molto affiatate e desiderose di prendersi cura delle strutture e di ampliare e completare al massimo tutta la rete stradale (parzialmente estesa all'interno di Death Stranding Director's Cut).

Con i propri amici, e il mondo intero, si potrà anche entrare in competizione: nella stanza privata di Sam è ora possibile ripetere alcune delle boss fight della storia principale, al termine delle quali verrà assegnato un punteggio da inserire in una graduatoria globale. Ancora più interessanti sono gli ordini classificati: consegne molto impegnative e che, obbligatoriamente, negano l'uso delle strutture e dei veicoli, dando vita a situazioni parecchio complicate. In tutto ciò, non ci è ancora chiaro in che modo verranno aggiornati questi contenuti. Stando ai nostri test, dovrebbero ricevere un refresh mensile, cambiando a rotazione, ma non abbiamo ancora modo di confermarlo.

I requisiti di Death Stranding Director's Cut

I requisiti minimi per poter giocare a Death Stranding Director's Cut, non cambiano rispetto a quelli dell'edizione precedente del titolo e ve li riportiamo qui sotto. Come potete vedere non c'è bisogno di un PC particolarmente potente per titolo di esordio di Kojima Productions. A patto che ci si accontenti di giocare in HD (720p) o a 30 FPS: è sufficiente avere una RX 560 o una GTX 1050 con 3GB di memoria video, abbinati a un Intel Core di terza generazione o a un Ryzen di prima generazione.

720p  30 FPS 720p 60 FPS 1080p 30 FPS 1080p 60 FPS
Processore Intel Core i5-3470 / AMD Ryzen 3 1200 Intel Core i5-4460 / AMD Ryzen 5 1400 Intel Core i5-4460 o AMD Ryzen 5 1400  Intel Core i7-3770 o AMD Ryzen 5 1600
Scheda video GTX 1050 3GB / Radeon RX 560 4GB GTX 1050 Ti 4GB / Radeon RX 570 4GB GeForce GTX 1050 Ti 4 GB o Radeon RX 570 4 GB GeForce GTX 1060 6 GB o AMD Radeon RX 590
Memoria RAM 8GB 8GB 8GB 8GB
Spazio su disco 80GB 80GB 80GB 80GB
Sistema operativo Windows 10 Windows 10 Windows 10 Windows 10

Due modalità d'acquisto

Death Stranding Director's Cut, analogamente alla versione uscita su console PlayStation, può essere acquistato in due differenti modalità: acquistandolo in versione stand-alone, al prezzo di 39,99€ su Steam, o compiendo un upgrade dalla versione standard del titolo, al prezzo di 9,99€. Abbiamo, indubbiamente, apprezzato la decisione di 505 Games di offrire lo stesso sistema di upgrade già visto sul PlayStation Store.

Voto Recensione di Death Stranding Director's Cut - Steam


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Narrazione potente e ricca di messaggi sociali...

  • - L'introduzione dei nuovi strumenti è ben dosata

  • - Graficamente è ancora attuale

  • - L'immaginario creato è tra i migliori in circolazione

  • - Multiplayer asincrono espanso

  • - Il nuovo livello di difficoltà

Contro

  • - ...sebbene ogni tanto sia un po' troppo cervellotica e fumosa

  • - Nonostante i miglioramenti, la componente action rimane meno a fuoco del resto

  • - Le gare non ci hanno convinto

Commento

Nella nostra recensione di Death Stranding Director's Cut abbiamo messo da parte i paroloni perché ancora una volta serviva spiegare, rispiegare e spiegare ancora una volta il suo indecifrabile gameplay, nonché l'introduzione dei nuovi gadget e degli incarichi rilasciati con la Director's Cut. Che lo scopriate solo ora, o che decidiate di fare l'upgrade dalla versione precedente, Death Stranding rimane un'esperienza che, indipendentemente dal proprio gusto personale, è valida, importante e destinata a rimanere lucida nei ricordi di chi gli darà fiducia, per moltissimo tempo. Quasi profetico come il geniale Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, il viaggio verso ovest di Sam Porter Bridges, nonostante qualche sequenza un po' tirata e inutilmente cervellotica, rimane profondo e infarcito di messaggi e temi sociali troppo potenti per essere ignorati, i quali passano prima dal gameplay, con annessi gli sforzi richiesti al giocatore, per poi culminare in una sequenza finale genuinamente commovente. Non cominceremo, come la prassi richiederebbe, a giustificare ad ogni costo l'altissimo voto che starà sicuramente facendo storcere il naso a qualcuno ma se siete stanchi delle solite esperienze, e volete sperimentare su voi stessi qualcosa di realmente nuovo, provate Death Stranding... e fidatevi che mai come in questo caso, un gameplay su YouTube proprio non basterà per farvi capire a cosa state per andare incontro.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Death Stranding Director's Cut - Steam

Death Stranding Director's Cut - Steam