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EA Sports FC 24 | Recensione: più conferme che innovazione

EA FC Sports 24, la nostra recensione dopo aver spolpato l'esperienza completa di Electronic Arts anche nella modalità online

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a cura di Mario Petillo

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Dopo una corposa beta alla quale abbiamo potuto giocare per due settimane piene e dopo le prime ore di gioco affrontate in questi giorni di settembre siamo in grado di avvicinarci a quello che è un giudizio quasi complessivo di Sports FC 24, il nuovo capitolo di simulazione calcistica targato Electronic Arts. Diciamo "quasi" perché per un gioco del genere non sarà mai a fuoco la valutazione fino a quando non saremo entrati più nel vivo dell'esperienza regina, ossia Ultimate Team, e finché tutte le novità introdotte non saranno in grado di generare degli effetti sul meta complessivo del gioco. A margine, intanto, di quelle che sono state le prime settimane in compagnia del gioco completo siamo qui a esprimere il nostro parere definitivo su EA Sports FC 24.

 

La UI si rifà il vestito

 

Partiamo subito col dire che, come avevamo già raccontato in sede di primo approccio con il titolo, EA Sports FC 24 ha avuto il grande pregio di andare a rinnovare la propria interfaccia utente compiendo un grande lavoro di UI. Mentre tantissimi altri titoli hanno paura di innovarsi da questo punto di vista temendo di poter perdere la propria identità (chiedete a Football Manager, ad esempio), stavolta in Canada sono stati in grado di invertire la rotta e compiere dei passi in avanti che non solo agevolano la navigazione tra i menù, ma rendono il tutto molto più gradevole alla vista, in linea con quello spirito di cambiamento che dovrebbe sempre abbracciare un medium così innovativo quale è il videogioco.

Le interfacce adesso si presentano minimaliste, eleganti e - come detto - in grado di impostare delle scorciatoie che soprattutto in Ultimate Team si sono rese fondamentali per passare una schermata all'altra. Vi ricordate quanto farraginoso fosse in Fifa 23 passare dalla classifica Rivals all'impostazione delle rose? Adesso potrete farlo semplicemente col dorsale sinistro, selezionando da un menù a tendina dove volete andare e il gioco vi ci porterà. La navigazione è totalmente verticale, sia all'interno delle singole modalità che per quanto riguarda il gioco complessivo, che è pregno di contenuti ed elementi.

Ciò che a lungo andare ci è sembrato ridondante e di poca utilità, invece, è da riscontrare nelle informazioni che compariranno sul campo in modalità Sky Tech (prendendo in prestito la terminologia di SkySport). In alcuni casi le indicazioni sul rettangolo verde sono tante, eccessive, e finiremo per non guardarle con la dovuta attenzione: anzi, in alcune situazioni finiranno per essere anche d'intralcio dinanzi a un'azione da riprendere rapidamente dopo una rimessa laterale o un rinvio dal fondo. Si tratta di farci l'abitudine, ma non abbiamo trovato molte utilità in queste statistiche.

Ultimate Team si evolve

Rimanendo in ambito modalità e andando a recuperare quelle che sono le novità di cui vi abbiamo parlato già qualche mese fa in sede di Ultimate Team, arriviamo a porci qualche domanda su quelle che sono i cambiamenti introdotti. Partiamo col dire che non siamo dinanzi a nessuna rivoluzione, ma semplici ritocchi: lo scorso anno era toccato al sistema di intesa essere rimodellato, mentre quest'anno arriva il momento di aggiungere le Evoluzioni. L'offerta ludica si compone sempre di Squad Battles, Rivals, UT Champions e Momenti dal punto di vista della giocabilità, mentre con le SCR si potrà lavorare di trading insieme al mercato. Al di là di questo, con le Evoluzioni EA è riuscita a creare una sfida importante, che non avevamo ancora ben compreso quando ci è stata presentata.

Pensata per darvi l'occasione di effettuare un upgrade alle vostre carte andando a soddisfare di requisiti, le Evoluzioni vi richiederanno di portare a termine dei compiti durante le partite, trasformando quelle che sono delle carte bronzo in dei piccoli campioni che hanno un importante boost alle proprie statistiche. La particolarità di questo aspetto è che per poter soddisfare le richieste delle sfide, la carta da evolvere dovrà scendere in campo e soprattutto potrete attivare una sola sfida per volta, il che allunga di molto la procedura e soprattutto evita che in un sol colpo, indovinando la giusta combinazione, si possa diventare davvero OP in poco tempo. Le richieste vanno dal vincere una partita schierando la carta da evolvere in campo, quindi accollarsi l'avere un bronzo da 75 di overall schierato magari come punta centrale, fino al fornire assist e annessi.

Il sistema riesce a essere molto profondo, dandoci dei layer di attività significativi e che creano, così, una sfida nella sfida, aumentando il tasso di attenzione che avremo sulle azioni da compiere in partita. Dopo un paio di settimane di prova possiamo dire che nelle prime fasi affidarsi alle evoluzioni è un ottimo modo per limitare le spese ed evitare di ritrovarsi costretti a inseguire un trading asfissiante. Un ottimo escamotage, quindi, che aggiunge una qualità in più al gameplay fuori dal campo e offre un layer di profondità aggiuntivo a quelli che altrimenti sarebbero dei canonici obiettivi e traguardi che spesso non hanno un mordente efficace. 

Per il resto l'esperienza di gioco in Ultimate Team non ha subito altre importanti modifiche, se non che dall'Intesa è stato rimosso qualsivoglia tipo di malus. Dall'altro lato possiamo fugare ogni tipo di dubbio: il fatto di non avere più con sé la licenza di Fifa non ha minimamente creato danni a EA, che ha riproposto con la stessa cura e dovizia di ogni anno tutti gli elementi grafici e di licenze per rendere il gioco più che gradevole, nonché prossimo alla realtà. Dalla personalizzazione dello stadio, fino a tutte le interazioni nei menù, che ci permetteranno di accedere agli spogliatoi fino all'assistere ai bordocampisti che scherzano, tutto funziona: a lungo andare anche questo diventerà ripetitivo, ma per adesso lo sforzo lo apprezziamo.

Ci siamo ritrovati ad ascoltare, invece, sia la telecronaca inglese che quella italiana e un po' ci rammarica dover dire che il lavoro svolto in casa nostra è davvero troppo iperbolico. I commenti sono sempre eccessivi, posticci, figli di quell'esperienza televisiva italiana che sta perdendo il senso del contenuto sportivo in favore di una narrazione sopra le righe. In inglese è tutto più pacato, controllato, gradevole da ascoltare anche nel momento in cui il commento tecnico viene affidato a una voce femminile (in italiano, invece, il tandem Pardo - Adani è intoccabile). Grazie alle opzioni del menù potete scegliere la vostra combinazione ideale e affidarvi a quello che pensate possa funzionare meglio: noi ci limitiamo a sottolineare che si potrebbe avere più tatto nell'arte della telecronaca, a partire dai testi offerti a chi li deve interpretare. 

Per il resto Ultimate Team non cambia propria struttura, tantomeno nelle competizioni. La possibilità di creare delle squadre miste, inserendo la presenza femminile, non è palpabile nelle fasi avanzate, soprattutto a causa del sistema di intesa che ci impedirà di andare molto lontano. Inoltre dal punto di vista del gioco e della caratterizzazione siamo dinanzi a un lavoro approssimativo, dato che le calciatrici non hanno nessuna meccanica particolare, lasciando che l'impatto non sia eccezionale come invece speravamo sia in termini di accessibilità che di coesione generale. 

Gameplay ancora confusionario

Chiudiamo questa nostra prima analisi con delle considerazioni riguardanti il gameplay di EA Sports FC 24, che non si è discostato molto dalla precedente edizioni, in attesa di eventuali patch che andranno a stravolgere tutto ciò che stiamo dicendo in questo momento. La velocità, nonché quel ritmo molto frenetico, sono ben saldi alla tradizione di Fifa 23, nonostante il team durante l'estate ci abbia raccontato di grandi novità tecniche e di esperienza complessiva. Così come il precedente capitolo, inoltre, la difficoltà nel riuscire a manovrare la difesa nelle prime partite è rimasta intatta: questa è la vera abilità da masterare nei titoli di EA, ogni anno, perché anche in FC 24 i difensori fanno grande difficoltà a intervenire in maniera concreta. Una scelta che favorisce lo spettacolo, nella speranza che non ci sia debba ritrovare con il pallottoliere a contare i gol come accadeva in Fifa 22 e nelle ultime fasi proprio di Fifa 23. Se siete fan - come il sottoscritto - del pressing a tutto campo e del difensore che esce per andare a pressare il portatore di palla, preparatevi alle imbarcate più tragiche.

Abbiamo riscontrato ancora qualche imprecisione nelle animazioni, infine, il che dal punto di vista del gameplay ci è costato qualche intervento maldestro soprattutto in fase difensiva, ma essendo in una fase in cui il gioco non è nemmeno ancora uscito ci sarà tempo e modo di intervenire per andare a modificare questi aspetti. Sul resto non abbiamo altro da dire, per adesso, se non che tutto l'impianto grafico è di ottima qualità e che il passo in avanti rispetto a Fifa 23 può essere percepito nella fluidità dei movimenti e della manovra stessa. Questo anche grazie alla nuova fisica del pallone, che rende tutto molto più imprevedibile e di conseguenza più reale. 

 La novità più sensata sulla quale soffermarsi è l'inserimento dei PlayStyles, ossia dei potenziamenti che appartengono ad alcuni giocatori, riconosciuti essere più forti degli altri. Ce ne sono 28 e si applicano a situazioni di possesso palla, passaggio, controllo e così via (un esempio: Dybala ha la palla letteralmente incollata al piede in sede di dribbling). Si tratta di un'ottima innovazione per il gameplay, soprattutto per permetterci di avere qualcosa in più su alcuni giocatori, tra i quali troveremo anche i PlayStyles+ là dove dinanzi a noi ci sarà qualche elemento di maggior caratura e forza. 

Il vero problema di questo capitolo, figlio di ciò che abbiamo detto già poche righe più sopra e che ribadiamo far parte della legacy dei precedenti capitoli, è legato al favorire troppo di più l'attacco rispetto alla difesa. I risultati sono quasi tennistici, al limite dell'inverosimile, supportati da telecronache che finiscono per essere ancora sorprese dal vedere un 10-1 o peggio un 7-6. È evidente che in quella direzione arcade intrapresa oramai da anni si cerca sempre di potenziare l'aspetto spettacolare e non il realismo, che invece quest'anno è generato dalla fisica del pallone. Servirà ben presto trovare una strada univoca in questa vita.

Football Manager, sei tu?

Chiudiamo con le modalità, delle quali avevamo già parlato in maniera introduttiva quest'estate e sulle quali ci soffermeremo solo per quanto riguarda le novità. La Carriera dal punto di vista degli allenatori ha deciso di spingersi molto di più sul manageriale, così da darci tra le mani un titolo in grado di esprimere maggior potenziale organizzativo. Partendo da un'idea tattica andremo subito a imporre quella che è la nostra filosofia di gioco, vedendola poi mettere in pratica grazie alla simulazione in tempo reale mentre noi ce ne stiamo seduti in panchina, figurativamente. Su questo aspetto si segnala che l'aggiunta dei preparatori vi aiuterà ad avere dei boost su quelle che sono le caratteristiche dei vostri giocatori, così da tenerli d'occhio nella fase evolutiva e di miglioria generale.

La modalità Pro Club, che adesso è diventata semplicemente Club, ha finalmente dato il benvenuto al cross-play, mentre per Volta siamo costretti a evidenziare che dopo la tanto attesa e agognata novità di qualche edizione fa oramai il fuoco della passione si è spento e rappresenta - come d'altronde già la prova estiva ci aveva fatto intuire - il fanalino di coda dell'intera produzione. Un vero peccato, soprattutto ripensando a quanto Fifa Street ci abbia intrattenuto e regalato ore di divertimento e di batti-muro. 

 

Voto Recensione di EA Sports FC 24


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay a tratti più realistico

  • Ultimate Team continua ad aggiornarsi

Contro

  • Davvero pochi contenuti innovativi

  • Sempre troppa confusione in difesa

  • Calcio femminile integrato approssimativamente

Commento

EA Sports FC 24 avrebbe potuto e dovuto insistere su molte altre novità, ma è chiaro che l'essere riusciti a confermare il pacchetto di contenuti già in possesso nella scorsa edizione, nonostante la fine dell'accordo con la Fifa, sia da plauso. Al di là di questo aspetto già avevamo definitivo di transizione il precedente capitolo e non siamo sicuri di poter continuare a usare questa attenuante per EA, che prima o poi dovrà interrompere il proprio crogiolarsi sugli allori dell'essere in un regime quasi di monopolio. Serve una sferzata importante, che ci possa permettere di non ritrovarci dinanzi a un costante aggiornamento di Ultimate Team senza preoccuparsi di tutto il contorno, lasciato quasi a sé. Vogliamo giustificare anche quest'anno? E allora aspettiamo il 2024 per capire se EA Sports FC 25 sarà in grado di costruire qualcosa di meglio su questa fondamenta comunque valide e di intrattenimento.