La controversia nata su Reddit attorno alle ultime immagini promozionali del crossover tra Diablo Immortal e Hearthstone ha messo in luce quanto il tema dell’intelligenza artificiale sia diventato sensibile nell’industria videoludica. Tutto è partito dal post dell’utente Ipyreable, che ha sollevato dubbi sulla natura delle illustrazioni pubblicate da Blizzard, raccogliendo oltre 4.400 voti positivi e attirando l’attenzione di diverse testate. L’immagine al centro della polemica presenta anomalie anatomiche evidenti, tra cui un orecchio con tre conche invece di una.
Quando la fantasia non basta a giustificare gli errori
Sebbene Hearthstone sia ambientato in un universo fantasy popolato da creature magiche ed elementi irreali, anche la fantasia ha dei limiti. L’immagine incriminata mostra non solo l’orecchio “anomalo”, ma anche una mano che sembra fondersi con il muro e illustrazioni di carte specchiate o invertite rispetto alle versioni ufficiali. Dettagli che, agli occhi della community, sono segnali tipici di contenuti generati da IA.
Il post originale non ha risparmiato critiche dirette: “Immagino che i pet da 158 dollari non bastino per pagare un artista che disegni le immagini per la loro collaborazione”, un chiaro riferimento a King Krush, primo animale cosmetico di Hearthstone, accessibile solo tramite meccaniche considerate da molti simili al gioco d’azzardo.
Boicottaggio o indifferenza?
Le reazioni della community si sono divise. Alcuni chiedono azioni concrete: “Continuiamo a denunciare queste porcherie. Se non pagano gli artisti, i giocatori si lamenteranno. È così che funziona”. Altri spingono per un approccio più diretto: “Meno lamentele e più ‘smettete di comprare cose con soldi veri’. Solo questo fa effetto ai goblin del denaro”.
Una parte degli utenti, più disillusa, invita invece a spostare l’attenzione su realtà virtuose: “La triste verità è che la maggior parte non se ne accorgerà o non se ne curerà. Meglio sostenere aziende e creatori che producono le proprie cose”.
Il contesto aziendale dietro la scelta
La vicenda si inserisce in un quadro economico più ampio. All’inizio del mese, Microsoft ha annunciato circa 9.000 licenziamenti, inclusi circa 200 dipendenti di King, sussidiaria di Activision Blizzard. Secondo un nuovo rapporto, parte di questo personale sarebbe stato rimpiazzato da strumenti di intelligenza artificiale sviluppati internamente dagli stessi lavoratori prima del loro licenziamento.
Uno scenario che solleva interrogativi etici ben oltre la qualità delle immagini promozionali: la tecnologia creata dai dipendenti diventa lo strumento per renderli superflui. Al momento, Activision Blizzard non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, e le opere contestate restano pubblicate sui canali ufficiali.