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a cura di Mario Petillo

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PlayStation 5 dà il benvenuto a Fifa 21. Il titolo calcistico di Electronic Arts fino a ieri era giocabile esclusivamente emulando la versione old-gen sulla console next-gen di Sony, ma da poche ore è possibile approfittare dell'upgrade effettuato in funzione della release su PlayStation 5, che porta con sé discrete migliorie dal punto di vista tecnico, intaccando poco sul gameplay, che nelle nostre già più di cento ore di FUT e Weekend League abbiamo sviscerato come mai prima d'ora.

Fiat Lux

Partiamo col dire che Electronic Arts non ha messo in piedi un engine ad hoc per il passaggio alla next-gen: d'altronde il Frostbite è di abbastanza recente realizzazione e cambiarlo non avrebbe giovato alle tempistiche di sviluppo di un motore di gioco che, scevro da qualsiasi critica che possiamo concedere ai pro player e a chi naviga sulle centinaia di ore di gioco già dopo un mese, ha reso bene.

L'intenzione di EA con l'approdo su PlayStation 5 era quello di iniziare a tastare l'acqua nella quale andare a immergersi di lì a poco, andando a lavorare molto sull'illuminazione: si sa quanto sia importante ai livelli registici avere la giusta luce e quindi il lavoro svolto per migliorare la resa tecnica non poteva non partire da quell'aspetto. Per quanto possa sembrare ridondante, l'obiettivo finale di Fifa 21 è quello di esaltare ancora di più il realismo, andando a lavorare molto sul manto erboso: vi ritroverete a notare gli effetti di luce proprio sul campo, in particolar modo quando vi ritroverete su quei terreni che a qualcuno fanno storcere il naso e che sono divisi in linea verticali, alternate tra chiare e scure.

Prima ancora di poter entrare in campo, però, Fifa 21 vi propone qualche scena in più, per calarvi ancora di più nel contesto del gioco. Emulando quelle grafiche che oramai sono diventate prassi del pre-partita di SkySport, l'intenzione di Electronic Arts è quella di condurvi passo passo all'interno dell'impianto sportivo, prima del calcio d'inizio: per questo motivo avrete anche una scena con le squadre che scendono dal bus e si avvicinano agli spogliatoi per indossare le divise sociali. Piccole aggiunte che non guastano e che fanno apprezzare ancora di più il lavoro di immersione che ha voluto ricreare EA.

Ovviamente annesso a questo aspetto non potevamo non aspettarci un lavoro di rifinitura sui dettagli dei giocatori, per renderli ancora più riconoscibili e per risolvere alcune brutture che ci siamo ritrovati ad avere nel corso delle ultime patch (a quanti di voi è capitato di ritrovarvi con Manolas e Gomez improvvisamente senza capelli?). Molti volti sono stati modernizzati, a partire da Lionel Messi, ma Fifa ha deciso di non aggiungerne di nuovi, concentrandosi solo su quelli già presenti.

Il miglioramento del volto riguarda anche la decisione di proporre delle acconciature più sensate e più apprezzabili, a partire dai capelli di Neymar Jr., che adesso non si ritrova più un nido di uccelli posizionato in testa, ma qualcosa di più concreto e godibile alla vista. E che giustifichi i soldi spesi dal suo parrucchiere. È ovvio, in ogni caso, che tali aspetti non risaltano all'occhio che si concentra durante la partita, il cui obiettivo è skillare e arrivare in porta il prima possibile per concludere a rete: i replay saranno ben felici di supportarvi.

Sentire e vedere il calcio

Fifa 21 su PlayStation 5 porta in dote con sé anche una nuova inquadratura, che però immaginiamo sarà difficile apprezzata dai giocatori, soprattutto durante le concitate sfide online. Si tratta di una visuale che prende il campo con un posizionamento isometrico, che prova invano a emulare le riprese di SkySport. Purtroppo se scenicamente può avere anche un senso, in una sola partita ci siamo resi conto che gestire la prospettiva in tal senso non aiuta: se già alcune volte ci risulta complicato intuire la direzione di un lancio lungo che taglia tutto il campo in orizzontale, con questa nuova visuale abbiamo notato che era davvero complicato anche affrontare un uno-contro-uno. Purtroppo una proposta analoga su PES non aveva riscontrato grandi favori del pubblico, terminando anche lì con un feedback scettico che ha spinto l'utenza a non curarsi più di tanto di una novità che può appassionare chi persegue l'aspetto scenico delle gare, non chi invece non va tanto per il sottile e preferisce una grossolana resa tecnica con l'obiettivo di favorire il gameplay.

È chiaro che dal punto di vista di PlayStation 5 ci aspettavamo dei risultati anche dal DualSense. Se in titoli come The Pathless e Immortals ci siamo ritrovati a vivere di feedback aptici, da Fifa 21 non potevamo aspettarci di meno. Avere a disposizione una tecnologia del genere permette al giocatore di sentire la palla con le proprie dita a seconda dell'azione compiuta: che si tratti di uno stop, di un passaggio, di un tiro, inoltre l'aspetto più sorprendente è legato all'emisfero del controller che andrà a vibrare, perché se agirete col piede sinistro vi ritroverete a sentire il feedback con la mano sinistra e viceversa. Un aspetto da non sottovalutare nel rapporto tra giocatore e DualSense, permettendovi anche di avere un immediato feedback sull'azione che avete compiuto e che vi tornerà utile dal punto di vista del gameplay.

Non da meno anche l'adattività dei tasti dorsali, con il grip che imparerà dal gioco quando costringervi a una pressione maggiore e quando invece no. Va da sé che qui la rimappatura dei tasti gioca a vostro favore, ma se vi ritroverete a usare la configurazione standard potrete notare che imprimere pressione sul tasto R2 per lo sprint diventerà molto più faticoso all'85' per l'attaccante che ha corso avanti e indietro per tutto il campo. Un difetto? Non è disattivabile.

Insomma Fifa 21 su PlayStation 5 compie quei piccoli passi in avanti che ci saremmo aspettati da un titolo di transizione che transita da una console all'altra. Siamo sicuri, come avevamo già avuto modo di dire durante la nostra recensione del titolo base, che con Fifa 22 avremo la vera espressione della next-gen che aspettavamo, con Electronic Arts che sicuramente sarà in grado di fornirci delle migliorie degne di questo nome. Intanto possiamo continuare ad ammirare la tecnologia del DualSense, che ci permette di diventare ancora più attenti alle dinamiche del gioco e a guardare meno l'interfaccia grafica, che ci restituirà sì dei feedback visivi, ma che avrà meno fascino di quello che ci racconterà il dorsale adattivo o la risposta aptica del nostro controller.

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