Nel mondo del simracing, dove i piloti virtuali spendono migliaia di euro per volanti force feedback, sedili racing e configurazioni multi-schermo, un utente YouTube conosciuto come mryeester ha ribaltato completamente il concetto tradizionale. Invece di investire in costose periferiche specializzate, ha trasformato la sua vecchia Honda hatchback in un controller gigante, utilizzando direttamente i sensori dell'auto reale per comandare quella virtuale. Il risultato è probabilmente il setup da corsa più costoso e paradossalmente spartano mai realizzato.
L'arte di hackerare la propria automobile
La chiave di tutto risiede in una caratteristica che molti automobilisti conoscono solo quando si accende una spia sul cruscotto: la porta OBD2. Dal 1996, negli Stati Uniti, ogni veicolo è dotato di questa interfaccia diagnostica universale, solitamente nascosta sotto il cruscotto. Mentre i meccanici la utilizzano per identificare problemi del motore, mryeester l'ha trasformata in un ponte verso il gaming.
Attraverso un semplice adattatore OBD2-USB, il nostro protagonista ha stabilito una connessione diretta con l'ECU (unità di controllo elettronico) dell'auto. Tutti i dati provenienti dai sensori del veicolo - dai giri del motore al livello del carburante - sono diventati improvvisamente accessibili sul suo laptop.
Python e l'acceleratore che diventa digitale
La sfida tecnica più complessa consisteva nel trasformare il segnale analogico del pedale dell'acceleratore in un input digitale comprensibile al computer. Utilizzando la libreria pySerial di Python, mryeester ha iniziato a leggere il flusso di dati dai sensori dell'auto. Il passo successivo prevedeva l'identificazione del PID (Parameter ID) specifico per la posizione dell'acceleratore, creando uno script capace di convertire in tempo reale i movimenti del pedale.
Una volta ottenuti i dati dell'acceleratore, questi vengono salvati in un file JSON che viene costantemente monitorato da AutoHotkey. Questo secondo script simula la pressione di un tasto fisico - in questo caso la barra spaziatrice - ogni volta che i valori nel file superano una soglia predefinita di 0.2.
Dal volante reale a Need for Speed
La configurazione finale richiede semplicemente di aprire l'emulatore preferito e mappare la barra spaziatrice come input per l'acceleratore. Qualsiasi gioco moderno che supporti binding personalizzati può funzionare con questo sistema. Nel video esteso del progetto, mryeester è riuscito persino a integrare il volante dell'Honda come controllo direzionale nel gioco, utilizzando un vecchio strumento diagnostico Honda per accedere a sensori nascosti come quello dello sterzo.
L'implementazione nel Dolphin emulator ha dimostrato che il sistema funziona perfettamente, trasformando ogni pressione del pedale dell'acceleratore in un movimento corrispondente del veicolo virtuale. La sincronizzazione tra mondo reale e digitale risulta sorprendentemente fluida, anche se l'autore non ha condiviso tutti i dettagli tecnici della realizzazione.
Un paradosso tecnologico
Il progetto di mryeester rappresenta un affascinante paradosso nel mondo del gaming. Mentre i simracer tradizionali cercano di simulare la guida reale attraverso periferiche sempre più sofisticate, lui ha scelto la strada opposta: utilizzare un'auto vera per controllare quella virtuale. Il costo complessivo del setup - considerando il valore dell'automobile - supera facilmente quello delle configurazioni simracing più elaborate, eppure mantiene un'estetica incredibilmente minimale.
Questo approccio innovativo dimostra come la creatività possa superare i limiti imposti dalle soluzioni commerciali. Per chi fosse interessato a progetti DIY simili, vale la pena esplorare altre realizzazioni come l'unofficial Steam Controller 2, creato modificando uno Steam Deck.