Google Stadia a rischio chiusura, a Mountain View cercano altre soluzioni

Business Insider lancia la bomba: Google Stadia potrebbe non esistere più nel corso dei prossimi anni! Ecco tutti i dettagli.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Clamoroso colpo di scena: Google Stadia potrebbe cessare di esistere. A lanciare l'indiscrezione è Business Insider, in un lungo articolo pubblicato nella giornata odierna, dove vengono svelati i possibili piani per il futuro del servizio di casa Mountain View. Stando a quanto riportato nell'articolo, i dirigenti e tutto il management starebbe tentando disperatamente di salvare l'intera struttura, con alcuni deal esclusivi.

Stando a quanto emerso dal reportage dei colleghi statunitensi, Google Stadia cesserà di esistere come lo conosciamo oggi. Il progetto dovrebbe cambiare e stando alle fonti di Business Insider dovrebbe chiamarsi Google Stream. Al momento il servizio per i consumatori normali (ovvero gli utenti paganti) non è più nella lista delle priorità della società. Dopo aver infatti chiuso tutti gli studi interni che avrebbero dovuto sviluppare titoli, ora i dirigenti sono passati alla fase successiva: non si cercano più accordi con publisher e sviluppatori e si sta proponendo direttamente un nuovo servizio, mirato più ad accordi commerciali con le aziende.

Stando a quanto riportato da Business Insider, Google Stadia è formalmente morta per il pubblico, ma la tecnologia sta venendo data in concessione alle aziende. Al momento i nomi sulla lista sono due: Peloton, che ha già accettato di utilizzare Google Stream per una linea di attrezzi ginnici, e AT&T, famosa azienda di telecomunicazioni USA. Entrambi gli accordi sarebbero chiusi, ma i dirigenti di Mountain View avevano proposto anche a Capcom e Bungie l'utilizzo del servizio, con i secondi però che una volta comprati da Sony potrebbero aver semplicemente terminato ogni trattativa.

I motivi dietro questo insuccesso sono legati ad una direzione non chiara e precisa del servizio, almeno stando alle fonti di Business Insider. "Non volevano spendere soldi per i titoli grandi, non volevano spendere milioni per i tripla A. E le esclusive non erano neanche immaginabili", le parole di una fonte, che attribuisce dunque il fallimento del progetto a una mancata strategia di acquisizioni e investimenti mirati.

Google non ha ancora commentato questo report. Vi aggiorneremo nel caso emergessero novità importanti nel corso dei prossimi giorni.