Hacker contro Deus Ex, spot eliminati con una patch

Il gruppo di hacker The Scene ha realizzato una patch che rimuove i banner pubblicitari di Deus Ex: Human Revolution, inseriti recentemente nelle schermate di caricamento dopo l'ultimo update. Dopo le crack No-CD e i sistemi per togliere i DRM che richiedono una connessione costante al Web, l'ultima frontiera per la cosiddetta libertà dei giochi passa attraverso la rimozione delle pubblicità?

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a cura di Roberto Caccia

I banner pubblicitari in Deus Ex: Human Revolution hanno convinto il gruppo di hacker The Scene a realizzare patch e crack che permettono di disabilitarli. Il collettivo si può considerare uno dei più in vista sulla scena, con una missione precisa: distribuire film, programmi televisivi, musica e giochi online gratuitamente.

In passato questi hacker si sono dovuti confrontare con le protezioni che controllavano la presenza di CD o DVD all'interno del PC, modificando alcune parti dei file .EXE dei giochi. Successivamente le cose si sono fatte più complicate, grazie a sistemi di protezione come StarForce, SecuROM e i fastidiosi DRM che richiedono una connessione al Web permanente, mal digeriti da tutta la community di giocatori. Ora lo scenario è cambiato e gli hacker hanno messo nel mirino un altro obiettivo: la pubblicità.

La schermata di caricamento della discordia, con il banner di Star Wars in basso a destra

La famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso sono alcuni banner della nuova collezione in Blu-ray di Star Wars, inseriti recentemente nelle schermate di caricamento di Deus Ex: Human Revolution grazie a un nuovo aggiornamento.

La frustrazione dei giocatori non è difficile da capire, dopotutto si parla di un prodotto comprato e pagato. Perché si dovrebbero vedere spot? Perché nessuno ha avvisato gli utenti prima di comprare il gioco? Perché attivarlo ora? Ma soprattutto, perché proprio Star Wars? Quale sarà il prossimo spot, quello delle nuove puntate del Jersey Shore o del Grande Fratello?

A queste domande ha risposto The Scene, realizzando a tempo di record una patch che annulla questi spot, ma la questione necessita di ulteriori approfondimenti.

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Chiariamo subito una cosa: le pubblicità all'interno dei videogame non limitano la funzionalità del gioco stesso. Basta pensare agli sponsor nei titoli di corse o sportivi, dove le integrazioni pubblicitarie rendono addirittura più realistico e "migliore" il videogioco.

La cosa che rende il caso di Deus Ex diverso da Need For Seed: ProStreet, per esempio, è che questi spot non si possono collegare in alcun modo al gioco e inoltre sono stati aggiunti in seguito, senza chiedere nessun tipo di consenso. 

Questo ha fatto sì che spuntassero i primi "fix". DoubleFusion, l'azienda responsabile delle pubblicità inserite Deus Ex, afferma che il quadro non è così grave come lo si dipinge.

"Secondo le nostre ricerche, tre quarti dei giocatori intervistati sostiene di sentirsi a loro agio se un prodotto dovesse essere pubblicizzato in un gioco, e il 70 percento crede che gli spot all'interno dei giochi diano all'azienda pubblicizzata un'immagine all'avanguardia. Infine, quattro giocatori su cinque sostengono che sia possibile godersi il gioco anche con pubblicità al suo interno".

Numerosi tutorial in Rete spiegano come aggirare questi spot - Clicca per ingrandire

In ogni caso, il "problema" e la cura interessano soltanto parte del mercato dei videogiochi. Le pubblicità in-game continueranno a fiorire su piattaforme tradizionalmente favorevoli come gli smartphone e le console, dove le patch "amatoriali" dei giochi sono più rare rispetto al mondo dei PC.

Tuttavia, il dibattito è aperto. Al momento non ci sono abbastanza ricerche che stabiliscono con cura l'efficacia di questi tipi di spot, se non alcuni recenti studi che hanno dimostrato come i giochi violenti siano meno adatti alla promozione di aziende e marchi (La pubblicità nei videogiochi violenti non funziona).

Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli all'attuale politica di spot nei videogame o credete che debbano essere integrati a fronte di uno "sconto" sul prezzo d'acquisto, e in ogni caso dopo l'autorizzazione dell'utente?