Hogwarts Legacy sembra essere un sogno per chi ama Harry Potter | Provato

Abbiamo provato Hogwarts Legacy per un'ora: ecco le nostre prime impressioni sull'RPG open-world ambientato nel mondo di Harry Potter.

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a cura di Giulia Serena

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Quante volte, il primo settembre, abbiamo sperato che ci venisse recapitata — magari da un gufo — la lettera per cominciare l'anno accademico nella scuola di magia e stregoneria più famosa di sempre? Ebbene, quest'anno, anche se con una data diversa rispetto alla tradizione, finalmente i sogni di tutti coloro che hanno fantasticato sull'ingresso nel Mondo Magico diventeranno realtà: il 10 febbraio uscirà su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC Hogwarts Legacy.

Qualche giorno fa ho avuto modo di immergermi in anteprima nel mondo open-world creato da Avalanche Software e pubblicato da Portkey Games, provando il titolo per un'ora e avendo anche l'occasione di parlare con uno dei game designer del gioco. A qualche settimana dall'uscita ufficiale di uno dei titoli più chiaccherati e attesi dell'anno sono dunque pronta per parlarvi un po' di quella che è stata la mia breve (ma intensa) esperienza in Hogwarts Legacy.

Come tornare a casa, ma nel passato

Partiamo da un doveroso presupposto: da grande fan di Harry Potter, sin dal primissimo annuncio del gioco nell'ormai lontano settembre 2020, ho sempre provato un mix in parti uguali di hype e terrore. Rispetto ai vecchi titoli ispirati al franchise, che si limitavano a ripercorrere la storia dei libri con risultati più o meno accettabili, Hogwarts Legacy è un progetto molto più ambizioso; non troviamo infatti personaggi conosciuti (se non qualche eccezione), non dobbiamo impersonare il protagonista delle avventure di J.K. Rowling, non dobbiamo dare la caccia a Voldemort e via dicendo.

Ci troviamo sì nel Mondo Magico che conosciamo, ma alla fine del 19esimo secolo e quindi molti anni prima rispetto alla nascita di Harry Potter, all'approdo di Silente come preside, all'arrivo di Tom Riddle nella scuola e a tutto ciò che abbiamo visto o letto. L'assenza di tutti questi elementi, e la creazione di una storia completamente nuova, era ciò che all'annuncio del titolo mi aveva lasciato inizialmente perplessa; come creare un gioco basato sull'iconico franchise fantasy, senza inserirne gli elementi vitali? La risposta l'ho avuta appena ho preso il pad in mano durante la mia prova: la familiarità.

Il castello di Hogwarts è stato ricreato da Avalache con un'accuratezza incredibile: ogni dettaglio è stato curato con una precisione maniacale, tanto che ci sono voluti anni solo per riuscire a sviluppare l'edificio (che, lo ricordo, rappresenta solo una piccola parte dell'immensa mappa open-world). Un team si è infatti occupato solo e unicamente di studiare tutti i libri e i film della saga, in modo da riprodurre qualsiasi elemento della lore di Harry Potter esattamente com'è stato descritto o mostrato.

Il risultato di questo lavoro è una Hogwarts esattamente come la si immagina: immensa, imponente e maestosa. Nonostante durante la mia ora di gioco abbia potuto esplorare solo alcune delle zone interne al castello, come la libreria e la serra di erbologia, tra quadri che si muovono all'avvicinamento del personaggio, oggetti con cui interagire e semplicemente spazi enormi e incredibilmente ricchi di elementi, se avessi voluto esaminare ogni angolo avrei impiegato praticamente tutto il tempo a mia disposizione.

Un mondo vivo e pulsante

Se l'interno della scuola è magnifico, l'esterno non è da meno: ho avuto modo di fare un giro sulla scopa, volando nell'area della scuola per ammirarne la struttura esterna e i cortili. Anche in questo caso la minuziosità con cui è stato riprodotto nel gioco il Castello di Alnwick (esatto, così si chiama il "reale" castello di Hogwarts, che è stato utilizzato per le riprese dei primi due film) è incredibile, considerando la quantità di guglie, torri, porte e finestre che sono state inserite.

Parlando invece della scopa, quando vi sono salita ho temuto due cose: per primo, che sarebbe stata complessa da maneggiare e che quindi mi sarei schiantata contro il primo muro, e per secondo che il gioco avrebbe presentato dei cali di frame al raggiungimento di velocità o altezze elevate. Per mia sorpresa, sono stata smentita su entrambi i fronti, dato che i comandi per volare sono estremamente semplici e intuitivi, e possono essere consultati in qualsiasi momento premendo una delle frecce direzionali; basta infatti sfruttare gli analogici per cambiare direzione e decidere l'altitudine, e il tasto R2 per aumentare la rapidità. Per quanto riguarda il gameplay invece, anche sfrecciando a tutta potenza e raggiungendo le punte più alte del castello non ho riscontrato alcun calo di frame: Hogwarts Legacy si è mantenuto costante a 60fps (nonché la modalità standard per next-gen).

Purtroppo, anche se nell'area esteriore del castello ho potuto svolazzare sopra al magnifico campo da Quidditch, con tanto di NPC che si allenano, in Hogwarts Legacy — almeno per il momento — lo sport più popolare del Mondo Magico non è giocabile. Non è da escludere però che venga incluso, insieme ad altri eventi come la Coppa Tre Maghi, in un futuro DLC, quindi chissà, forse non dovremo fantasticare troppo a lungo. Uno degli elementi che invece è presente sin da subito nel gioco, e che ho avuto modo di ammirare seppur in piccola parte, sono gli animali fantastici.

Il Mondo Magico è pieno di creature di qualsiasi entità, grandezza e forma, e come sappiamo nel titolo di Avalanche sarà possibile creare un vero e proprio allevamento all'interno della Stanza delle Necessità, uno spazio tutto personale all'interno di Hogwarts dove il protagonista può coltivare le proprie abilità e creare strumenti di vario genere. Gli animali fantastici sono però disseminati ovunque nell'immenso mondo open-world e, seppure io abbia potuto vedere molto, ma molto poco, di ciò che si cela al di là della scuola, nel corso di una missione secondaria ho avuto un assaggio di ciò che ci aspetterà.

La mia esperienza al di fuori della scuola si è infatti limitata a una breve passeggiata per una foresta, che mi ha lasciato un'idea ben precisa: il mondo creato da Avalanche è vivo. Mi spiego meglio. Quando si parla di Harry Potter, i luoghi menzionati nella saga sono abbastanza limitati; abbiamo la scuola, la località di Hogsmaede, Diagon Alley, la Foresta Proibita e poche altre ambientazioni che sono diventate riconoscibili nel corso della storia. Dato che in Hogwarts Legacy si potrà invece esplorare una mappa vasta, ovviamente sono stati creati degli scenari ad hoc. Il timore più grande a questo proposito è trovarsi dinanzi a distese scarne di elementi, con solo qualche NPC e attività qua e là ma con ben poca ciccia reale (per farvi un esempio, esattamente quello che è successo con i recenti Pokémon Scarlatto e Violetto).

Ebbene, ciò che ho visto mi ha fatto ben sperare sul fatto che Avalanche sia riuscita a creare un open-world stimolante e che invogli il giocatore a esplorare ogni zona, ma non avendo avuto modo di gironzolare liberamente per la mappa, non mi resta che aspettare di poter avere fra le mani la copia intera del gioco per scoprirlo. Quello che invece ho potuto provare a sufficienza sono i combattimenti, che rappresentano parte integrante dell'esperienza di gioco, e che hanno dato non pochi crucci al team di sviluppo.

Bacchetta in mano e allerta alta

Il game designer con cui ho chiaccherato e che vi ho menzionato nell'introduzione si è occupato nello specifico proprio dei combattimenti, e mi ha rivelato che è stato alquanto arduo scegliere quali inserire, e soprattutto come rendere il tutto funzionale. Se da una parte il repertorio di incantesimi nominati nella lore di Harry Potter arriva al centinaio e quindi inserirli tutti nei tasti di un pad sarebbe stato impossibile, dall'altra i duelli magici richiedono dinamicità e flessibilità. Non si poteva dunque mettere quattro o cinque magie generiche, bensì dare al giocatore l'opportunità di usare quelle che desiderava in base alla situazione o al nemico da fronteggiare.

La soluzione che è stata adottata è probabilmente la migliore che ci fosse: ognuno dei 4 tasti sulla destra del controller corrisponde a un incantesimo da poter lanciare, mentre sono stati sfruttati i quattro pulsanti direzionali per poter switchare tra differenti slot, per un totale di 16 magie a portata di mano. Ovviamente, all'interno del gioco ne sono presenti molte di più, e per intercambiarle basterà aprire il menu apposito e scegliere quella che vogliamo sostituire. Chiaramente, all'inizio dell'avventura avremo a disposizione solo incantesimi base, aumentando poi il repertorio nel corso della storia.

Questa meccanica funziona, ma devo ammettere che, essendo stata gettata nell'azione in media res e quindi non avendo avuto il tempo di abituarmi ai comandi, è risultato alquanto complesso riuscire a gestire contemporaneamente tutta la situazione: tra incantesimi da lanciare tenendo d'occhio il cooldown di ognuno, slot da cambiare, nemici da evitare e scudo da attivare per proteggermi dai colpi, l'esperienza è stata alquanto intensa (o, per chi mastica un po' d'inglese, il termine più adeguato è overwhelming)

Infine, voglio spendere qualche parola sulla creazione del personaggio: considerando le possibilità di personalizzazione elevatissima — a volte sin troppo — a cui ci hanno abituato i titoli usciti negli ultimi anni, devo dire che in Hogwarts Legacy mi aspettavo qualcosa di più. Vi sono infatti scelte classiche come la forma del viso, la pettinatura e la texture della pelle, ma sarebbe stato bello poter modificare i singoli elementi, come naso, bocca e occhi, così come la corporatura generale, che invece è standard per chiunque. Insomma, immaginavo che avrei speso un sacco di tempo a creare la mia controparte magica, mentre il processo è durato appena pochi minuti.

Della narrazione parleremo invece nella recensione vera e propria, dato che ho potuto avere giusto un assaggio della storia (o meglio, del suo inizio), e quindi per il momento non posso darne un giudizio concreto. Una cosa però è certa: non saremo gli Harry Potter della situazione, sempre pronti ad aiutare il prossimo e a evitare la malvagità a ogni costo; al contrario, avremo la piena libertà di scegliere se impiegare la magia oscura o meno, tracciando così il nostro percorso come preferiamo.

Hogwarts Legacy: tiriamo le prime somme

Dunque, dopo tante parole, Hogwarts Legacy ha mantenuto le aspettative, e vale la pena di essere giocato il 10 febbraio? Secondo me sì. Per quanto ci sia ancora qualche dubbio riguardante la popolazione del mondo open-world e la comodità del sistema di combattimento, l'opera di Avalanche costituisce senza dubbio un progetto veramente ambizioso, che se rispecchia ciò che ho potuto vedere in un'ora di gioco ha tutte le carte in regola per essere non solo il miglior gioco su Harry Potter mai creato, ma anche uno degli RPG più validi del 2023.