Il director di Clair Obscur: Expedition 33 (acquistabile qui), uno dei GDR più chiacchierati di questa stagione, ha lanciato un appello diretto a Microsoft per il ritorno di Lost Odyssey, l'esclusivo JRPG per Xbox 360 firmato Mistwalker che nel 2007 divise critica e pubblico. Guillaume Broche non usa mezzi termini nell'intervista rilasciata a Eurogamer: il titolo diretto da Hironobu Sakaguchi merita una seconda chance attraverso una remaster che lo renda finalmente accessibile a un pubblico più ampio, soprattutto considerando come le sue tematiche mature e la sua struttura classica siano tornate prepotentemente di moda nel panorama dei giochi di ruolo contemporanei.
La posizione di Broche sul gioco Mistwalker è particolarmente significativa perché arriva da chi ha appena dimostrato che esiste ancora mercato per i JRPG turn-based con grafica realistica. Lost Odyssey rappresenta secondo il creative director francese "l'ultima grande avventura GDR a turni con grafica realistica", un'affermazione audace che sottolinea quanto quel progetto sia rimasto isolato nel suo genere. La collaborazione tra Sakaguchi, creatore della serie Final Fantasy, e lo scrittore giapponese Kiyoshi Shigematsu aveva dato vita a una narrativa emotivamente intensa che Broche ricorda come l'ultimo videogioco capace di farlo piangere.
Il paradosso di Lost Odyssey risiede nella sua accoglienza contrastante al lancio. Mentre oggi viene celebrato come cult classic dalla community, nel 2007 la stampa occidentale lo stroncò definendolo "old school" in un'epoca ossessionata dagli open world. Broche contesta apertamente questa visione critica, considerandola profondamente ingiusta: la struttura lineare del gioco, accompagnata da una mappa del mondo esplorabile, una colonna sonora memorabile e una storia coinvolgente, rappresentavano secondo lui il meglio che il genere potesse offrire in quegli anni.
La questione della piattaforma è cruciale per comprendere il destino commerciale del titolo. Xbox 360 non era certamente la console di riferimento per gli appassionati di JRPG, storicamente più fedeli all'ecosistema PlayStation. Questa scelta editoriale limitò drasticamente la diffusione del gioco, condannandolo a rimanere nell'ombra nonostante le qualità riconosciute da chi riuscì effettivamente a giocarlo. La situazione ricorda quella di altri JRPG "perduti" su piattaforme non convenzionali, come accaduto in passato con alcuni capitoli della serie Tales o con Eternal Sonata.
Il richiamo di Broche assume particolare rilevanza nel contesto attuale dell'industria videoludica. Microsoft sta investendo pesantemente nel preservare e valorizzare il proprio catalogo storico attraverso la retrocompatibilità e i miglioramenti per Xbox Series X|S, rendendo una remaster di Lost Odyssey tecnicamente fattibile e commercialmente sensata. Il successo recente di remaster di JRPG classici come Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition o i vari port di Final Fantasy dimostra l'esistenza di un pubblico affamato di questi titoli.