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Kirby's Return To Dreamland Deluxe | Recensione

Kirby's Return To Dreamland Deluxe ritorna dopo dodici anni dal suo esordio. Sarà riuscito a trovare la forma perfetta per convincere tutti?

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a cura di Andrea Maiellano

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Il 25 Novembre 2011, Kirby’s Return To Dreamland usciva su Nintendo Wii. Se i meno giovani fra voi non riescono a ricordarsi di questo titolo, il motivo è che Nintendo decise di farlo uscire in Europa con il nome di Kirby’s Adventure Wii, in virtù del cavalcare il successo ottenuto da New Super Mario Bros. Wii, tentando di presentare al pubblico una, poco convincente, visione nella quale le vecchie glorie del periodo del NES, venivano riproposte in una veste maggiormente “family oriented”, cercando di riproporre quelle caratteristiche capaci di far innamorare milioni di giocatori dell’epoca, in un contesto maggiormente “casual” e che permettesse a tutta la famiglia di giocare insieme. 

Il risultato fu un titolo incapace di riproporre quelle esperienze surreali dei primi titoli in due dimensioni dedicati al batuffolo rosa, rivelandosi una produzione semplicemente mediosa. Kirby’s Adventure Wii non fu un brutto gioco, non fraintendetemi, ma un comparto tecnico che faceva trasparire uno sviluppo cominciato, addirittura, all’epoca del Game Cube, un livello di difficoltà vertiginosamente tarato verso il basso e un multiplayer che non andava a offrire alcun valore aggiunto al titolo, lo fecero rapidamente finire in quel lungo elenco di giochi dedicati a Kirby, senza infamia e senza lode.

Oggi, Nintendo, prova a riproporre Kirby’s Return To Dreamland in versione Deluxe, aggiungendo contenuti, migliorando il comparto tecnico e provando a restituire agli amanti del batuffolo rosa, un titolo che riesca a consacrare quell’età dell’oro nella quale il tenero, e pacioccoso, Kirby, pigliava a calci nel sedere bulbi oculari giganti, iniettati di sangue… si, non scherzo, nel 1997 lo ha fatto davvero.

Dodici anni e non sentirli

Voglio chiarire subito ai più navigati fra voi che Kirby’s Return To Dreamland Deluxe non si discosta drasticamente dalla sua versione originale. La storia rimane la stessa, i livelli sono i medesimi (al netto i qualche piccola modifica per quanto riguarda le abilità a disposizione) e il tasso di sfida offerto non si discosta di un millimetro da quello proposto dodici anni fa. Questo fa si che sia nuovamente un titolo medioso? Assolutamente no e le ragioni sono tutte da ritrovarsi nelle piccole modifiche che Nintendo ha apportato per renderlo godibile a tutte le tipologie di giocatori. 

Andando con ordine, per chi non avesse alcuna conoscenza in merito alle avventure bidimensionali del batuffolo rosa di Nintendo, Kirby’s Return To Dreamland è un action-platform bidimensionale, dove viene richiesto al giocatore di partire dal punto A e raggiungere il punto B superando i vari ostacoli e sconfiggendo i numerosi nemici che popolano le aree di gioco.

In aggiunta a questo pattern consolidato, ogni livello è costellato di collezzionabili nascosti negli anfratti più remoti delle aree di gioco, i quali, una volta raccolti nella quantità richiesta, permetteranno di avere acceso a una serie di sfide, e di minigiochi, completamente accessori ai fini ultimi dell’esperienza di gioco. 

A rendere peculiare il tutto ci pensa la capacità di Kirby di aspirare praticamente ogni cosa gli si pari davanti, grande o piccola che sia, riuscendo, in taluni casi, ad assimilare le abilità offensive dei suoi nemici potendo quindi brandire una spada, lanciare un boomerang, utilizzare poteri magici, sputare fiamme e così via.

Le abilità che Kirby può assimilare dai suoi avversari sono davvero tante e tutte ben differenziate; il loro ruolo è analogo a quello dei Power-Up tipici del genere ma la possibilità di poterle usarle per interagire con alcuni elementi sparsi per i livelli, offre soluzioni di level design sempre fresche e originali, oltre a permettere al giocatore di  approcciare i livelli in differenti maniere. 

Questo è, in soldoni, il cuore dell’impianto ludico di Kirby’s Return To Dreamland, a cui va aggiunto tutto quel contorno composto da: level design sopraffino, una marea di collezionabili da trovare per completare ogni livello al 100% e una serie di situazioni uniche, atte a rendere sempre varia l’esperienza finale.

Se fino a qui tutti gli elementi sembrerebbero incasellati al posto giusto, appena ci si scontra con le stesse problematiche presenti nella versione rilasciata dodici anni fa, si iniziano a percepire alcune sbavature che costellano Kirby’s Return To Dreamland. Innanzitutto il multiplayer per quattro giocatori, per quanto si riveli divertente nelle prime partite, mostra presto il fianco a una totale assenza di bilanciamento. 

Che si decida di usare King Dedede, Waddle Dee o Meta Knight, la situazione non cambia: appena il numero di giocatori cresce, il bilanciamento dell’esperienza si abbassa, portando il tasso di sfida a livelli davvero, davvero, bassi. Inoltre, per quanto ben caratterizzati, i personaggi addizionai non hanno lo stesso ventaglio di Power-Up offerti a Kirby, ritrovandosi in più di un’occasione a ricoprire il ruolo di spettatori passivi mentre, chi controlla il batuffolo rosa, si starà divertendo nel distruggere intere porzioni di livello grazie ai potenziamenti a disposizione.

Considerando, inoltre, che la difficoltà generale dell’avventura principale è indirizzata verso il basso, al netto del ritrovamento dei vari collezionabili  celati in maniere sempre varie e intelligenti, viene da se che affrontarla in più giocatori andrà ad annientare completamente qualsivoglia livello di sfida. 

La forma perfetta di Kirby’s Return To Dreamland

Come vi accennavo poc’anzi, però, Kirby’s Return To Dreamland Deluxe riesce a risultare una produzione decisamente più convincente rispetto a quella proposta da Nintendo nel 2011 e i motivi, per quanto possano sembrare futili, sono tutti da ritrovarsi nelle aggiunte, e nelle migliorie, introdotte da Nintendo.

Laddove il comparto multiplayer presente nella storia principale, per quanto divertente se preso a piccole dosi, non riesce mai a dimostrarsi bilanciato o concepito in maniera analoga a quello realizzato per la serie New Super Mario Bros., il comparto multigiocatore presente nei rinnovati minigiochi, sbloccabili attraverso il reperimento dei collezionabili sparsi per i livelli o fruibili nell’inedita Magolandia, riesce ad abbracciare con convinzione il genere dei Party Game, garantendo ore e ore di divertenti sfide “rovina amicizie”. 

Alla stessa stregua, l’inedita avventura dedicata a Magolor, sbloccabile una volta completata la storia principale, riesce a offrire una sfida leggermente più elevata (seppur mai realmente ostica), un quantitativo di contenuti corposo e, in linea di massima, un endgame soddisfacente, e ben amalgamato, al resto dell’offerta proposta dal gioco.

È importante, però, tenere sempre a mente che Kirby’s Return To Dreamland Deluxe non è, e non vuole essere, un platform che fa della estrema difficoltà il suo punto di forza, quanto più un’avventura più rilassata, capace di intrattenere i giocatori di ogni età con soluzioni ludiche intelligenti e un level design che, seppur non raggiunga l’eccellenza dei capitoli storici della serie, riesce comunque a fare scuola a molti degli esponenti del genere, che si sono palesati nel corso dell’ultima decade.

Oltre alle corpose novità appena elencate, Kirby’s Return To Dreamland Deluxe introduce tutta una serie di migliorie, e novità, che potrebbero risultare meno impattanti in termini meramente contenutistici.  Si parte dall’inserimento di un'opzione di gioco pensata per i più piccoli, la quale faciliterà la vita del giocatore, facendo intervenire Magolor ogniqualvolta Kirby si ritroverà a corto di energia o rischierà di precipitare da un burrone; giocando ai numerosi minigiochi presenti a Magolandia, si potranno ottenere delle maschere che permetteranno di personalizzare Kirby, e i suoi amici, all’interno delle varie modalità di gioco disponibili; infine troviamo tutta una serie di piccole migliorie all’hub di gioco, ai menù e alla quality of life generale del titolo. 

Una natura inaspettatamente portatile

La novità più prorompente presente in Kirby’s Return To Dreamland Deluxe è, indubbiamente, il nuovo comparto grafico del titolo, il quale dona il giusto valore a una produzione che, al suo primo rilascio ufficiale, fu vittima di uno sviluppo lungo e travagliato. Modelli poligonali, palette di colori, animazioni e performance sono tutti in linea con le migliori produzioni attualmente disponibili su Nintendo Switch; il framerate è ancorato a 60 fps e i comandi risultano sempre reattivi e precisi.

Sembra sempre di parlare dell’ovvio quando si analizzano questi aspetti in una produzione first party targata Nintendo ma in un epoca videoludica costellata di discussioni basate su performance, ottimizzazione, fps e risoluzione, è sempre bello constatare quanta cura il colosso di Tokyo riponga sotto questo aspetto. 

Quello che però mi ha sorpreso di più durante le ore spese a rigiocare Kirby’s Return To Dreamland, è la sua natura insospettabilmente portatile. Laddove su Nintendo Wii i brevi livelli del gioco potevano far storcere il naso proprio per la celerità con cui si potevano portare a termine (proponendo una sfida che andava controcorrente rispetto ai titoli generalmente rilasciati per home console), su Nintendo Switch si rivelano un’ottima formula per brevi partite mordi e fuggi.

Nelle scorse settimane mi sono trovato più volte a completare un paio di livelli nelle varie pause dal lavoro, realizzando quanto sia godibile l’impianto ludico offerto da Kirby’s Return To Dreamland Deluxe, quando viene approcciato in questa maniera del tutto inedita. 

Voto Recensione di Kirby's Return To Dreamland Deluxe - Nintendo Switch


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Level design che  a dodici anni di distanza fa ancora scuola…

  • Il comparto multiplayer dei minigiochi è paragonabile a quello dei milgiori party game…

  • Il nuovo comparto tecnico è di pregevole fattura.

  • I contenuti aggiuntivi garantiscono una buona longevità al titolo.

Contro

  • … ma che potrebbe risultare sottotono per chi ha amato i primi capitoli della saga.

  • … ma risulta completamente sbilanciato nella modalità storia.

  • La facilità con cui si possono completare al 100% le due storie, potrebbe essere un deterrente per molti.

Commento

Kirby’s Return To Dreamland Deluxe non è un remake che mira a trasformare, o a stravolgere, l’esperienza proposta dal capitolo originale, quanto più una remastered che riesce a porre sotto la giusta luce, una produzione che non si dimostrò pienamente soddisfacente quando venne rilasciata originariamente. La difficoltà tarata verso il basso del titolo originale rimane invariata, così come il multiplayer totalmente sbilanciato, ma le novità introdotte da questa versione Deluxe riescono a offrire un corposo numero di contenuti in grado di soddisfare anche i palati più esigenti, oltre che a garantire al titolo un comparto tecnico di pregevole fattura. A conti fatti, Kirby’s Return To Dreamland Deluxe si presenta, innanzitutto, come un’ottimo biglietto da visita per presentare, ai giocatori più giovani, la natura bidimensionale del celebre batuffolo rosa, mentre per i giocatori più navigati potrebbe rappresentare un piacevole divertissement in attesa della prossima avventura canonica del tenero Kirby.

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Kirby's Return To Dreamland Deluxe - Nintendo Switch