C'è una rivoluzione lì fuori e si chiama Xbox Game Pass

L'evento di domenica di Xbox ha messo in chiaro una cosa: Xbox Game Pass è una vera e proprio rivoluzione del gaming, ecco perchè!

Avatar di Raffaele Giasi

a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

“War has changed”, o almeno così diceva uno stanco Old Snake nell'introduzione di Metal Gear Solid 4 ed a guardare cosa sta accadendo al mercato dei videogame, per quanto mai ci si sognerebbe di paragonarlo ad una guerra vera e propria, diremmo che è vero: “la guerra è cambiata”. O meglio, la guerra è sempre la stessa, ma quello che è cambiato è il modo di combatterla.

Microsoft ha da poco concluso la sua conferenza per l'E3 2021 (“da poco”, leggasi nel tardo pomeriggio di domenica 13 giugno), e quel che è chiaro è che, per una volta, dopo tantissimo tempo, la casa di Redmond si appresta a tornare leader di quel mercato in cui, per vari e troppi alterchi, ha occupato molto spesso un risicato secondo posto, se non proprio il terzo quando (e non accade di rado), Nintendo ha voluto rimettere tutti in riga ricordando al mercato chi è che ha sdoganato i videogame nelle case di buona parte del pianeta.

Ora, lo so bene che lì fuori c'è un nugolo di giocatori che vive la bandiera PlayStation come una sorta di sacro dogma, ma pregherei questo tipo di lettori di non sentirsi minacciati da ciò che intendo con questo editoriale, specie perché le parole “fanboy” e “Microsoft” sono forse quanto di più distante c'è dal mio DNA di videogiocatore. Però, va ammesso a chiare lettere: la conferenza Microsoft è stata eccezionale, e lo è stata per diversi motivi.

Su tutto c'è stato un ritmo frenetico ed incalzante che, a differenza del passato, ci ha permesso di godere di uno show in cui al centro c'erano i videogame, laddove in tempi non troppo remoti, Microsoft portava ai suoi show un mucchio di chiacchiere mascherate da presentazioni, con la risultante di una noia difficile da trattenere. In verità, è già qualche anno che Redmond ha modificato il suo modus di organizzare questo tipo di eventi, complice anche la spinta da parte delle altre case hardware che, ben prima dell'azienda americana, avevano da tempo abbandonato le chiacchiere in virtù dei giochi duri e puri.

Eppure siamo solo all'inizio, perché a cambiare davvero le sorti del mercato ci ha pensato (e ci penserà), lo straordinario investimento che l'azienda sta compiendo verso il suo catalogo Xbox Game Pass che, complice le funzioni del servizio “Ultimate”, si sta trasformando sempre più nel “Netflix dei videogiochi”, laddove “Il Netflix di” lo utilizziamo in quell'accezione ormai sdoganatissima che vorrebbe definire un servizio di contenuti on demand particolarmente efficiente ed elastico, specie sotto dal punto di vista delle sottoscrizioni.

Non ce n'è per nessuno gente, e negarlo vorrebbe dire chiudersi a riccio in un'insensata cecità: Xbox Game Pass è una bomba atomica. Lo era concettualmente al lancio, lo è stato fino ad oggi, permettendovi di accedere ad una liberia di ottimi titoli ad un prezzo mensile ridicolo, e lo sarà ancor di più domani, visto l'ormai rivelata dichiarazione di intenti di Microsoft: portare su Xbox Game Pass tutto, subito, senza costi aggiuntivi. Una dichiarazione che Microsoft ha fatto al mondo in occasione del suo show per l'E3 2021 in cui, come avrete visto, una pletora di nuove uscite si aggiungerà al catalogo della piattaforma.

Non si tratta di una rivoluzione, si tratta di vera e propria innovazione. Laddove, ad oggi, sono esistite solo due formule di vendita del videogame (escludendo, ovviamente, il mercato secondario), ovvero fisico e digitale, entrambe vincolate comunque all'acquisto diretto, Microsoft porta sul mercato una visione diversa, ma non distante, che vede console, PC, ma anche tablet, smartphone e, ben presto, direttamente le smart TV, come finestre ad un servizio unico, più grande, più ampio, senza distinzioni, da cui poter attingere liberamente (e da subito, ricordiamocelo), ad un servizio ludico di una portata immensa, potenzialmente destinato a diventare una delle principali piattaforme ludiche di sempre, con buona pace per Steam. Perché? Perché qui non si parla di noleggiare o acquistare un singolo videogame, ma di acquistarne, contemporaneamente, molteplici, il tutto con una licenza unica, che permetta il loro utilizzo fintanto che la licenza stessa è attiva. Non è un acquisto vero e proprio, certo, e si perderà per sempre il concetto stretto del possesso, ma resta comunque un'evoluzione di una portata incommensurabile che, ne siamo certi, porterà ad una modifica doverosa da parte del mercato, che ora non potrà più restare a guardare ma sarà costretto ad allinearsi, proprio come è successo per il mondo dell'intrattenimento televisivo con il consolidarsi dell'offerta di Netflix.

https://www.youtube.com/watch?v=yIcugS327to&t=515s&ab_channel=Tom%27sHardwareTom%27sHardwareVerificato

Il punto è che ad un certo punto tutto questo sarà così appetibile e conveniente (spoiler: già lo è), che chiunque abbia una connessione internet mediamente decente sceglierà di abbonarcisi a scatola chiusa, anche quando, magari, tra qualche anno termineranno gli annunci a bomba come quelli vissuti nella serata offertaci da Redmond per questo E3 2021. Nel mentre, Microsoft ci spiega in modo eloquente il perché di acquisizioni di portata atomica come quella di Zenimax, che si giustificano ora non con la mera questione delle esclusive che, a ben vedere, poteva prodursi anche in casa spendendo una mezza infinità di meno (ben chiara la loro assoluta importanza strategica), semmai la volontà era quella di portare in casa IP che potessero farsi strada su Xbox Game Pass, anche dal punto di vista dell'aggregazione della community (e relativo chiacchiericcio) ma anche, e soprattutto, più titoli da portare al day one sul proprio servizio.

Non sulla console, dunque, né sul PC, ma sul servizio in sé che diventa, senza se e senza ma, il vero spirito del progetto Xbox e della compagine gaming dell'azienda. Non più, dunque, una società che investe nella macchina di gioco, che da oggi in poi sarà solo una sorta di box digitale per l'utilizzo di un servizio (insomma, nulla di diverso da una Fire Stick di Amazon, creata per farti fruire con comodo di un servizio che puoi utilizzare anche senza di essa), ma una società che investe sulla piattaforma e sull'aggregazione di nuovi utenti alla stessa, per mezzo di un abbonamento mensile. In tutto questo c'è il potenziale per una modifica totale delle attuali dinamiche del mercato, che non premieranno più la singola uscita per mezzo delle vendite ma, semmai, per mezzo del numero effettivo di utenti che la giocherà, creando in questi anche un nuovo modo di formulare la propria preferenza verso il mercato. “A che cosa giocherai se puoi giocare a tutto senza acquistarlo?”, sarà una scelta che muoverà le nuove sorti dello sviluppo che, in questo modo, sarà sempre più strettamente connesso a quello che i giocatori giocano davvero ed in massa, con tutti i rischi che un ragionamento del genero potrebbe generare.

Microsoft, come forse non faceva dal lancio della sua prima Xbox (o come forse, oggettivamente, non aveva mai fatto), ha ora riscritto le regole del mercato a modo suo, e poco le è fregato di quale fosse il posizionamento della sua console rispetto alla concorrenza anzi, della console pare proprio importargli meno che mai. Redmond ha capito che per muovere l'interesse del giocatore, di quello vero, e non del ragazzino che scatena il proprio onanismo sugli “FPS al secondo” o sulla bontà del Ray Tracing, servono i giochi. Tanti giochi. A ciò ha unito quel bisogno di “tutto e subito” che alberga nella generazione del binge watching (ed è una generazione ampia, che per la prima volta non ha strettamente dei vincoli d'età che derivano da un background culturale), ed ha confezionato un servizio che per 12,99€ promette di regalarvi un futuro più roseo che mai. Non avete la console? No problema, aggiungeteci qualche euro e giocateveli in streaming dove vi pare, pure sullo schermo della lavatrice se serve, che tanto le console sono poco più che un monumento ad un passato che, con l'avvento dell'ADSL, ha forse smesso di avere senso già da un po'.

Potete utilizzare Xbox Game Pass anche su PC ma, se avete voglia di gustarvelo su console, allora non c'è acquisto migliore della splendida Xbox Series S di Microsoft, la trovate su Amazon!