Immagine di Let’s Sing Queen | Recensione, karaoke estremo
Videogioco

Let’s Sing Queen | Recensione, karaoke estremo

Let's Sing Queen è un titolo musicale-karaoke dedicato alla band inglese che include modalità sia per il giocatore singolo che in multiplayer.

Avatar di Luca Salerno

a cura di Luca Salerno

«Puoi fare quello che vuoi della mia musica, basta che non mi fai risultare
noioso». Per introdurre Let's Sing Queen vale la pena ricordare quello che fu uno degli ultimi messaggi di Freddie Mercury
al manager Henry James Beach, parlando della sua eredità musicale. E che i Queen possano piacere o meno, è difficile restare indifferenti davanti allo stile della band inglese che dell’imprevedibilità e dell’eclettismo ha fatto un marchio di fabbrica.

Inevitabilmente Let’s Sing Queen porta con sé questo tratto distintivo e può contare su una trentina di brani della vasta discografia della band. Una tribute edition, rispetto alle edizioni annuali della serie dedicate alla musica pop contemporanea, che però non solo eredita tutte le qualità della musica dei Queen ma mostra anche degli aspetti problematici, non di per sé ma al fatto di dover tradurre in un gioco karaoke la genialità musicale di Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon.

Let’s Sing Queen: la modalità single player

La formula di Let’s Sing Queen ricalca quella già vista nell’edizione 2020. Innanzitutto c’è una modalità Classic in cui ci si può cimentare in ogni singola canzone per cercare ottenere un punteggio sempre più alto e il relativo premio corrispondente, andando dal disco di bronzo a quello di platino. Questa modalità non presenta particolari sorprese, l’obiettivo è riuscire a cantare rispettando le note il più possibile, aumentando le combo senza sbagliare ed eventualmente anche eseguire al meglio le note dorate che permettono di moltiplicare vertiginosamente i punti.

La scaletta è estremamente ampia arrivando a includere trenta tracce come Killer Queen (1974), Bohemian Rahapsody (1975), Somebody to Love (1976), We Will Rock You (1977), Don’t Stop Me Now (1978), Another One Bites the Dust (1980), It’s a Hard Life (1984), A Kind of Magic (1986), I Want It All (1989) fino a Innuendo (1991). La lista completa la potete trovare anche sul sito ufficiale del publisher Koch Media.

Al di là dell'essere una collezione dei brani più famosi dei Queen, questa scaletta riesce a proporre una notevole varietà di generi che ha caratterizzato l’evoluzione della band nel corso dei decenni. Per usare le parole del batterista Roger Taylor: «Classica, rock operistico, gospel, funk, avevamo davvero provato a fare di tutto». 

Insieme a questo, è sicuramente interessante vedere ricostruito in un videogioco quello che, di fatto, è stato un pezzo determinate della storia della musica includendo anche i video ufficiali dei brani in una qualità di certo ben lontana da quelle attuali ma che contribuisce notevolmente al fattore nostalgia. Sarebbe stato interessante poter giocare anche con le versioni strumentali dei brani come accaduto in Let’s Sing 2020, ma ci rendiamo conto delle difficoltà nel reperirle per questo tipo di repertorio.

Anche chi non conosce bene i Queen è in grado di intuire la complessità, sia a livello di composizione che vocale, della musica della band inglese. E chiaramente c’è un motivo per cui Freddie Mercury è riconosciuto come uno dei più grandi talenti della musica. Ecco perché l’esecuzione dei brani di questo Let’s Sing Queen è decisamente più esigente rispetto agli altri titoli della serie che richiedono di eseguire dei brani pop.

Le note lunghe, i vari intervalli, i cambiamenti di tonalità rendono questa versione di Let’s Sing più impegnativa del solito. Sempre che si voglia badare al punteggio e non a giocare come in un semplice karaoke, ovviamente. Alcuni brani come Radio Ga Ga o I Want to Break Free possono risultare relativamente più facili, mentre altri come Under Pressure possono rivelarsi davvero difficili da eseguire, anche per gli standard di un videogioco musicale.

Let’s Sing Queen segnala la difficoltà del brano con un numero variabile di stelle. Questo è un buon indicatore del generale impegno richiesto dal brano che ci si appresta a interpretare, ma sembra che il gioco certe volte richieda di seguire troppo pedissequamente le performance originali. Questa osservazione sembra per certi versi paradossale, d’altronde non è quello che viene richiesto normalmente in un karaoke? Non proprio, dato che si tratta di un videogioco. 

L’impressione è che Let’s Sing Queen certe volte richieda ai comuni mortali di rispettare i cambi di tonalità della voce di Mercury o di eseguire passaggi possibili solo in una produzione da studio, senza tentare di rendere più gratificanti sotto il profilo del gameplay i passaggi più impegnativi, fermandosi a richiedere una fedele quanto impegnativa esecuzione fedele all’originale. Ovviamente per divertirtisi basta ignorare il punteggio ma se si vogliono ottenere degli ottimi risultati per ogni singola canzone, la strada è tutta in salitl. Di fatto, Let’s Sing Queen rappresenta l’extreme mode dei giochi musicali-karaoke. 

Inoltre i lunghi passaggi strumentali che caratterizzano molti brani dei Queen (leggi: gli assoli di chitarra di Brian May), molto spesso fanno perdere un po’ di ritmo al gameplay, costringendo a fissare lo schermo in attesa di poter rivestire i panni di Freddie Mercury. Questo mette in evidenza un po’ un limite generale della serie Let’s Sing che comunque non prevede possibili freestyle o, meglio, punteggi che non siano quelli quelli già codificati dai testi delle canzoni.

Let’s Sing Queen: la modalità multigiocatore

Tutte queste osservazioni, però, riguardano principalmente la modalità da giocatore singolo in cui lo scopo principale è ottenere punteggi più alti. Nel caso della modalità multigiocatore, ovviamente, l’aspetto competitivo viene notevolmente ridimensionato a favore di quello party game.

Anche in questo caso Let’s Sing Queen ripropone le modalità apparse nell’edizione 2020. La modalità Classic può vedere la partecipazione fino a quattro giocatori, Feat. propone dei duetti in doppio o in singolo con il PC e quella Let’s Party è invece dedicata ai minigiochi e può ad arrivare a includere fino a otto partecipanti divisi in due squadre. 

Come avevamo già notato nell’edizione di quest’anno, Let’s Party rappresenta una variazione significativa rispetto al classico karaoke e uno degli aspetti più riusciti di Let’s Sing. Questa versione  si basa su più turni in cui, con una scelta casuale, ci si può cimentare nelle modalità Classic e Mixtape o om un mini gioco. In TV Madness, ad esempio, la visibilità delle parole in arrivo viene pixellata più o meno gradualmente per rendere la sfida più difficile (in questo minigame abbiamo notato dei flash molto fastidiosi e che potrebbero porre un problema per chi soffre di epilessia), Speed Jam in cui bisogna cantare correttamente per arrivare primi al traguardo, Bomb Track in cui lo scopo è disinnescare delle bombe, Piggy Box in cui si devono accumulare monete cantando, Vida Loca, ovvero una sorta di survival in cui si perdono cuori a ogni stonatura e infine Mic Train e Hit the Mix in cui ai giocatori viene richiesto di passarsi il microfono reciprocamente.    

        

È destinata sia al giocatore singolo che a multiplayer, invece, la modalità Mixtape che richiede di eseguire in sequenza strofe e ritornelli di diverse canzoni. Alcune di queste mini raccolte sono già precompilate in base a differenti criteri, come i brani del repertorio anni ‘70 o quelli ‘80, ma il gioco permette anche agli utenti di compilare le proprie personali musicassette virtuali aggiungendo i propri brani a piacimento. L’idea è sicuramente interessante ma, probabilmente, un po’ troppo ambiziosa per gli attuali standard odierni. 

Il gioco ha infatti la necessità di un paio di secondi per caricare ciascun segmento e questo fa perdere un po’ quell’idea di sequenza ininterrotta che questa modalità dovrebbe avere. Si tratta certamente di un limite tecnico che magari con l’SSD di PS5 sarà facile da superare ma comunque ci vengono in mente un paio di soluzioni alternative che potevano essere trovate, come quella di realizzare i mix predefiniti già montati senza interruzioni o di caricare soltanto la traccia musicale e senza il video che inevitabilmente richiede un po’ di tempo.

Infine, Let’s Sing Queen ripropone la modalità World Contest: si tratta sempre di una modalità asincrona, in cui i giocatori sono chiamati a battere i record di altri utenti in giro per il mondo. Come nell’edizione 2020, purtroppo, non c’è modo di affrontare direttamente i singoli giocatori o eseguire dei duetti. Ecco perché sembra eccessivo parlare di modalità online  dal momento che assomiglia di più a una semplice variante del single player.

Al di là degli aspetti che abbiamo fatto notare, Let’s Sing 2020 resta un buon titolo che è in grado di dare il massimo soprattutto quando giocato con altre persone. A riguardo vale la pena ricordare che per quanto il microfono sia la soluzione ideale, Let’s Sing permette di giocare usando il proprio smartphone a patto di avere l’app dedicata e di avere collegato i dispositivi alla stessa rete Wi-Fi. Infine, abbiamo apprezzato la scelta di voler proporre questo titolo a un prezzo più basso rispetto alla media e questo rende Let’s Sing Queen particolarmente interessante sotto il profilo del rapporto quantità-prezzo.

Voto Recensione di Let's Sing Queen - PS4


6.3

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Ottima selezione di canzoni

  • + Modalità multigiocatore diversificate

  • + Buon rapporto qualità-prezzo

Contro

  • - A volte l’esecuzione prevale sul gameplay

  • - I mixtape presentano dei caricamenti

  • - La modalità online è solo asincrona

Commento

Let’s Sing Queen è un gioco decisamente consigliato a tutti i fan dei Queen e a chi gioca spesso titoli karaoke con i propri amici. La modalità Classic, ovvero il karaoke da giocatore singolo, punta fin troppo sull’esecuzione a scapito della gratificazione del gameplay, richiedendo un livello di esecuzione fin troppo aderente a quella originale, con tutte le conseguenze del caso trattandosi di Freddie Mercury e dei Queen. La selezione delle canzoni non solo è piuttosto corposa con un totale di trenta tracce, ma garantisce, come da stile della band inglese, una grande varietà: dal rock puro a quello operistico senza dimenticare le digressioni nel genere più elettronico di fine anni Ottanta. Let’s Sing Queen riesce comunque a esprimere tutto il potenziale nelle modalità multigiocatore e in particolare in quella dei minigiochi: spostando l’attenzione dal punteggio alla competizione amichevole, il gioco riesce a rivelarsi anche un buon party game. Le modalità Mixtape e World Contest avrebbero meritato infine una cura maggiore soprattutto per eliminare i caricamenti nella prima e permettere di cantare online con altri utenti nella seconda.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Let's Sing Queen - PS4