La trasformazione di Xbox in un servizio multipiattaforma piuttosto che in una console tradizionale rappresenta una delle evoluzioni più controverse dell'industria videoludica degli ultimi due anni. Una delle voci più autorevoli a sollevare interrogativi su questa strategia è quella di Laura Fryer, figura storica che ha contribuito a plasmare l'identità stessa del brand Xbox fin dai suoi albori. Le sue recenti dichiarazioni aprono uno squarcio critico su quello che potrebbe configurarsi come l'abbandono definitivo dell'hardware proprietario da parte di Microsoft.
Il curriculum di Fryer parla da solo nel panorama videoludico: entrata nei Microsoft Game Studios nel 1995, ha attraversato l'intera evoluzione della divisione gaming di Microsoft. Dal ruolo di producer nei primi anni fino alla direzione dell'Xbox Advanced Technology Group, passando per la supervisione di esclusive di calibro come Gears of War 1 e 2. Dopo aver guidato progetti chiave come Zoo Tycoon, nel 2012 è approdata in Epic Games come general manager dello studio di Seattle, per poi dedicarsi alla creazione di contenuti su YouTube dove analizza le dinamiche dell'industria senza filtri.
Il declino dell'hardware proprietario secondo Fryer si manifesta attraverso segnali inequivocabili. I dispositivi brandizzati Xbox ma prodotti da terze parti, come l'ASUS ROG Xbox Ally e il Meta Quest S3 Xbox Edition, rappresenterebbero la prova tangibile di questa transizione. "Ovviamente, in quanto una dei membri fondatori del team Xbox, non sono soddisfatta della situazione attuale", ha dichiarato nel suo ultimo video. "Non mi piace vedere tutto il valore che ho contribuito a creare venire lentamente eroso".
La strategia di Microsoft, nell'analisi della veterana dell'industria, punterebbe a una concentrazione totale sul servizio Game Pass, abbandonando progressivamente l'ambizione hardware. Questa visione trova conferma nelle scelte commerciali recenti, come il prezzo di 80 dollari fissato per The Outer Worlds 2, che secondo Fryer servirebbe a spingere i consumatori verso l'abbonamento mensile piuttosto che verso l'acquisto diretto.
"Personalmente, penso che l'hardware Xbox sia morto", ha affermato senza mezzi termini Fryer. "Il piano sembra essere quello di spingere tutti verso Game Pass. E sia chiaro, ha molto valore. Forse è per questo che hanno deciso di far pagare 80 dollari The Outer Worlds 2... Ma chissà, forse funzionerà". Questa provocazione diretta tocca il cuore della questione: Microsoft starebbe orchestrando una transizione silenziosa ma inesorabile verso un modello di business completamente diverso.
Il giudizio di Fryer sul catalogo attuale di Xbox rivela una dicotomia interessante tra il successo nel recuperare il passato e l'incertezza sul futuro. "Xbox ha un catalogo ampio. Il remake di Oblivion è stato chiaramente un enorme successo, e possono continuare ad affidare questo tipo di lavori a studi esterni", ha osservato, riconoscendo la capacità di Microsoft di valorizzare il proprio patrimonio videoludico storico.
Tuttavia, le sue perplessità emergono quando si tratta di guardare avanti: "Ma qual è il piano a lungo termine? Dove sono i nuovi successi? Cosa farà sì che le persone si interessino ancora a Xbox tra 25 anni?". Queste domande toccano il nodo cruciale della sostenibilità a lungo termine di una strategia basata principalmente su un servizio di abbonamento e sul recupero di proprietà intellettuali del passato.
L'unico barlume di speranza nelle parole di Fryer riguarda titoli come Clockwork Revolution, mostrato durante i recenti showcase Microsoft. "Sono rimasta entusiasta nel vedere Clockwork Revolution durante lo showcase, ma sarà sufficiente? Hanno dell'altro da offrire?", si è chiesta, lasciando trasparire un cauto ottimismo temperato da anni di esperienza nell'industria.
Il 2025 rappresenta un momento di verità per Xbox, coincidendo con il 25º anniversario del brand. Fryer stessa riconosce che "il prossimo anno segna il 25º anniversario di Xbox e sono certa che ci saranno grandi annunci e iniziative per celebrare questo traguardo". La speranza è che Microsoft possa finalmente chiarire la propria visione strategica: "Forse sarà l'anno in cui la nebbia si diraderà e tutti riusciremo a cogliere la bellezza di questi nuovi annunci".
Le considerazioni di una figura così centrale nella storia di Xbox offrono una prospettiva unica su una trasformazione che potrebbe ridefinire completamente il concetto stesso di console gaming. Mentre Microsoft continua la sua marcia verso un ecosistema gaming distribuito su multiple piattaforme, resta da vedere se questa evoluzione rappresenti davvero il futuro dell'intrattenimento digitale o l'abbandono di un'identità che ha caratterizzato oltre due decenni di innovazione nel settore.