Il direttore marketing di Medal of Honor, Craig Owens, ritiene che la polemica nata dalla presenza dei Talebani nella modalità multiplayer (In Medal of Honor puoi fare il Talebano, è scandalo) sia frutto di una vecchia generazione che non capisce i videogiochi. Secondo Owens, l'uso di questa fazione armata è stato tolto dal contesto del videogioco, i media hanno recepito questo messaggio come "giocate con i Talebani e ammazzate i soldati degli Stati Uniti".
Inoltre, nel corso dell'intervista a Joystiq, ha proseguito dicendo che il blocco della vendita nella basi militari non ha fondamenta su cui poggiarsi, data la decisione di rinominare l'alleanza Talebana (Talebani esclusi da Medal of Honor, EA arretra) in una non precisata forza d'opposizione.
Medal of Honor
"Cambiando il nome abbiamo scelto un termine usato sia dai militari che dai nostri rivali" prosegue Owens, "tuttavia il blocco delle vendite all'interno delle basi militari non è stato revocato" (Medal of Honor troppo traumatico per i militari USA).
Secondo il direttore marketing di Danger Close Games, la beta di Medal of Honor è stata giocata da mezzo milione di persone, indossando i panni dei Talebani e uccidendo i soldati Statunitensi, e nessuno si è lamentato.
"Le persone che non giocano ai videogame continuano a pensare che siano prodotti per dodicenni, che siano soltanto poco più che giocattoli e che non riescano a raccontare una storia, proprio come farebbe un film", ha concluso Owens.
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Della stessa opinione il caporale Aaron Hostutler, che ha etichettato "poco lungimirante" la decisione di proibire le vendite. "In Call of Duty Modern Warfare 2 si può giocare con le forze di diversi paesi e spesso si gioca contro e si ammazzano i Marine, o i nostri alleati" ha puntualizzato Hostutler, "non capisco in che modo Medal of Honor sia differente."
Inoltre, il caporale ha aggiunto che, secondo lui, la decisione di proibire la vendita del gioco nelle basi militari sia stata presa da un comandante che non gioca ai videogame e che non è al passo coi tempi.
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Il controsenso è che Medal of Honor, in uscita oggi negli Stati Uniti e il 15 ottobre nel nostro paese, è stato realizzato col supporto dell'esercito Statunitense, che ha garantito agli sviluppatori l'accesso alle armi, ai veicoli, alle basi militari e ha permesso perfino la collaborazione dei soldati, per aumentare il livello di realismo. Evidentemente non "sapevano" dell'esistenza della modalità multiplayer.