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Pokémon Spada e Scudo | Recensione

Ecco a voi la nostra recensione di Pokémon Spada e Scudo, la nuova avventura dedicata alle creature tascabili di Game Freak per Nintendo Switch.

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a cura di Francesco Pardini

In sintesi

Pokémon Spada e Scudo sono i nuovi capitoli dedicati alla serie di mostriciattoli tascabili sviluppata da Game Freak.

Pokémon Spada & Scudo sono stati forse i giochi più attesi dell’epoca recente di questo brand per molti motivi: primo su tutti il cambio di console, un delicato passaggio di consegne fra una console prettamente portatile come il 3DS - erede della tradizione che fu del GameBoy - a Nintendo Switch, console tutto fare - portatile e non -. Per l’aspettativa di dover a tutti i costi soddisfare dopo l’uscita dei criticati Ultra Sole & Ultra Luna, capitolo conclusivo dell’epoca a doppio schermo, senza dimenticare la curiosità attorno alla nuova meccanica, le forme Dynamax e Gigamax, da incastonarsi in un quadro competitivo che sempre più sta prendendo piede per questo brand, a maggior ragione nel nostro paese, pioniere da questo punto di vista. Nonché per la criticata scelta di tagliare il numero di Pokémon presenti nel Pokédex, che ha fatto storcere il naso a molti.

Come da qualche anno a questa parte purtroppo, questi titoli Pokémon sono usciti avvolti da un mix di entusiasmo contagioso e pessimismo cosmico, andiamo a vedere insieme quale delle due anime secondo me abbia ragione di prevalere e perché.

La storia intorno a Galar

Sin dalle prime ore di gioco i titoli si distinguono subito dalle classiche guide lines dei giochi Pokémon: nessun professore ad accoglierci nel suo laboratorio e a spiegarci il fantastico mondo dei mostri tascabili, bensì subito una grande sfida fra il campione della regione di Galar (la regione di ambientazione del gioco) ed il suo sfidante/rivale, il tutto da godersi rigorosamente sullo smartphone del protagonista come da tradizione in questo terzo millennio.L’avventura comincia a ritmo serrato, con la classica ardua scelta di quale primo compagno di viaggio adottare, se il tipo erba, acqua o fuoco, in un mix, qua sì, di tradizione e rinnovamento.

La sensazione dopo un’ora di gioco è quella di stupore per non essersi accorti di aver giocato cosi tanto con la voglia di voler andare avanti mettere più a fuoco uno dei punti focali della storia dei titoli, tirato fuori dopo pochi minuti di gioco: l’origine e l’identità di Zacian o Zamazenta, il leggendario simbolo a seconda propria versione di gioco. Ed è qua che voglio sottolineare uno dei punti di forza di questo titolo, ossia la capacità di immergere il giocatore con una trama da gustarsi passo passo e non banale come capitato purtroppo in alcuni dei recenti titoli per 3DS.

Un quadro complesso quello che si va a comporre a Galar fra la leggenda attorno ai due Pokémon icona di Spada & Scudo e il Presidente Rose, potentissimo imprenditore dell’industria energetica della regione e mecenate del circus competitivo di Galar, organizzato con Stadi e Capipalestra, il tutto con il fenomeno Dynamax sullo sfondo a fare da protagonista nelle lotte negli stadi, come fonte di energia e di curiosità narrativa per il giocatore. Molti i personaggi introdotti e sviluppati, a partire da Dandel, il super campione della regione di Galar, acclamato come una vera e propria star nella regione, a Hop, il fratello minore di Dandel e nostro rivale e compagno di viaggio per la Regione, fino a Beet – il nostro rivale – a Sonia, l’assistente della professoressa Flora, che vedremo maturare nel corso dell’avventura indagando, spesso insieme ai due rivali protagonisti, sul fenomeno Dynamax e sull’origine e l’identità dei Leggendari di Galar, assistendo anche a un vero e proprio passaggio di consegne in corso d’opera. Insomma, finalmente una trama e dei personaggi adatti anche ad un pubblico più maturo.

Il fenomeno Dynamax e Gigamax!

In determinati punti della regione di Galar sono stati costruiti gli stadi della regione. In essi scorre un’energia misteriosa che consente ai propri Pokémon di mettere in atto quello che gli abitanti della regione chiamano “evoluzione Dynamax”. Queste ingigantiscono i nostri mostri tascabili, facendoli diventare enormi, sviluppando nel contempo i propri poteri competitivi, espressi all’atto pratico con un aumento dei punti salute e con l’introduzione delle “mosse dynamax”, con effetti e potenza superiore a quelle originali del Pokémon. Il tutto dura 3 turni di lotta, una volta conclusi si torna alla normalità.

Una notevole rivoluzione per una scena competitiva abituata a Mega Evoluzioni e mosse Z, rispettivamente meccaniche introdotte in sesta e settima generazione e adesso spazzate via da una meccanica che potremmo definire riassuntiva delle due: modifica dell’aspetto appartenente alle Mega Evoluzioni, ora caratteristica delle forme Gigamax, e potenza delle mosse aumentata, caratteristica delle abilità Z, adesso esclusiva delle mosse Dynamax.Il tutto però con un maggiore equilibrio ed uno sbilanciamento ridotto che i giocatori competitivi si augurano possa mettere un freno al dilagare dei danni dei metagame recenti. Interessante anche la differenziazione fra Dynamax e Gigamax. Quest’ultime sono esclusive solo di alcune specie di Pokémon e differiscono dalle prime per un cambiamento anche nella forma del Pokémon Gigamax, non solo più grande e diverso dall’originale, ma anche con disposizione delle particolari mosse Gigamax diverse dalle omologhe mosse Dynamax e con un effetto secondario spesso particolare ed unico.

Un modo per aggiungere alla medesima meccanica qualche pizzico di novità e di strizzare l’occhio al comparto marketing e merchandising del brand, potendo quindi dare sfoggio di forme esclusive per Pokémon simbolo come Charizard, Pikachu, Eevee, Meowth e Snorlax su tutti.

Terre selvagge e Raid un nuovo modo di esplorare!

Un’altra novità portata in dote da Pokémon Spada & Scudo è la presenza a Galar delle “Terre Selvagge”, particolari aree esplorabili sin dalle prime ore di gioco e spesso e volentieri cuscinetto fra le varie fasi di spostamento per la regione, dove è possibile dedicarsi alla cattura di Pokémon delle specie più disparate, il tutto esplorandole in modalità open world controllando la telecamera con il doppio asse analogico.

Nelle terre selvagge è inoltre possibile eseguire dei “Raid Dynamax”, affrontando in determinati punti contrassegnati da una luce verticale rossa alcuni Pokémon in forma gigante, in vere e proprie battaglie 4 vs 1, analogamente a quanto possibile su Pokémon GO, avendo poi la possibilità di catturare il Pokémon Dynamax eventualmente sconfitto e di raccogliere un bottino interessante composto di oggetti legati al competitivo e delle particolari nuove caramelle rare, essenziali per poter livellare velocemente i propri Pokémon, oppure nuovi tipologie di macchine tecniche per poter insegnare nuove mosse ai propri mostriciattoli. Nelle terre selvagge non è difficile trovare nel corso dell’avventura anche Pokémon di 15-20 livelli superiori ai propri, spesso da evitare e difficilmente catturabili in virtù del limite alla cattura per livelli, introdotto con l’acquisizione di nuove medaglie nel corso della storia. Sono molto curioso di vedere come le terre selvagge, che sono sicuramente un’ottima idea, vengano migliorate e modificate nel corso dei futuri titoli della serie.

Un gioco per il competitivo?

Come non ho mai nascosto, ho sempre pensato che Pokémon Spada & Scudo siano due giochi che siano stati fatti e pensati per migliorare il comparto competitivo del brand, invogliando anche tramite una trama incentrata sulle lotte e sugli stadi, il casual gamer a vedere Pokémon anche come un gioco che possa stupire da questo punto di vista. Da giocatore competitivo di lunga data non posso che esserne contento e devo dire che anche giocando ho percepito la voglia di eliminare totalmente o parzialmente molti degli ostacoli per un giocatore interessato all’ambito torneistico. In Pokémon Spada & Scudo infatti, il livellamento dei Pokémon, primo step per la somministrazione dei Tappi d’argento ed oro, per portare al massimo una data IV, è davvero molto agevole e veloce. Anche il farming dei pokédollari è molto rapido con la conseguente possibilità di acquisto di oggetti propedeutici all’allevamento competitivo dei Pokémon reso decisamente più abbordabile.

Per non parlare dei nuovi Pokémon, ognuno con una caratteristica, abilità, o mossa che li renda appetibili per una applicazione bellicosa; in quest’ottica assume senso anche quello che forse insieme alla grafica, di cui parleremo più avanti, è stato il punto più criticato per questi due titoli ossia il taglio del Pokédex. Nella mia opinione personale, aggiungere altri Pokémon senza tagliare altre specie con una meccanica centralizzante come quella Dynamax, già di per sé fonte di imprevedibilità per la possibilità di poter Dynamaxare qualsiasi Pokémon della propria squadra senza l’assegnazione di chissà quale oggetto particolare, avrebbe soltanto fatto si che fosse la casualità e non l’abilità a fare da padrona, andando quindi inevitabilmente ad uccidere il comparto competitivo nel medio termine. Dobbiamo ricordarci infatti che spesso e volentieri, nella storia di qualsiasi gioco competitivo, una platea troppo ampia di combinazioni e pedine utilizzabili fa sì che l’effetto “carta forbice sasso” abbia la meglio. Sarà stato questo il motivo di questo taglio del Pokédex? Non dobbiamo dimenticarci lo slogan storico di questo brand: “Gotta Catch’em All!” ossia “Catturali Tutti!”.

In questo gioco, catturarli tutti non sarà difficile, al contrario, sarà impossibile. Proprio per questa scelta da parte di Game Freak quella di non inserire in questi titoli tutti i mostriciattoli tascabili delle vecchie generazioni, per favorire l’ingresso graduale di nuovi giocatori senza che debbano imparare a conoscere l’elevato numero della totalità dei Pokémon raggiunti con questa ottava generazione. Una scelta quindi in favore di una nuova plausibile fetta di giocatori che ha però scontentato una considerevole frangia della vecchia guardia, abituata a poterli appunto “Catturare tutti!”.

Personalmente penso che si sarebbero potuti introdurre tutti per accontentare giustamente i più affezionati per poi evitare che appunto il neo-giocatore di Pokémon partisse con un gap generazionale, facendo in modo ai tornei che si potesse giocare solo una ristretta cerchia di essi. Ma chissà che questa politica, peraltro già utilizzata in passato, non possa vedersi applicata in futuro.

Un mondo di gioco da rivedere

L’altro tasto dolente è sicuramente la grafica del gioco, che alterna dei momenti di stupore per il giocatore, con dei veri e propri capolavori grafici come Bosco Brillabirinto o alle maestose città, a momenti dove l’idea che si sarebbe potuto fare di meglio è forte e sincera. Alcune animazioni delle mosse sono rimaste indietro, alcuni modelli 3D non convincono, gli sfondi delle lotte coi sottoposti nelle palestre sono un po’ troppo stilizzate e l’effetto pop-in di comparsa/scomparsa dei personaggi all’orizzonte man mano che ci si avvicina/allontana sono delle note che stonano con il giudizio finale.

Non sarò certo io, infine, a svelarvi l’importanza di una colonna sonora per un film, una serie TV o come nel nostro caso, un videogioco. Da questo punto di vista, devo dire che Pokémon Spada & Scudo non hanno niente da invidiare a nessuno dei titoli precedenti e se non li metto sul gradino più alto è perché l’amore per le colonne sonore di Rubino & Zaffiro è personalmente falsato emotivamente dalla mia esperienza personale. Le musiche di sottofondo sanno cullare il giocare, alternando uno stile celtico, che chiamerei proprio Galariano, ad uno più moderno e ritmato come quello delle lotte negli stadi contro i Capipalestra. Lo score originale dei leggendari è qualcosa di meraviglioso ed adatto al momento epico del loro incontro.

Voto Recensione di Pokémon Spada e Scudo - Nintendo Switch


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Storia matura e appassionante

  • - Colonna sonora di altissimo livello.

  • - Adatto a qualsiasi tipo di giocatore.

  • - Le nuove meccaniche Dynamax e Gygamax sono molto interessanti.

Contro

  • - Tecnicamente deludente

  • - La mancanza del Pokèdex nazionale potrebbe infastidire i giocatori più affezionati.

Commento

Pokémon Spada & Scudo, giochi di ottava generazione della saga Pokémon, sono due esperienze che a mio parere hanno saputo innovare e rinnovare il mondo dei mostriciattoli tascabili seppur con qualche aspetto migliorabile. L’obiettivo appare ben chiaro: mantenere la già nutrita comunità di appassionati ed aprirsi ad una possibile platea di nuovi giocatori da invogliare. Il taglio del Pokédex in questo senso può agevolare il procedimento ma allo stesso tempo rappresenta un rischio molto alto di scontentare una parte più accanita dei fan Pokémon. Il ritorno dei capopalestra, dopo la (infelice!?) parentesi di UltraSole & UltraLuna, la nuova meccanica Dynamax/Gigamax e una trama appassionante galvanizzata da un’ottima colonna sonora sono tutti punti di forza di un gioco che deve però fare i conti con un comparto tecnico claudicante e decisamente sottotono che tuttavia non influenza uno dei viaggi Pokémon più interessanti e divertenti di sempre.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Pokémon Spada e Scudo - Nintendo Switch

Pokémon Spada e Scudo - Nintendo Switch