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Ride 4 | Recensione della versione per PlayStation 5

Dopo alcune settimane di attesa, ecco per voi la nostra recensione di Ride 4 per PlayStation 5. La seconda produzione, in salsa next-gen, di Milestone.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Pubblicato il 21/01/2021 alle 09:00 - Aggiornato il 28/01/2021 alle 09:29
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  • Pro
    • - Gameplay estremamente simulativo.
    • - Trasuda passione da ogni pixel.
    • - Modelli delle moto molto curati e altamente personalizzabili.
    • - Appagante sia per neofiti che per amanti del genere.
    • - Ottime performance su PlayStation 5
  • Contro
    • - Tecnicamente sottotono.
    • - L'assenza di elementi di contorno inizia a farsi sentire.

Il verdetto di Tom's Hardware

8

Ride 4, a scanso di equivoci, è il miglior capitolo della serie realizzata da Milestone e nella sua versione per PlayStation 5, raggiunge quella solidità delle performance che gli permette di brillare fra i simulatori di guida a due ruote. Un impianto ludico, simulativo e votato al realismo, regalerà grandi soddisfazioni agli appassionati e l'ottima cura nei dettagli delle moto, oltre alla profonda personalizzazione di queste ultime, sono la, cosiddetta, ciliegina sulla torta. Ciò che fa storcere il naso è la componente tecnica che, ancora, soffre di qualche limitazione che sarebbe da eliminare nelle prossime iterazioni della serie. Aggiungiamoci la scarsità di elementi stilistici di contorno e ci ritroviamo con un pacchetto di, indubbio, valore che, però, non riesce a raggiungere l'eccellenza sotto ogni punto di vista.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Ride 4 - PlayStation 5

Ride 4 - PlayStation 5

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In questo inizio 2021, il team italiano di Milestone si è prodigato a proporre le sue produzioni più recenti sulle console di nuova generazione. Ecco, quindi, che analogamente a quanto visto con MXGP 2020, anche Ride 4 si appresta ad approdare su PlayStation 5, Xbox Series X e Series S, con una versione migliorata tecnicamente su numerosi aspetti e pronta a perpetrare l'importante obiettivo del team di sviluppo: proporre, agli appassionati di motociclette, una produzione di riferimento in cui il giocatore possa percepire la propria crescita come pilota grazie a uno stile di guida in grado di unire realismo e accessibilità.

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Diventare Campioni

Una volta avviato Ride 4, e dopo le canoniche brevi cinematiche di presentazioni, ci troviamo di fronte a dei menù completi ed essenziali che, mentre navighiamo tra le varie scelte, ci mostrano i modelli in tre dimensioni delle moto in nostro possesso, comodamente parcheggiati in officina. Il plateau di modalità di gioco disponibili è quello tipico delle produzioni del genere: potremo imbarcarci nella modalità carriera, optare per una gara singola, sfidare altri piloti online od occuparci di personalizzare le nostre moto, e il nostro pilota, acquistando nuova componentistica, elaborando i veicoli o dilettandoci con un editor alquanto versatile. Il cuore pulsante dell'esperienza offerta da Ride 4 è, ovviamente, la modalità carriera, la quale si presenta ben strutturata in termini contenutistici, seppur priva di orpelli stilistici. La campagna per giocatore singolo, difatti, non si cura di  dare il benvenuto al giocatore con eccessivi convenevoli, immergendolo subito nella scalata attraverso le tre leghe: regionale, mondiale e finale.

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Il copione proposto da Ride 4 percorre, pedissequamente, gli standard del genere motociclistico offrendoci una ciclicità composta da: vincere competizioni, guadagnare punti, sbloccare nuove gare e ottenere crediti necessari per acquistare, e conseguente personalizzare, nuovi motocicli. Le corse si suddividono in patenti, caratterizzate da prove di vario tipo in grado di mettere in difficoltà anche il pilota più scaltro, corse contro il tempo, gare classiche e le nuove corse di endurance, competizioni molto lunghe in cui le fermate ai box e il cambio delle gomme possono risultare determinanti. Gli eventi presenti in Ride 4, inoltre, si suddividono in competizioni nelle quali potremo usare i veicoli che più ci aggradano e in altre gare, utili a variare l'esperienza di gioco, dove dovremo utilizzare delle moto predefinite.

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Ride 4, in buona sostanza, offre una progressione interessante, che viene intacata solo dalla, quasi, totale assenza di qualsivoglia elemento di contorno. È interessante vedere come, nelle fasi iniziali della carriera, sia possibile scegliere tra tre contesti completamente differenti, quali la Lega europea, quella asiatica o quella americana, ognuno dei quali caratterizzato da tipologie di veicoli e di tracciati parecchio differenti fra loro. Così come si rivelano ben confezionate le dinamiche di sponsorizzazione, dei gradi di affinità con determinate tipologie di veicoli e una serie di bonus, ed eventi, unici legati ad esse. L'unica nota stonata è proprio questa ferma volontà di mantenere la totalità dell'attenzione sul susseguirsi delle gare, se non per qualche passaggio obbligatorio in un'officina eccessivamente spoglia, senza alcun elemento estetico di contorno. Non stiamo parlando di fantomatiche trame ma un basico insieme di elementi di contorno atti a contestualizzare meglio l'esperienza e a immergere, maggiormente, il giocatore in questa scalata al successo virtuale.

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Sulle altre modalità di gioco offerte da Ride 4 c'è be poco da aggiungere: la modalità gara singola semplicemente permette di affrontare una singola tipologia di competizione personalizzandola sotto ogni aspetto, il multiplayer offre le classiche gare multigiocatore (migliorate in termini di stabilità grazie a dei server dedicati), mentre la modalità Race Director offre al giocatore la possibilità di creare il proprio, personalissimo, evento gestendone ogni dettaglio. Per quanto riguarda la personalizzazione della moto e del pilota avremo a disposizione un buon ventaglio di opzioni. Potremo decidere il sesso del nostro corridore, potremo acquistare svariati modelli di moto dal concessionario e avremo la possibilità di intervenire su numerose componenti del nostro mezzo andando a ritoccare motore, trasmissione, freni e quant’altro. L’editor ci permetterà poi di personalizzare a fondo livree, caschi, tute ed adesivi per regalare un aspetto unico al nostro alter ego virtuale.

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Tutti In Sella

I passi in avanti, compiuti da Milestone con Ride 4, sono evidenti. Oltre al comparto audiovisivo, che analizzeremo meglio successivamente, è stata messa mano su ogni elemento del gioco, puntando al massimo realismo. Grazie alle tecniche del 3D Scan, e del Laser Scan, sono state riprodotte oltre 250 motociclette e 34 tracciati, di cui molti ufficiali, rendendo la visione d'insieme, rispetto alle precedenti iterazioni della serie, molto più naturale e credibile. I circuiti, in particolar modo, appaiono più vivi grazie a un ciclo giorno/notte, e al meteo dinamico, che possono cambiare le sorti della gara in tempo reale. Per farvi un rapido esempio, nella modalità endurance potrebbe capitarvi di cominciare una gara illuminati da un sole cocente e portarla a termine all'imbrunire, accompagnati dal picchiettare della pioggia sull’asfalto.

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L’intelligenza artificiale appare piuttosto curata e in grado di replicare anche comportamenti umani, arrivando persino a sbagliare in momenti cruciali della gara. Per ottenere questo risultato, Ride 4 vede il consolidamento del sistema denominato A.N.N.A., che esordì con MotoGP 19, basato sulle reti neurali e sul machine learning. L’I.A., per spiegarvela in parole semplici, oltre a poter essere impostata manualmente su un livello di sfida a totale scelta del giocatore, imparerà i trucchi e le regole del correre in moto in maniera graduale, sbaglierà in maniera, spiccatamente, umana e in alcuni contesti mostrerà delle risposte alle nostre azioni, o a quelle degli altri concorrenti in gara, a dir poco affascinanti. Lo stile di guida è votato, ovviamente, alla simulazione più pura e richiede una grande precisione nella ricerca della traiettoria e nel giusto dosaggio di freni e gas. Ci sono, però, numerosi aiuti di guida che permettono, ai meno affini alle simulazioni più rigide, di intraprendere un percorso di apprendimento, e miglioramento percepibile gara dopo gara. Per i più esperti, invece, si potrà andare ad agire sui parametri del veicolo, incrementando ulteriormente il realismo dell'esperienza offerta da Ride 4.

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Ride 4 su PlayStation 5

Ride 4 per PlayStation 5 rimane una produzione cross-gen ma l’attenzione verso l’utenza riposta da Milestone è analoga a quella già vista con MXGP 2020. Gli sviluppatori si sono prodigati nell’introdurre una serie di migliorie tecniche che sfruttino le potenzialità del nuovo hardware, rilasciato da SONY lo scorso Novembre, e che si compongono di una risoluzione a 4K dinamici, un frame rate ancorato a 60 fps in tutte le situazioni proposte dal gioco, l'aumento a 20 giocatori per le gare online e un impiego, abbastanza convincente, delle funzionalità esclusive del Dualsense. In merito a queste ultime troviamo un feedback aptico che restituisce tutte le imperfezioni del terreno e le vibrazioni offerte dai diversi tipi di moto, mentre i grilletti adattivi propongono sensazioni difficili da spiegare a parole, offrendo una frizione atta a simulare la resistenza dell’acceleratore, restituendo un controllo del gas molto più naturale e immersivo. In termini, invece, di velocità dei caricamenti, c’è ben poco da eccepire. Ride 4 scaglia, letteralmente, i giocatori sulla linea di partenza in pochissimi secondi, mostrando l’enorme potenziale del passaggio a un sistema di archiviazione a stato solido.

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Dal punto di vista dell’audio, Ride 4 si presenta con un bagaglio di melodie orecchiabili, seppur non memorabili, a fare da sfondo ai menù di gioco, mentre durante le gare gli unici suoni che accompagneranno il giocatore saranno i rombi delle moto, ben riprodotti e galvanizzanti al punto giusto. Certo, si sarebbe potuto aggiungere qualche effetto sonoro per ravvivare maggiormente i tracciati ma è evidente la volontà di simulare il punto d vista di un pilota che difficilmente riuscirebbe a percepire un soave cinguettio di uccellini durante una gara. Per quanto riguarda la grafica il discorso si fa, come da abitudine per le ultime produzioni di Milestone, un po’ altalenante: da una parte abbiamo i modelli poligonali di moto, e piloti, ben realizzati e curati nei minimi dettagli, dall’altra, invece, troviamo un plateau di animazioni poco convincenti e troppo ancorate al passato. Anche per i circuiti vale lo stesso dualismo con scorci magnifici che si alternano a visioni d'insieme spoglie ed eccessivamente statiche. Qualche compenetrazione poligonale completa un quadro buono, ma non ottimo e che meriterà di maggiore attenzione per imporsi nelle prossime iterazioni.

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