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Skull and Bones, il sogno infranto di un pirata | Recensione

La nostra recensione di Skull and Bones, il nuovo gioco a tema piratesco sviluppato da Ubisoft e - finalmente - uscito dopo 11 anni.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Il primo film che io abbia mai visto al cinema è Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma. All'epoca avevo 5 anni e mi innamorai perdutamente nel mondo popolato da Jack Sparrow e compagni (oltre a essere terrorizzata da Davy Jones e Bill Turner), finendo per riguardare nel corso degli anni tutti i film della saga fino a impararli praticamente a memoria. Avendo sognato per gli ultimi 18 di diventare un pirata, dunque, potete ben immaginare quanto fossero alte le mie speranze che Skull and Bones si rivelasse, nonostante lo sviluppo a dir poco travagliato, un ottimo gioco. 

Purtroppo, però, i miei desideri — e quelli di tutti coloro che lo attendevano — non sono stati esauditi, dato che la nuova opera Ubisoft soffre in modo evidente di tutti i problemi incontrati durante lo sviluppo, risultato in un titolo che non solo non è un "Quadrupla A" (qualsiasi cosa significhi), ma che appare incompleto e inesorabilmente retrogrado. Detto ciò, possiamo addentrarci meglio nel mondo di Skull and Bones analizzandolo in questa recensione. 

Tra idee e problemi

Nato ormai 11 anni fa come espansione per Assassin's Creed: Black Flag, trasformato poi in un MMO e poi ancora in un titolo action multiplayer, Skull and Bones ha avuto uno sviluppo tanto travagliato che, nel corso degli anni, ci si è chiesti più volte se sarebbe effettivamente divenuto realtà prima o poi o se sarebbe stato definitivamente cancellato. Negli ultimi tempi, però, sono arrivati dei barlumi di speranza, fino ad arrivare alla conferma che il gioco esisteva e che sarebbe uscito. 

In un panorama dove il simulatore di avventura piratesca migliore sulla piazza è Sea of Thieves, ci si poteva aspettare che Skull and Bones puntasse a eguagliare o addirittura superare il già eccellente titolo Xbox Game Studios. D'altronde, quando ci si immagina una vita da pirati le possibilità sono pressoché infinite: avventurarsi tra i Sette Mari, saccheggiare qualsiasi nave in vista, cercare tesori sepolti, comporre la ciurma perfetta, creare alleanze con altri pirati o immergersi nella politica del 18esimo secolo... insomma, le basi per creare un titolo veramente ricco di contenuti non mancavano. 

Peccato, però, che Skull and Bones non sia tutto questo: la maggior parte del tempo la passerete a comando della vostra nave, muovendovi da un'isola all'altra per ottenere materiali con il denaro o con la forza, mentre i momenti sulla terra ferma si riducono a interazioni con venditori, NPC che forniscono missioni e, ogni tanto, il sotterramento di forzieri del tesoro. Non sguainerete mai la vostra spada — o meglio, non ce la avrete proprio — e non potrete mai entrare nel mondo politico dell'Epoca d'Oro dei pirati, bensì dovrete arrendervi a navigare da una parte all'altra della mappa come una pallina in un flipper. 

Hai comprato il rum?

"Non si può dire che la storia principale di Skull and Bones vi terrà sul bordo della sedia dall'emozione"

All'inizio dell'avventura vi ritroverete improvvisamente capitani di una minuscola imbarcazione con due marinai naufragati come voi e, appena arriverete nell'isola di Sainte-Anne, la "oasi" dei pirati, farete subito la conoscenza di John Scurlock, il boss dei pirati dell'arcipelago, nonché il perfetto stereotipo di quello che rappresenta: un uomo burbero, che pensa solo ai soldi, spesso ubriaco e con ben poco carattere o interesse. 

In ogni caso, le vostre interazioni con lui saranno limitate a conversazioni per ottenere missioni con l'obiettivo di guadagnare la sua fiducia. Come? Prevalentemente affondando navi nemiche (prevalentemente della Compagnia Francese) e saccheggiando qualche villaggio per rubare dei materiali o mappe del tesoro, tornando poi a Sainte-Anne per ricevere i suoi complimenti. Dopo aver ottenuto il suo rispetto vi potrete muovere nel secondo hub pirata, Telok Penjarah, per ripetere pressoché la stessa routine con il capoccia di quella zona, l'Ammiraglio Rahma.

Non si può dire, dunque, che la storia principale di Skull and Bones vi terrà sul bordo della sedia dall'emozione, ma d'altronde il protagonista spesso è un guscio vuoto: la personalizzazione non è molto ampia, potendo scegliere solo tra opzioni già pre-impostate, mentre la sua backstory è inesistente. Diventerete i migliori pirati dei Sette Mari? Probabilmente sì, ma lo farete sentendovi più una nave che una persona vera e propria. 

Mi spiego meglio. Come vi ho già accennato, la maggior parte del vostro tempo durante le partite sarà a bordo della nave, che potrete solamente pilotare, oltre che eseguire azioni del tutto accessorie come far intonare delle canzoni piratesche alla vostra ciurma di NCP o sparare in aria fuochi d'artificio. Non potrete, dunque, muovervi liberamente all'interno dell'imbarcazione, bensì il massimo dell'immersività è rappresentata dal poter utilizzare la visuale in prima persona (cosa che, comunque, non consiglio di fare se non in mare aperto, dato che farete fatica a capire le distanze e pilotarla decentemente). 

Preparate i cannoni!

Durante le vostre lunghe sessioni di navigazione, dunque, dovrete raggiungere certi luoghi per acquistare dei materiali, oppure potrete decidere di saccheggiare a vostro discapito qualsiasi villaggio o nave in cui vi imbatterete... tranne quelle degli altri 19 giocatori all'interno del server, dato che con loro potrete solamente collaborare durante i saccheggiamenti, oppure ignorarli. In ogni caso, per attaccare avrete a disposizione cannoni da tutti e quattro i lati della nave, che spareranno in base alla vostra posizione, ognuno con tempi di cooldown da rispettare, mentre potrete anche decidere di ripararvi semplicemente dagli attacchi nemici.

La criticità principale dei combattimenti in Skull and Bones è rappresentata dal fatto che sia gli abbordaggi delle navi avversarie che i saccheggiamenti dei villaggi avvengono solamente tramite una breve cut-scene, eliminando la soddisfazione nello star veramente derubando qualcuno in modo piratesco. Il PvP, invece, subentra più avanti nel gioco, permettendovi di scegliere tra diversi eventi, collaborando o distruggendo gli altri giocatori per ottenere o mantenere il controllo di basi e guadagnare bottini di denaro e risorse. 

Gli eventi PvP sono, senza dubbio, tra gli elementi più interessanti di Skull and Bones e soprattutto del suo endgame: anche se al momento sono molto sbilanciati, facendovi trovare con giocatori anche di 5 livelli di differenza dal vostro, e presentano non pochi bug, le meccaniche di insediamenti e rotte commerciali vi permetteranno di costruire maggiormente il vostro impero. Ciò sarà possibile grazie a una valuta ottenibile solo tramite questo sistema, rendendo le avventure in mare più ansiogene e stimolanti. 

A cosa vi serve questa valuta particolare, chiamata "Pezzi da Otto"? Esattamente come quella comune, a comprare oggetti estetici o equipaggiamento per la nave, trasformando, dunque, anche l'endgame in un grande grind. Insomma, se Ubisoft vuole mantenere i giocatori attivi dovrà aggiungere maggiori attività nelle prossime stagioni per rendere il gameplay più variegato, soprattutto per coloro che hanno giocato abbastanza per arrivare fino a quel punto.

Costruire un LEGO

"Inizialmente tutto vi sembrerà molto lento e macchinoso"

Una cosa, infatti, è certa: Skull and Bones vi farà sudare ogni passo in avanti nella vostra scalata da capitani in erme a pirati provetti. Per fabbricare ogni pezzo della nave, dai cannoni fino alla protezione per la prua, vi servirà lo specifico progetto, acquistabile da negozianti sparsi per la mappa. Dovrete, quindi, imbarcarvi in viaggi anche molto lunghi per arrivare in tale luogo e ottenerlo, per poi effettuarne altri ancora per accaparrarvi tutte le risorse necessarie per costruirlo. Fortunatamente ad accorciare questo iter vi sono i viaggi rapidi, disponibili, però, solo verso avamposti già scoperti e a pagamento. 

Inizialmente tutto vi sembrerà molto lento e macchinoso e, anche se col progredire dei livelli i tempi e le fatiche si accorceranno un po', la struttura rimarrà sempre la stessa: ci sarà un certo materiale od oggetto di cui avete bisogno, salperete verso la destinazione, lo otterrete con le buone o cattive maniere e tornerete indietro per farlo. Per quanto sia divertente costruire pezzo per pezzo la nave dei vostri sogni, dandole l'aspetto che desiderate e decidendo se prediligere forza in attacco o in difesa, è inutile dire che subentri ben presto una certa ripetitività nell'eseguire più e più volte le stesse azioni.

Il comparto tecnico come una marea

Dopo svariate ore di gioco, pur di rendere le traversate meno noiose, ho iniziato a mettermi le cuffie e riprodurre la mia playlist nelle orecchie; uno stratagemma che ha funzionato per rendere le missioni più piacevole, permettendomi anche di godere maggiormente dei panorami a dir poco evocativi che Ubisoft è riuscita a generare. La resa dell'acqua di Skull and Bones, infatti, è a dir poco eccellente, mentre ammirare i paesaggi nelle diverse ore della giornata e con condizioni atmosferiche differenti è molto suggestivo, ricreando la perfetta atmosfera settecentesca.

Sarebbe stato bello se in tutta l'opera il comparto tecnico avesse la stessa qualità, mentre, ahimè, ciò non si è avverato: appena si scende dalla nave gli insediamenti in giro per la mappa sono anonimi e privi di punti di interesse, mentre lo stesso personaggio principale presenta una grafica poco realistica e più adatta al periodo iniziale di sviluppo del gioco che al 2024. 

Infine, da nominare per chiudere la parentesi sul comparto tecnico sono le due modalità grafiche presenti su PS5, ovvero le classiche Qualità con 30FPS e Prestazioni con 60FPS. La seconda, almeno nella mia esperienza, si è rivelata la migliore per mantenere delle performance più stabili, a netto, ovviamente, di una riduzione dei dettagli riscontrabile soprattutto nei momenti di navigazione. 

Voto Recensione di Skull and Bones


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Sistema di progressione della nave soddisfacente...

  • Paesaggi suggestivi durante la navigazione, ma...

Contro

  • ... anche se ben presto ripetitivo

  • ... con traversate troppo lunghe che sfociano inevitabilmente nella noia

  • Comparto tecnico altalenante

  • Interazioni a terra ridotte all'osso

  • Narrativamente poco ispirato

Commento

Skull and Bones non solo non è il "quadrupla A" promesso da Ubisoft, e non è nemmeno un gioco capace di far vivere il sogno piratesco di tutti coloro che hanno sempre sognato di poter comandare una nave dalla bandiera nera. È un titolo che soffre del suo stesso sviluppo, presentando delle meccaniche open world banali e ripetitive e immergendo il giocatore in una narrazione poco ispirata, partendo proprio dal suo protagonista senza anima. Nonostante la resa visiva durante le traversate sia eccellente, queste sono spesso talmente lunghe da innescare la noia, mentre i momenti a piedi ridotti all'osso ci fanno quasi sentire come se noi fossimo la nave anziché una persona vera e propria. Nonostante ciò, non lo bocciamo completamente per la soddisfazione provocata dal veder la propria nave dei sogni prendere vita, per l'endgame con eventi PvP divertenti e per le possibilità di aggiungere nuovi contenuti che Ubisoft ha nel corso delle prossime stagioni.  

Informazioni sul prodotto

Immagine di Skull and Bones

Skull and Bones