Stellar Blade | La nostra prova prima della recensione

Stellar Blade, al netto di tutto il chiacchiericcio che ha accompagnato la sua protagonista, pare essere una potenziale sorpresa da tenere d'occhio

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a cura di Andrea Maiellano

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First reaction: Shock! Perdonatemi per il meme fuori tempo massimo ma non ho trovato modo migliore per farvi capire le mie sensazioni nei confronti di Stellar Blade, dopo la prima ora di gioco. 

Mi aspettavo, in tutta onestà, un miscuglio fra l’Action Stylish, e le costanti allusioni sessuali, di Bayonetta e le atmosfere di Nier Automata. Un action caciarone, ma non per questo meno tecnico, dove falciare senza tanti pensieri orde infinite di nemici prima di ritrovarsi di fronte all’immancabile boss di fine livello, il tutto adornato da astuti giochi di camera atti a mostrare costantemente le forme della protagonista.

Invece, con non poco stupore, mi sono ritrovato di fronte una produzione decisamente diversa, poco impegnata nel mostrare costantemente le forme della protagonista e molto più concentrata nel mettere in campo un combat system che, almeno nella manciata di ore che ho potuto provare, si è rivelato discretamente tecnico e ben rifinito nella sua ossatura.

 

Settimo membro dell’Unità Aerea

In un futuro imprecisato, la Terra è stata conquistata da una razza di mostri chiamata Naytiba. L’invasione ha portato gli abitanti del globo terrestre a trasferirsi nelle colonie spaziali, ma quando oramai si pensava che il genere umano avesse gettato la spugna, i terrestri hanno deciso di dichiarare guerra ai Naytiba per riconquistare il pianeta. 

In uno dei numerosi tentativi di assalto alla Terra, tutti i membri dell’Unità Aerea, di cui fa parte anche la protagonista Eve, si ritrovano a dover compiere un atterraggio d’emergenza, ritrovandosi separati.

Eve, assieme alla sua amica Tachy, cercherà di ricongiungersi al resto dell’Unità Aerea ma una serie di sfortunati eventi porterà la giovane protagonista a ritrovarsi privata di tutte le sue compagne, abbandonata sul pianeta Terra e con un giovane predone di nome Adam, come unico supporto per portare a termine la sua missione, ovvero eliminare i capi della razza Naytiba e mettere fine all’invasione. 

Un incipit tanto semplice, quanto volutamente criptico in alcuni aspetti della trama, che si pone l’obiettivo primario di fare da scenografia a uno dei tutorial meno coinvolgenti a cui abbia partecipato da un po’ di tempo a questa parte.

Sia chiaro la colpa non è né del gameplay, né tantomeno della spettacolarizzazione messa in scena dal team di Shift Up, quanto più da un susseguirsi di situazioni altamente adrenaliche che mal si sposano con un combat system che, almeno nellle fasi iniziali di gioco, risulta più posato e ragionato, rendendo meno frenetica una sequenza che spinge fortissimo proprio sul soverchiare il giocatore di esplosioni, sangue e momenti dall’alto tasso adrenalinico. 

Niente di male, sia chiaro, però dopo decine di anni spesi assieme agli action game mi ha fatto semplicemente strano ritrovarmi di fronte a un tutorial che sembra non provarci nemmeno a mettere il giocatore nel vivo dell’azione, facendolo sentire per qualche istante alla pari di una divinità.

Terminato il prologo, però, tutto prende una piega ben diversa e Stellar Blade inizia a convincere sotto molteplici aspetti, a partire proprio dal combat system. 

La forza non è nulla senza controllo

Eve può, come da tradizione, effettuare attacchi leggeri, pesanti, eseguire abilità speciali, parare e deflettere i colpi, ma a differenza di un Action Stylish, che comincia subito ingranando l’acceleratore, in Stellar Blade gli sviluppatori hanno optato per far percepire al giocatore l’inesperienza della combattente sul campo di battaglia, almeno rispetto alle sue compagne d’armi, rendendo di fatto i primi combattimenti decisamente più ragionati della media di action disponibili la fuori, imponendo al giocatore di leggere i pattern nemici, parare quando necessario, imparare a schivare e attaccare quando si presenta l’occasione. 

State tranquilli, non è un Souls, ma l’attenzione rivolta all’ossatura del combat system di Stellar Blade mi ha sorpreso in positivo. Eve, ha a disposizione uno scudo, oltre alla canonica barra della vita, più colpi subirà, più lo scudo calerà e i danni ricevuti saranno maggiori.

Lo stesso, però, si applica anche ai nemici, imponendo al giocatore di abbassare rapidamente lo scudo degli avversari per fare danni ingenti e non portare troppo per le lunghe gli scontri più impegnativi.

Gli avversari, inoltre, presentano anche una barra dell’equilibrio (qui indicata con dei dot gialli) la quale, una volta esaurita, li farà barcollare, rendendoli vulnerabili a un attacco devastante.

Questa, però, sono solo le fondamenta del combat system di Stellar Blade, in quanto Eve, proseguendo nell’avventura, guadagnerà esperienza e punti abilità che le permetteranno di apprendere nuove manovre evasive, attacchi più potenti e tutta una serie di abilità che promettono di rendere maggiormente frenetici, e coreografici, i combattimenti. Resta indubbio, però, che l’aver optato per un approccio più pacato, rispetto al più classico “button smash”, ha reso le prime ore spese con Stellar Blade meno “banali” e indubbiamente più appaganti e divertenti.

Yoko Taro… sei tu?

Per quanto riguarda le fasi esplorative, Stellar Blade, almeno da quanto visto fino a ora, non offre niente di diverso dai tantissimi esponenti del genere che si sono alternati nel corso degli ultimi vent’anni.

Le mappe, seppur la navigazione per raggiungere gli obiettivi primari sia molto guidata, offrono numerosi spazi ampi e favoriscono un approccio esplorativo, celando segreti qua e la e risorse utili per migliorare Eve. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma tutto sembra essere al posto giusto, senza aree inutilmente ampie e senza strade secondarie che non portano a nulla. 

In linea di massima, esplorare mi ha sempre divertito, vuoi per una buona verticalità delle poche ambientazioni viste fino a ora, vuoi per alcuni piccoli segretucci che è stato piacevole scovare vuoi perché non sono incappato in quelle fastidiosissime architetture convolute, per il solo gusto di esserlo. 

Le atmosfere che si respirano sono dannatamente simili a quelle di Nier Automata; non so se è per il drone che segue Eve costantemente, né se è per quella miscela fra ambientazioni post apocalittiche, architetture contemporanee e scorci in cui la natura cresce rigogliosa, ma si percepisce chiaramente l’amore che il team di Shift Up riserba nei confronti di Yoko Taro.

Tecnicamente convincente

È, ovviamente, ancora presto per dirsi soddisfatti, ma se quanto visto fino a ora si rivelerà costante per tutta la durata del gioco, Stellar Blade si rivelerà essere un prodotto molto pulito e ben rifinito. 

Le animazioni facciali dei personaggi sono ottime, le ambientazioni sono ricche di dettagli, pur offrendo un’interattività, o una distruttibilità, molto simile a tutti gli altri esponenti del genere, e l’effettistica risulta molto bella anche quando si decide di sacrificare il comparto grafico in favore dei 60 fps fissi. 

Insomma, pur non essendo “spaccamascella”, Stellar Blade si difende benissimo se messo di fianco ad altri titoli esclusivi di questa generazione di console.

Ho particolarmente apprezzato che il titolo sia completamente doppiato in italiano, e che a differenza di Rise Of The Ronin questa operazione sembra essere stata realizzata da dei professionisti, così come quel poco che ho sentito della colonna sonora mi ha decisamente convinto, ma per tutto quello che concerne un’analisi più dettagliata del comparto tecnico, mi rimetto alla prossima recensione.

Per quanto riguarda, infine, la direzione artistica, vi basti sapere che il sangue scorre a fiumi e che i Naytiba riescono benissimo nel risultare disgustosi, pur mostrando il fianco a una, fin troppo, evidente serie di ispirazioni celebri per quanto riguarda il loro design. 

Ah, e se vi state chiedendo perché non vi ho nemmeno citato i celeberrimi outfit di Eve, sappiate che ci sarà da parlarne parecchio una volta che ci avvicineremo alla data d’uscita, perché anche in questo  aspetto, Stellar Blade ha saputo stupirmi positivamente.