Brandon Adler, direttore creativo di The Outer Worlds 2 (gioco prenotabile su Amazon), ha recentemente rivelato in un'intervista a GamesRadar+ come il team stia deliberatamente diversificando le proprie fonti d'ispirazione. Se da un lato è innegabile che Fallout: New Vegas continui a rappresentare una pietra miliare per il gruppo di sviluppo - lo stesso Adler ammette con ironia che "la gente è probabilmente stanca" di sentirlo ripetere - dall'altro emerge chiaramente la volontà di esplorare territori narrativi e meccanici inediti. La scelta di guardare alla serie Deus Ex come seconda fonte primaria di ispirazione non è casuale, ma riflette una precisa strategia creativa volta a creare un'esperienza più stratificata e complessa.
L'influenza di New Vegas sul DNA di The Outer Worlds era già evidente nel primo capitolo della serie, tanto che molti critici e appassionati lo avevano etichettato come il "New Vegas 2 che Bethesda non ha voluto realizzare". Questa eredità genetica è inevitabile, considerando che Obsidian Entertainment aveva sviluppato proprio quel capolavoro ambientato nel Mojave post-apocalittico. Tuttavia, Adler e il suo team hanno deciso di non limitarsi a replicare una formula vincente, spingendosi verso contaminazioni più audaci e sperimentali.
L'elemento più intrigante di questa nuova direzione creativa risiede nell'incorporazione di elementi ispirati ai capitoli più recenti della saga Deus Ex, specificamente Human Revolution e Mankind Divided. Adler non nasconde la sua ammirazione per questi titoli, che hanno saputo coniugare narrativa fantascientifica complessa con meccaniche di gioco profonde e articolate. La scelta di attingere a questa fonte è importante in un momento storico in cui la serie Deus Ex risulta completamente congelata, senza prospettive concrete di nuovi sviluppi all'orizzonte.
Questa situazione crea un'opportunità unica nel mercato videoludico contemporaneo. Con la saga di Adam Jensen in stato di ibernazione indefinita, The Outer Worlds 2 si posiziona come potenziale rifugio creativo per tutti quegli elementi di gameplay e storytelling che hanno reso memorabili i recenti capitoli cyberpunk. La fusione tra l'approccio post-apocalittico di Fallout e la complessità narrativa di Deus Ex promette di generare un'esperienza videoludica inedita, capace di soddisfare simultaneously diverse nicchie di pubblico.
Il processo creativo descritto da Adler rivela un approccio metodico e consapevole alla costruzione dell'universo di gioco. "Abbiamo preso in esame ogni genere di cosa", spiega il direttore creativo, suggerendo un lavoro di ricerca e analisi che va ben oltre le due fonti principali citate. Questa apertura mentale rappresenta un segnale incoraggiante per un'industria spesso accusata di eccessiva ripetitività e mancanza di originalità.
A questo punto conviene segnare la data di uscita, il 29 ottobre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X e S per verificare se questa ambiziosa sintesi creativa riuscirà a tradursi in un'esperienza di gioco convincente.