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Recensione
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Two Point Museum | Recensione - Un gestionale che ruberà il vostro tempo

Dopo oltre 10 ore di gioco sono pronto a raccontarvi nei minimi dettagli, Two Point Museum, il nuovo titolo della serie Two Point.

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Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Pubblicato il 25/02/2025 alle 15:00
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  • Pro
    • Le spedizioni offrono nuovi spunti al gameplay
    • Tante possibilità di gestione e controllo dei musei
    • Ottimo sistema di progressione dell'avventura
    • Difficoltà molto ben bilanciata
  • Contro
    • Qualche piccola sbavatura nei controlli di costruzione
    • Meno location rispetto ai predecessori

Il verdetto di Tom's Hardware

8.5
Two Point Museum è un gestionale sorprendente, che riesce a innovare la formula dei suoi predecessori senza stravolgerla. La tematica del museo, inizialmente poco convincente, si rivela ricca di spunti e di possibilità. Le spedizioni, la gestione dei reperti, la varietà dei musei e il sistema di progressione rivisto rendono l'esperienza di gioco fresca, appagante e longeva. Non è il gestionale perfetto, e l'ambientazione potrebbe non piacere a tutti. Ma se amate il genere, o se siete semplicemente curiosi di provare qualcosa di diverso, Two Point Museum merita sicuramente una possibilità. 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Two Point Museum

Two Point Museum

Two Point Museum è il nuovo gestionale della serie Two Point dove saremo tenuti a curare una serie di musei.

Sono passati sette anni da quando Two Point Hospital ha riportato in auge il genere dei gestionali tematizzati con il suo stile scanzonato e la sua accessibilità, ispirandosi al popolare e amatissimo Theme Hospital di Bullfrog. Un successo che ha portato all'acquisizione di Two Point Studios da parte di SEGA e che ha portato alla nascita di un vero e proprio franchise. Dopo aver gestito ospedali e campus universitari, la domanda sorgeva spontanea: quale sarebbe stata la prossima sfida? La risposta, Two Point Museum, ha colto molti di sorpresa, me compreso.

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Ammetto di essere stato inizialmente scettico. L'idea di un gestionale di musei non mi entusiasmava particolarmente. Amo visitare i musei, ma gestirli? Non era esattamente in cima alla mia lista dei desideri videoludici. Eppure, la curiosità ha prevalso, e dopo oltre dieci ore di gioco, sono pronto a condividere con voi la mia esperienza.

Un museo per tutti i gusti

Two Point Museum non è semplicemente un "more of the same" del suo predecessore, Two Point Hospital, o di Two Point Campus Sebbene le fondamenta del gameplay rimangano le stesse – costruire, gestire, soddisfare i visitatori e, naturalmente, fare soldi – il nuovo titolo introduce una serie di novità che arricchiscono e diversificano l'esperienza di gioco. La più evidente è la varietà dei musei disponibili. La modalità carriera, infatti, non si limita a un'unica ambientazione, ma propone cinque musei tematici distinti: il Museo della Preistoria, con i suoi dinosauri e fossili; il Museo Acquatico, un vero e proprio acquario con vasche e creature marine; il Museo del Paranormale, dedicato a spettri, fantasmi e fenomeni inspiegabili; il Museo della Botanica, un'oasi verde con piante esotiche e serre; e infine, il Museo dello Spazio, che trasporta i giocatori tra pianeti, stelle e razzi spaziali. Questa diversità è un punto di forza, perché ogni museo presenta meccaniche di gioco, sfide e reperti unici, stimolando la sperimentazione e l'adattamento delle strategie gestionali.

Il cuore pulsante di Two Point Museum è anche una delle sue più importanti novità, ovvero il sistema di spedizioni. Non basta più acquistare oggetti da un catalogo: per arricchire le collezioni, è necessario organizzare vere e proprie spedizioni in giro per il mondo. Ogni museo ha una mappa dedicata con diverse aree da esplorare. Il giocatore può inviare i propri dipendenti – non solo curatori, ma anche inservienti e addetti alla sicurezza – in missione, scegliendo l'equipaggiamento più adatto e preparandosi ad affrontare eventi casuali. Le spedizioni non sono una semplice formalità: hanno un costo, richiedono tempo e comportano rischi, inclusa la possibilità di perdere membri del personale. Tuttavia, rappresentano anche un'opportunità per far crescere l'esperienza dei dipendenti e ottenere reperti rari e preziosi. Una volta rientrati al museo, i reperti possono essere esposti, studiati per ottenere bonus o venduti in caso di necessità economiche.

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La gestione del museo, però, va ben oltre la semplice collezione di reperti. Two Point Museum offre una profondità gestionale notevole, che richiede di tenere sotto controllo numerosi aspetti. La costruzione è fondamentale: è necessario creare percorsi efficienti per i visitatori, posizionare strategicamente i servizi come bagni, negozi e ristoranti, gestire le zone di calore e persino prevedere percorsi separati per il personale. La gestione del personale è altrettanto cruciale: bisogna assumere, formare e gestire i dipendenti, bilanciando le loro abilità, i loro stipendi e il loro morale. Anche i visitatori hanno le loro esigenze: è necessario creare percorsi interessanti, gestire i prezzi dei biglietti e dei souvenir, e persino allestire aree dedicate ai bambini.

La ricerca permette di sbloccare nuovi oggetti, tecnologie e abilità per migliorare il museo e attrarre un pubblico sempre più vasto. Infine, la gestione finanziaria richiede di tenere sotto controllo il bilancio, richiedere prestiti se necessario e investire saggiamente per garantire la crescita del museo. Tutto questo è reso accessibile da un'interfaccia intuitiva e ben organizzata, adatta anche ai giocatori meno esperti del genere.

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Ho apprezzato particolarmente anche il nuovo sistema di progressione, infatti Two Point Museum si discosta dai precedenti titoli della serie. Invece di puntare immediatamente alle tre stelle di ogni museo, siamo guidati maggiormente a sbloccare un museo alla volta, ottenendo la prima stella. Solo a quel punto è possibile tornare ai musei precedenti per sbloccare le stelle rimanenti. Questo approccio favorisce la rigiocabilità, incentivando a tornare sui propri passi e a migliorare i musei già gestiti, sperimentando nuove strategie e disposizioni. L'idea è buona, anche considerando che in passato, dopo le tre stelle, difficilmente tornavamo sui nostri passi.

Inoltre, la curva di apprendimento è più graduale, introducendo le nuove meccaniche in modo progressivo e senza sovraccaricare il giocatore. Un'altra differenza rispetto al passato è l'impossibilità di acquistare lotti aggiuntivi fin dall'inizio: è necessario sbloccarli progredendo nella storia, aggiungendo un ulteriore livello di sfida alla gestione dello spazio.

Immagine id 50061

C'è comunque sempre la possibilità di acquistare oggetti decorativi e quant'altro attraverso la moneta virtuale "Kudosh", ottenibile completando le diverse sfide che il titolo offre durante l'avventura. 

Chiaro che, se non avete interesse nel seguire il percorso della "campagna", potete dilettarvi nella modalità creativa e passare lì altre 200/300 ore di gioco senza nessun tipo di problema.

Performance e Comparto Tecnico

Dal punto di vista tecnico, Two Point Museum non è un gioco particolarmente esigente. Lo stile grafico cartoonesco e colorato è gradevole e adatto a qualsiasi tipo di PC. Tuttavia, si possono verificare cali di frame rate quando il museo raggiunge dimensioni considerevoli e il numero di visitatori supera le 100-200 unità. L'esperienza di gioco è positiva anche su console, grazie a un'interfaccia ben adattata e a controlli intuitivi per il controller.

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Nonostante l'esperienza complessivamente positiva, ho riscontrato giusto qualche piccola criticità. Sono presenti alcuni bug grafici minori e problemi di pathfinding, con visitatori che occasionalmente si incastrano o non riescono a raggiungere determinate aree. Inoltre, la cancellazione di stanze può risultare a volte difficoltosa, richiedendo l'eliminazione dell'intera struttura anziché di singole sezioni. Sono comunque problemi minori che non compromettono l'esperienza di gioco e che presumibilmente verranno risolti con future patch.

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