Ubisoft pensa a Far Cry 4 e a un nuovo Prince of Persia

Ubisoft ha confermato l'intenzione di creare Far Cry 4 e rassicura gli appassionati di Prince of Persia, dicendo che in futuro ci sarà posto per un altro gioco della saga.

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a cura di Roberto Caccia

Ubisoft ha annunciato di voler realizzare Far Cry 4, il nuovo capitolo della celebre e apprezzata saga di sparatutto in prima persona. La conferma arriva da Tony Key, vice presidente della divisione marketing e vendite della software house francese. Intervistato dai colleghi di GameSpot, il manager di Ubisoft ha rassicurato i fan sull'effettiva esistenza di un sequel di Far Cry 3.

"Siamo totalmente elettrizzati da Far Cry 3. È un marchio grandioso e ora ha il riconoscimento che si merita, e per questo vogliamo farne un altro. Torneremo su questo argomento molto presto", spiega Key, che approfitta dell'occasione per parlare in generale dei giochi open world, un vero e proprio marchio di fabbrica delle ultime produzioni Ubisoft.

Gli appassionati di Far Cry possono gioire, Ubisoft farà anche il quarto capitolo

"Credo che i giochi open world possano rappresentare il futuro dei videogiochi e stiamo investendo grosse quantità di risorse in questo settore, perché crediamo che sia questo ciò che vuole il consumatore", sostiene il dirigente di Ubisoft, che tuttavia non chiude completamente le porte alle esperienze più lineari.

"Ci sarà sempre il posto per i giochi lineari, ma Ubisoft è particolarmente abile nel creare giochi con ambientazioni su larga scala e aperti all'esplorazione", svela Key, che riserva qualche parola anche per un altro brand storico dell'azienda: vale a dire Prince of Persia - tradizionalmente più orientato a un gameplay lineare.

"Prince of Persia ha un legame molto forte con Ubisoft ed è ancora qui fra noi. Non abbiamo nulla da annunciare, ma non lo abbiamo venduto o dato via. Per questo vi prego di avere pazienza, anche se so che può essere difficile".

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Il vice direttore marketing di Ubisoft ha inoltre rivelato parte dei piani dell'azienda relativi soprattutto a Watch Dogs e Assassin's Creed IV, i due pezzi da novanta della software house in arrivo nei prossimi mesi.  La strategia è di aumentare gli investimenti in marketing, diminuendo il rischio che il lavoro degli sviluppatori possa essere rovinato da una strategia di comunicazione inefficace.

"Quando si parla dello sviluppo è tutto un grosso rischio, è una scommessa in cui bisogna giocarsi tutto. Per noi è diventato molto chiaro due anni fa: al giorno d'oggi viviamo in un mondo dominato dai blockbuster (intesi come prodotti molto popolari, di successo – ndr). Questo significa che bisogna eguagliare le risorse dei nostri team di produzione anche a livello di marketing", spiega Key

"L'avete visto con Assassin's Creed III, che è stato il gioco con la campagna di marketing più grande mai realizzata dalla nostra azienda. La cosa interessante è che ora non sembra nemmeno così grande. Quest'anno stiamo guardando ad Assassin's Creed IV e a Watch Dogs e stiamo pensando che sia questo il modo giusto di approcciarsi; è ciò che continueremo a fare" aggiunge il vice direttore marketing di Ubisoft. 

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"È questo ciò che costituisce tutti i nostri giochi, non cominceremmo nemmeno la produzione se non avessimo in mente di costruire un grande brand da un gioco. Non c'è più la possibilità di creare un titolo e dimenticarselo, è troppo costoso. Con Watch Dogs ci sentiamo in una buona posizione, ma non saremo soddisfatti finché non diventerà il gioco più grande dell'anno", sostiene Key.

Siete d'accordo con il punto di vista del dirigente o credete che nell'industria moderna dei videogiochi ci sia ancora posto per i titoli non necessariamente legati a brand o marchi longevi e di successo?