Abolire il canone RAI: la nuova petizione Altroconsumo

Altroconsumo ha spedito una lettera a Renzi con 6 proposte: una è quella di abolire il canone RAI. Parallelamente è partita una raccolta firme.

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a cura di Dario D'Elia

Altroconsumo ieri ha lanciato il guanto di sfida al premier Renzi: perché non abolire direttamente il canone? La RAI così com'è, secondo la nota associazione dei consumatori, non piace agli italiani; tanto vale rivoluzionarne la struttura. E così è partita di conseguenza una petizione online, che al momento conta più di 1500 adesioni.

"Gli sprechi e le inefficienze strutturali che contraddistinguono da tempo la gestione a dir poco antieconomica della RAI non appaiono ulteriormente accettabili nell'attuale scenario di crisi per le casse dello Stato", si legge nella lettera firmata da Paolo Martinelli, presidente di Altroconsumo, e recapitata da Renzi.

"Tantomeno lo sono per le tasche sempre più vuote dei cittadini che, attraverso l'imposizione forzosa del canone - considerato comunemente una tra le tasse più ingiuste ed odiose peraltro con punte di evasione elevatissime - finanziano per un valore di oltre 2 miliardi di euro un servizio pubblico che ha mostrato tutti gli aspetti deleteri di tale sua natura (legami con la politica, lottizzazione, gestione costosa e inefficiente, sprechi, etc) anziché garantire ai suoi fruitori  la qualità e l'indipendenza dell'informazione".

RAI

Ecco quindi la proposta di rivoluzionare la TV di Stato intervenendo con 6 azioni distinte. Prima di tutto abolire il canone, quindi eliminarne il suo finanziamento strutturale a carico dei cittadini. Lasciare che rimanga un solo canale di servizio pubblico puro che, "indipendente e senza pubblicità, sarà chiamato, sotto il controllo delle Autorità competenti […] a fornire informazioni di qualità".

"Tale canale potrà essere finanziato con la fiscalità generale e/o attraverso modelli innovativi".

Dopodiché Altroconsumo chiede che vengano privatizzati gli altri canali per fare cassa, dato che nel tempo varranno sempre meno a causa della concorrenza del digitale e del Web. Potrebbero essere fissati degli obblighi di servizio pubblico a carico delle altre reti private.

Un altro tema chiave è quello dell'abolizione della Commissione Parlamentare di vigilanza. "[…] non avrebbe più alcun ruolo o significato e andrebbe pertanto abolita, questo favorirebbe peraltro il raggiungimento dell'obiettivo di eliminare il giogo della politica sull'informazione televisiva", prosegue la lettera.

Infine potenziamento dei poteri Antitrust e riforma AGCOM. "Per fare in modo che la privatizzazione non abbia quale contraccolpo effetti negativi sulla pluralità dell'informazione occorrerà potenziare contestualmente l'operatività dell'Antitrust in questo settore, a garanzia di una corretta ed efficiente concorrenza di mercato che produca benefici a valle per i consumatori. Al contempo occorrerà riformare in maniera sostanziale la governance dell'AGCOM rendendo anch'essa indipendente dalla politica", conclude la lettera.

6 proposte davvero risolute, anche se l'idea di far affogare i conti dell'unico canale pubblico in quello dello Stato potrebbe non piacere a molti. In qualche modo va comunque finanziato e ben venga l'idea di escludere la pubblicità.

Non resta che attendere la risposta di Renzi. Voi nel frattempo che ne pensate?