ACTA, provider poliziotti e doganieri anti-P2P

La bozza del trattato ACTA è stata resa pubblica, probabilmente come conseguenza delle pressioni europee. Emerge il ruolo degli ISP come controllori della Rete, ma anche un po' meno pressione sul singolo utente.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La bozza del trattato ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), è stata finalmente resa pubblica (pdf, cache Google). Il documento era stato mantenuto in gran segreto e questa "esplosione" di trasparenza si deve alle pressioni dell'Unione Europea (UE difende gli utenti P2P, la connessione è sacra).

Si avvicinano tempi duri per i pirati.

ACTA rappresenta accordi internazionali per la protezione della proprietà intellettuale in tutti i settori. La prima versione risale al 1886. Rientrano a pieno titolo anche la copia di film, musica, software e le reti P2P. I contenuti della bozza sono controversi, ma forse non così male come ci si aspettava.

È stata confermata l'idea di trasformare gli ISP in controllori del web, com'era emerso in passato (ACTA, i provider saranno i poliziotti del web). I provider non saranno responsabili per le violazioni degli utenti, ma solo se prenderanno "misure adeguate" per prevenirle. In caso contrario, saranno soggetti a procedure legali come se fossero loro i violatori.

Prima o poi finirà. Forse.

Sembra sparita l'idea di togliere la connessione agli utenti che scaricano materiali protetti, contro cui si era dichiarato il parlamento di Strasburgo. Si ammette, tuttavia, la possibilità che gli ISP cedano le identità degli utenti, senza l'intervento di un giudice.  

Restano alcuni elementi controversi: si parla, per esempio, di rendere illegale la copia privata, se per farla bisogna aggirare in qualche modo la protezione di un CD, DVD o Blu-ray; o anche di trasformare la copia ripetuta in un reato penale, anche se non c'è scopo di lucro (quando si regalano copie agli amici, per esempio).

Il pastore e il suo gregge (immagine ArsTechnica).

Sembra che per ora ci sia un vuoto legale sui controlli doganali. Le autorità di frontiera potranno agire attivamente per evitare la circolazione di materiale contraffatto, ma "si concede" ai singoli paesi di escludere dai controlli i piccoli dispositivi personali. Qualcuno, tuttavia, potrebbe anche decidere di controllare, ed eventualmente confiscare, lettori MP3 e telefoni.