Addio a Umberto Veronesi, lo ricordiamo con dottor robot

Aperta presso l'Istituto Europeo di Oncologia un'esposizione che ricorda la capacità innovativa del professore Umberto Veronesi e la sua fiducia nella tecnologia, e in particolare nella chirurgia robotica.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Umberto Veronesi, l'oncologo che ha dedicato la vita alla lotta contro i tumori, è deceduto all'età di 90 anni. Il patrimonio che ci ha lasciato è enorme, e fra le numerose rivoluzioni a cui Veronesi ha dato vita vogliamo ricordare oggi un'innovazione tecnologica che è protagonista di una mostra multimediale a Milano. Parliamo di "dottor robot", la tecnologia di chirurgia robotica che 10 anni fa è entrata nella sala operatoria all'IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano e che da allora ha salvato molte vite.

Resterà aperta fino al 30 novembre, nella hall a dell'edificio 1, ed è un passo importante della filosofia di Veronesi, che amava ricordare come contribuire a creare una cultura della robotica in oncologia "per l'IEO non è un plus tecnologico, ma la realizzazione di una filosofia di cura sempre più attenta alla globalità della persona".

robot chirurgo

Per dare un'idea dell'importanza della robotica in sala operatoria, basti sapere che oltre mille interventi dei complessivi 14mila l'anno eseguiti all'IEO si fanno con l'assistenza robotica, e il trend è in crescita del 25 percento all'anno. In dieci anni di attività, dottor robot ha condotto 7.188 interventi, e da sei anni è attiva anche una scuola interna di chirurgia robotica. Questo fa dell'IEO l'"unico centro di ricerca e cura oncologico in Italia e in Europa in cui tutte le specialità chirurgiche utilizzano il robot, fanno ricerca clinica e si dedicano all'attività didattica".

Il motivo è che come hanno dimostrato gli studi finora condotti all'IEO, i robot in sala operatoria permettono di ottenere lo stesso risultato oncologico con effetti collaterali post-intervento molto minori. La chiave quindi è il "minimo trattamento efficace", da sempre voluto da Veronesi. Per questo Roberto Orecchia, direttore scientifico IEO, ha spiegato oggi all'evento di apertura che "la robotica non può essere un'opzione saltuaria limitata a qualche caso ogni tanto, ma deve essere una scelta coerente e motivata di tutto l'ospedale", che aggiunge: "cure a danno zero è un obiettivo prioritario del nostro piano di sviluppo clinico-scientifico e la chirurgia robotica contribuisce a raggiungerlo più velocemente".

Ai colleghi che hanno raccolto l'eredità di Umberto Veronesi spetterà l'arduo compito non solo di proseguire con la ricerca e l'innovazione, ma di cercare di avvicinare il genio di un uomo che non si è mai attenuto alla tradizione che per questo ha innovato un settore fondamentale per la nostra salute.