Addio tassa Bondi sulla tecnologia: arriva la UE

A maggio potremo conoscere la proposta normativa UE che vuole uniformare l'equo compenso. Ad oggi vi sono ben 27 regolamenti nazionali diversi, fra cui quello italiano che per di più è già stato bocciato. Il decreto Bondi potrebbe finalmente essere corretto.

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea potrebbe finalmente uniformare la normativa sul compenso per la copia privata, che ad esempio in Italia si è trasformata su una vera e propria tassa sull'elettronica di consumo. In verità non è la prima volta che le istituzioni europee si occupano della questione, ma ormai sembra essere diventato prioritario risolverla: il mercato e i consumatori non possono tollerare ben 27 regolamenti nazionali diversi.

Senza parole

Secondo indiscrezioni l'intera architettura normativa potrebbe essere stravolta, il tutto ovviamente previo confronto con le parti in causa: consumatori, industria e detentori dei diritti. Dopo i vani tentativi di sintesi legislativa del 2006 e del 2008 i tempi oggi sembrano maturi.

Lo stesso Michel Barnier, Commissario UE per il Mercato interno, ha confermato il suo impegno per lo sviluppo dei progetti normativi sulla proprietà intellettuale e il diritto d'autore. A maggio dovrebbe essere pronto l'impianto della proposta di legge.

Intanto è bene ricordare che in Italia il compenso per la copia privata grazie al decreto Bondi del dicembre 2009 (Governo, più tasse su elettronica e supporti ottici) riguarda ormai dispositivi di ogni genere. E sebbene la Corte di Giustizia dell'Unione Europea abbia sonoramente bocciato l'interpretazione che il Governo italiano (e non solo) ha dato dell'equo compenso, nel 2011 tutti gli italiani dovranno pure sorbirsi gli aumenti programmati.