ADUC denuncia TIM e Wind per le tariffe di roaming

ADUC sostiene che le nuove tariffe di roaming di TIM e Wind violino le norme UE sul roaming e il codice al consumo.

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a cura di Dario D'Elia

TIM e Wind sono state accusate da ADUC di aver travisato la direttiva europea sul roaming. "Dal 30 aprile scorso telefonare in roaming doveva costare meno per tutti, ma così non è", sostiene l'associazione dei consumatori. "TIM/Telecom e Wind stanno infatti violando il regolamento europeo, attivando ai loro clienti, automaticamente e senza previo consenso, dei piani tariffari flat per i servizi in roaming".

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ADUC ci va pesante

Com'è risaputo il Regolamento UE 2015/2120 ha imposto una riduzione delle tariffe in roaming per chi utilizza il proprio cellulare in Europa. Ad aprile c'è stata una sforbiciata. Nello specifico  gli operatori non possono far pagare di più di 23,18 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in uscita,  1,39 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in entrata,  7,32 €cent/SMS IVA inclusa per gli sms in uscita e  24,40  €cent/MB IVA inclusa per la connessione dati.

ADUC sostiene che TIM abbia attivato "a tutti i suoi clienti (ricaricabili, NdR.), senza alcun avviso, una opzione tariffaria per il roaming chiamata 'Europa Daily Basic' che costa 3 euro al giorno per 100 minuti di chiamate e 100 sms, e altri 3 euro al giorno per connessione dati (300 MB, Ndr.)".

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Per i ricaricabili con addebito su carta e gli abbonati invece si pagano 2 euro in occasione del primo evento di traffico voce originato, 0,5 euro si addebitano al primo evento di traffico voce ricevuto; 0,5 euro si pagano al primo di SMS inviato.

La tariffa speciale viene applicata al massimo tre volte, dopodiché si passa alla tariffazione a consumo – che rispetta le indicazioni UE.

"Quindi se ci troviamo all'estero e facciamo una sola chiamata paghiamo 3 euro, così come un'unica connessione dati costerà 3 euro. È esattamente il contrario di quello che prevede il regolamento europeo", puntualizza l'associazione.

In pratica ADUC lamenta un po' di margine di manovra per il consumatore, dato che la tariffa a consumo subentra solo dopo aver replicato tre volte 'Europa Daily Basic'. A ben vedere gli unici danneggiati sarebbero i clienti che effettuano chiamate per 4 o 5 minuti in un giorno. Il pacchetto dati invece è molto conveniente perché per 300 MB la UE tollererebbe un esborso superiore ai 70 euro; TIM chiede 3 euro.

Lo stesso vale per l'opzione flat "TIM In viaggio Full", che secondo l'ADUC non sarebbe stata accompagnata da corretta comunicazione e garanzia di recesso gratuito. "I clienti Tim che avevano sottoscritto l'opzione per il roaming Tim in viaggio full (0,16€ al minuto per le chiamate dall'estero con 0,16€ di scatto alla risposta e 0,16€ per ogni SMS inviato o ricevuto) si sono ritrovati quindi senza alcun avviso con le nuove condizioni economiche: 4 euro al giorno per 100 minuti per chiamare, 100 minuti per ricevere, 100 SMS e 500 Mega", spiega l'associazione.

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Sul versante Wind si sarebbero manifestate le stesse criticità. Con la nuova offerta regolamentata UE si ha un'opzione flat dal costo di 2 euro al giorno che offre 15 minuti per chiamare, 15 minuti per ricevere, 15 SMS da inviare e 50 MB di traffico Internet da utilizzare entro le 24 ora italiana e che si attiva al primo uso del telefono nel corso della giornata.

"A differenza di Tim, Wind consente di disattivare l'offerta e di optare per una tariffazione a consumo, ma tale possibilità viene presentata come una offerta da attivare, quando invece si tratta – semplicemente - di tariffazione a consumo", aggiunge ADUC.

In sintesi l'associazione sostiene che vi sia in atto una violazione del regolamento UE e quello del codice al consumo.

"Il consumatore resta evidentemente disorientato e, se non è ben informato sul reale contenuto del regolamento europeo, pensa che la conseguenza della nuova normativa sia un aumento dei prezzi, quando invece è (dovrebbe essere) esattamente il contrario", si legge nella nota.

Per questi motivi l'ADUC ha segnalato tali presunte violazioni all'Antitrust, all'Agcom e alla Commissione europea "affinché provvedano con urgenza a bloccare queste operazioni illegittime".