AGCOM licenzia l'unico paladino delle libertà online

Il commissario di AGCOM Nicola D'Angelo è stato sollevato dall'incarico di relatore delle regole da introdurre per tutelare il diritto d'autore sul Web. Si teme che questo possa diventare un pretesto per operazioni di censura, come in Francia con la legge Hadopi.

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a cura di Pino Bruno

Nicola D'Angelo, commissario dell'AGCOM (autorità per le garanzie nelle comunicazioni) non sarà più il relatore delle regole da introdurre per la tutela del diritto d'autore sul Web. Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini svelano la notizia sul blog Antenne di Repubblica.it, dicendo che D'Angelo è stato sollevato dall'incarico e che sarà sostituito da uno degli otto commissari. D'Angelo ha confermato direttamente la notizia, ma senza fornire ulteriori dichiarazioni.

Ecco l'antefatto, raccontato direttamente da Fontanarosa e Palestini.

"Da dicembre, il Garante lavora ad un pacchetto di norme a tutela – dice – del diritto d'autore in Internet. Così ha voluto il governo Berlusconi, il governo della tv, che ha incaricato il Garante di mettere mano alla questione.

Queste regole – che toccano la possibilità di utilizzo dei contenuti video o musicali in Rete – sono state delineate e subito dopo sottoposte a consultazione pubblica.

In sostanza  – prima di assumere decisioni definitive in una materia così incandescente – il Garante ha abbozzato un documento ed ha cercato di raccogliere i pareri di aziende, associazioni, politici, cittadini. Chiunque volesse, ha potuto dire la sua.

Su questo percorso, finora lineare, cade ora e di colpo un masso enorme.

Il relatore di AGCOM più attento alla difesa della Rete libera è stato sollevato dall'incarico

Quella del Garante è una "istituzione collettiva", dentro la quale lavorano otto commissari più il presidente.

Due di questi otto commissari, come per ogni provvedimento in discussione, si adoperano come "relatori". In sostanza prendono in carica le regole in esame e si preoccupano di stilarne una versione definitiva, prima di sottoporle al voto finale.

Sul diritto d'autore e su Internet i relatori erano due: il cattolico Gianluigi Magri, medico e cardiologo bolognese, ex consigliere comunale ed ex sottosegretario; poi Nicola D'Angelo, già magistrato amministrativo e docente universitario.

Per sua vocazione, in queste settimane difficili, D'Angelo è stato un tenace difensore dell'Internet libero: le regole – ha spiegato più volte – sono necessarie, ma senza esagerare nelle restrizioni, nelle limitazioni… Chi ha chiesto la testa di D'Angelo? Perché è stato rimosso? Domande che arrivano in una giornata cupa per le libertà della Rete".

Esautorato – nei fatti – il commissario AGCOM più attento alla tutela dei diritti di libertà in rete, il pacchetto di regole potrebbe avere una deriva soffocante. La tutela del diritto d'autore potrebbe diventare pretesto per operazioni di pesante censura, come sta accadendo in Francia con la legge Hadopi.

ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione