AGCOM rimette in riga RAI e Mediaset sul digitale

L'AGCOM ha formalizzato il regolamento per la prossima asta delle frequenze del digitale terrestre. Confermate le indicazioni della Commissione Europea: 5 multiplex massimi per RAI e Mediaset. Si apre una nuova stagione di concorrenza.

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a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio dell'AGCOM ha approvato il regolamento per l'asta delle frequenze del digitale terrestre: confermati per RAI e Mediaset i paletti imposti dalla Commissione Europea. È giunto l'atteso sigillo all'annosa vicenda partita più di un anno fa con il cosiddetto Beauty contest. "Lo schema di provvedimento approvato rappresenta la condizione per chiudere la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia", si legge sulla nota del Garante delle Telecomunicazioni.

In fondo è sempre stato ben chiaro a tutti quale fosse la strada da battere, e la conferma giunge dal fatto che c'è voluto persino il voto del presidente Cardani per annullare il peso delle astensioni dei commissari Antonio Martusciello e Antonio Preto - entrambi in area PdL.

La bacchettata magica

Confermate quindi tutte le indicazioni rivelate in anteprima martedì dal quotidiano La Repubblica. Rai e Mediaset potranno partecipare all'asta ma a patto di non sforare il tetto dei 5 multiplex complessivi. Questo vuol dire che le licenze DVBT-2 della Rai e quella DVB-H di Mediaset, in caso di vittoria, dovranno essere restituite. Non meno importante il fatto che potranno concorrere esclusivamente per l'assegnazione delle frequenze meno pregiate, ovvero quelle il cui diritto scade nel 2017. E che l'AGCOM prevede di rimettere all'asta per il wireless broadband.

Complessivamente i multiplex all'asta saranno sei: U1, U2, U3 (700 MHz) a cinque anni e L1, L2, L3 a 20 anni. "Le previsioni normative della legge 44/2012, che ha dato avvio alla procedura di gara, hanno portato l’Autorità a riservare un diverso trattamento alle frequenze della banda 700 MHz, destinate in un prossimo futuro al radiomobile di nuova generazione (LTE): un segnale chiaro della strategia dell'Autorità che mira all’uso efficiente delle risorse frequenziali", continua l'AGCOM. I multiplex a 20 anni saranno per i nuovi entranti o coloro che detengono un solo mux, come ad esempio Europa 7 o Rete Capri. Chi è già operativo su altre piattaforme come quella mobile e satellitare (Telecom e Sky) potrà aggiudicarsi un solo multiplex.

Adesso non resta che attendere l'esito della consultazione pubblica, che durerà 30 giorni. Dopodiché l'AGCOM spedirà il papello alla Commissione Europea per l'ultimo parere.