Allergia da Wi-Fi, problema vero? Indennità per una donna francese

Un tribunale ha stabilito che una donna francese dovrà ricevere 800 euro al mese a causa dell'ipersensibilità al wireless, un problema ritenuto invalidante.

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a cura di Manolo De Agostini

Ipersensibilità alle onde elettromagnetiche? In Francia una donna è riuscita a ottenere l'invalidità. Fa discutere quanto avvenuto a Tolosa, dove un tribunale ha stabilito che la 39enne Marine Richard dovrà ricevere un'indennità di 800 euro al mese per tre anni (prorogabili), a causa di un deficit funzionale dell'85% legato all'impatto delle onde diffuse nell'etere.

L'ipersensibilità alle onde magnetiche non è ufficialmente riconosciuta come una malattia in Francia ed è oggetto di dibattito anche in Italia. Si manifesta con mal di testa, formicolii, difficoltà a dormire, vari sintomi transitori e altri comuni a diverse malattie. Chi si dichiara "ipersensibile" indica ripetitori, portatili, telefoni cordless, smartphone o nel Wi-Fi le cause dirette dei propri disturbi.

elettrosmog

Marine Richard, a causa del suo problema, è stata costretta a riparare sui Pirenei, dove vive in condizioni precarie: abita in un vecchio fienile, isolata, usando acqua di sorgente e senza elettricità. Per alcuni la vita ideale, forse per qualche tempo, ma per la donna un problema serio, lontana dagli affetti e da una vita il meno possibile condizionata.

L'Organizzazione mondiale della sanità afferma che l'elettrosensibilità si manifesta sotto forma di diversi sintomi non specifici, differenti da una persona all'altra, e che non esistono basi scientifiche che permettono di legare i sintomi all'esposizione ai campi elettromagnetici.

"Diversi studi condotti in passato hanno provato a dimostrare l'esistenza dell'EHS (Electrohypersensitivity), ma senza risultati. Secondo gli esperti chi dice di soffrire di questo disturbo è in realtà vittima dell'effetto nocebo: gli basta cioè sapere che è presente un segnale Wi-Fi per manifestare malessere", scrive Focus.it. "Ciò che il tribunale di Tolosa non chiarisce è come la signora Richard possa non manifestare i sintomi dell'EHS in seguito alla costante esposizione alla radiazione elettromagnetica del Sole".

wireless problem

La decisione del tribunale è stata accolta con gioia dalle associazioni che chiedono attenzione verso questa patologia. Secondo Carlo La Vecchia, professore di epidemiologia alla Statale di Milano, "mancando certezze, bisogna lavorare caso per caso su questi problemi. Quello che sottolineerei è che da quando siamo stati invasi da questi dispositivi che lavorano con le onde elettromagnetiche non si è visto un aumento nella popolazione generale di problemi come ad esempio il mal di testa", si legge su Repubblica.it.

Francesco Violante, ordinario di Medicina del lavoro a Bologna, spiega che un gruppo di ricerca londinese ha fatto uno studio interessante su questa ipersensibilità, con il sistema del doppio cieco, usato ad esempio per valutare l'efficacia dei farmaci. "Persone che si considerano malate sono state divise in due gruppi. Uno è stato esposto alle onde elettromagnetiche, l'altro no. Ovviamente nessuno sapeva a quale gruppo apparteneva. Ebbene, nessuno si è reso conto se i dispositivi che emettono le onde erano accesi o meno".

Settimio Grimaldi, ricercatore dell'Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr "è difficile capire quale sia il fattore psicologico in questi sintomi. Ma sono convinto che alcune persone abbiano davvero problemi con le frequenze come quella del Wi-Fi, anche perché conosco bene una di loro. Purtroppo, del resto, c'è una grande diffusione e anche un uso poco controllato del wireless. Stiamo creando un inquinamento molto forte".

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