Antitrust UE: ultimatum a Google sulla pubblicità online

Il Commissario UE per la concorrenza Joaquin Almunia ha recapitato una lettera a Google che non lascia scampo: deve cambiare la gestione della pubblicità online. Il colosso statunitense dovrà proporre qualche soluzione entro poche settimane.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust UE ha dato l'ultimatum a Google: o cambia il suo modo di fare pubblicità online o scatterà probabilmente una denuncia per abuso di posizione dominante. Il Commissario UE per la concorrenza Joaquin Almunia oggi ha rotto gli indugi e manifestato pubblicamente i nodi (irrisolti) della questione.

"Per questo caso, Google mi ha ripetutamente espresso la sua disponibilità a discutere di eventuali problemi che la Commissione potrebbe avere, senza la necessità di avviare un procedimento in contraddittorio. Questo è il motivo per cui oggi stiamo dando a Google l'opportunità di proporre soluzioni per affrontare le questioni che abbiamo già individuato", si legge nel comunicato ufficiale di Almunia.

Almunia

Com'è risaputo al centro del dibattito vi sono le modalità con cui Google gestisce la pubblicità sul suo motore di ricerca. Ormai è da novembre 2010 che l'Unione Europea si sta occupando del caso, ma solo adesso i tempi sembrano essere sufficientemente maturi per entrare nei dettagli ed esigere cambiamenti. Fondamentalmente sono state individuate quattro criticità.

La prima riguarda il fatto che nella pagina dei risultati compaiono link a servizi specifici di Google, come ad esempio quelli per i ristoranti, prodotti e news, che in qualche modo vengono favoriti rispetto a quelli concorrenti

La seconda riguarda il modo in cui Google copia i contenuti editoriali (tipo le recensioni degli utenti) dai servizi di ricerca concorrenti per arricchire i propri. La terza riguarda il monopolio che ha Google sui link sponsorizzati e che di fatto esclude gli intermediari concorrenti. L'ultimo riguarda le restrizioni imposte dal colosso statunitense in merito alla portabilità della campagne pubblicitarie basate su link sponsorizzati. In pratica l'impossibilità di migrare da AdWords ad altre piattaforme. 

"Ho appena inviato una lettera a Eric Schmidt che definisce i suddetti quattro punti. In questa lettera, offro a Google la possibilità di esprimersi sul tema nelle prossime settimane per ottenere prime proposte di rimedio così da affrontare ciascuno di questi punti", conclude Almunia.